IL CAGLIARI RISORGE E “RIBALTA” IL TORO, IL MERITO DI MISTER NICOLA, DI SAPER LEGGERE LA PARTITA

Il Cagliari batte 3-2 il Torino al termine di una partita tiratissima ed entusiasmante. Una vittoria importante.  La prima maturata in casa in questo campionato. Ed ora si inizia a “navigare” verso posizioni più tranquille. Con nove punti. Quindicesimo posto che, in realtà, vale un dodicesimo, assieme a Bologna, Como e Verona. Il pareggio, forse, sarebbe stato il risultato più giusto. Anche perché la cronaca racconta questo.Cagliari che, però, nell’ analisi dettagliata dell’ incontro, ha avuto il merito di crederci, grazie ad un mister, Nicola, in grado, ancora una volta di “sapere leggere” il match.  Ma andiamo con ordine. E partiamo dalla cronaca. Nella prima frazione di gioco il tecnico sardo conferma la difesa a quattro e  schiera Zortea, Viola e Luvumbo alle spalle di Piccoli unica punta. Vanoli, tecnico granata, decide, invece,  per la coppia d’attacco Adamas- Sanabria. Al 5′ vi è già un primo attacco dei sardi con passaggio di Viola per Piccoli che appoggia a Zortea: destro deviato da Linetty in angolo. Al 7′ risposta granata. Tiro di Sanabria smorzato. Adamas anticipa Augello e Scuffet, ma non inquadra bene la porta. Al 14′ si registra una punizione di Viola, centrale e potente, con l’estremo ospite, Milinkovic Savic, che alza in corner.  Al 20′ il granata Ricci spreca l’occasione del vantaggio, mandando alto sopra la traversa.  Al 22′, invece , vi è la rete annullata al Cagliari: Mina batte Milinkovic Savic ma commette fallo su Sanabria. Il vantaggio sardo, invece, arriva al 38′ con Viola che scocca un sinistro molto potente. Imparabile per il portiere serbo del Toro. Il Torino è un’ottima squadra. Di caratura tecnica certamente superiore a quella delle ultime animate. Che può aspirare legittimamente ad un posto europeo.

 E lo ha dimostrato nella pronta reazione allo svantaggio subito. Al 41′, infatti, arriva il pari ospite. Corner di Lazzaro e colpo di testa vincente di Sanabria che batte Scuffet.

Si va al riposo sull’ 1-1.

Nella ripresa è il Cagliari a rendersi pericoloso al 47′ con Viola. Assist perfetto di Piccoli e sinistro al volo che “chiama in causa” Milinkovic Savic. Dopo qualche minuto di “forcing” sardo arriva, però, al 52′ la rete del vantaggio granata. 1-2 realizzato da Linetty, imbeccato da Vlasic. Lascia partire un destro dal limite. Imparabile per Scuffet. I successivi sono quasi dieci minuti di confusione per il Cagliari. Fino al 62′ . Ed ai cambi. Nicola ripensa l’impostazione tattica della partita. E “rivolta”, sostanzialmente, il modulo iniziale.Dentro, quindi, Gaetano, Lapadula e Palomino. Escono Adopo, Viola e Mina. Tutto in un minuto. Cambia l’impostazione in campo, non i ruoli. Ed i risultati si vedono. Al 74′ arrriva il pareggio di Palomino con un colpo di testa. Ed al 79′ il nuovo, definitivo, vantaggio rossoblù con un autogol di Coco. Poi, gli ultimi minuti hanno confermato la “cattiveria” del Cagliari, determinato, fino alla fine, a difendere il risultato. Anche con l’ingresso, sul finale, di Deiola, a “rimpolpare” la mediana. E la prodezza di Scuffet. A salvare e sigillare il risultato. 

Passando all’ analisi ed al commento tecnico della partita, imprescindibili oltre al dovere di cronaca, non possiamo non rilevare come, sostanzialmente, rispetto alle due gare precedenti di Parma (vittoria esterna) e di Torino (pareggio con la Juventus)  vi sia stata un’involuzione iniziale nell’ impostazione del gioco, corretta in corso da Nicola. La squadra si è “complicata” la vita, facendo tutto da sola. Lo schema con la difesa “a quattro” si è rivelato virtuale, perché sia Zappa che Luperto erano impegnati a seguire, ad uomo, Sanabria e Vlasic. Con Mina che, spesso, rimaneva isolato. Nicola si è accorto di questo ed è passato al 3-5-2, ponendo Luperto davanti alla linea difensiva. Un “cambiamento” che, tuttavia, si sarebbe potuto procrastinare, dal momento che, poi, il tecnico sardo lo ha ripetuto nella seconda frazione di gioco. Con attori diversi. In sostanza si sarebbe dovuti rinunciare a Luvumbo che non stava rendendo bene.  A “stravolgere” l’impostazione tattica iniziale sono stati, pertanto, i cambi. Azzeccati. Viola, Gaetano e Marin sono partiti dalla panchina. E scriviamo, in tutti i casi, di giocatori di grande qualità.  In questo modo il Cagliari passava dal 3-5-2 al 3- 4-1- 2, schierandosi in maniera speculare al Torino.  Sono ritornate le giocate e si è rivista la qualità. Garanzie per il proseguo di un campionato tranquillo.

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Un commento

  1. E dove l’ha saputa leggere? Togliendo Makoumbou e inserendo Deiola, ha fatto sì che la squadra rimanesse senza centrocampo, col risultato di consegnarci all’avversario. Siamo stati per dieci minuti, e sino al fischio finale, dentro la nostra area, capaci solo di spazzare via il pallone e senza avere, per limiti tecnici, la forza di uscirne. Deiola deve rimanere in panchina e meglio ancora, in tribuna. Che non gli entri nella zucca.

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