MAMAS E FILLAS, L’INNO ALLA FEMMINILITA’ NEL LIBRO DI PIETRO BASOCCU E ANNA CRISTINA SERRA

Metti insieme una serie di scatti e accompagnali con una poesia. Gli scatti (di Pietro Basoccu, medico pediatra di Villagrande Strisaili) sono rigorosamente in bianco e nero; le poesie, in sardo campidanese con traduzione in italiano, sono della poetessa di San Basilio Anna Cristina Serra: ed ecco Mamas e fillas, inno alla femminilità costruito sul rapporto infinito tra madre e figlia.

Un libro molto bello, con una preziosa veste editoriale, capace di offrire emozioni forti e di far riflettere; che regala amore e speranza in un mondo che sembra abbia smarrito il senso di quelle due parole.

Tutte le fotografie, sviluppate con i colori della memoria (anche se raccontano il presente) custodiscono storie vere e sfogliarle con attenzione, pagina dopo pagina, è come aprire una finestra sull’universo femminile e, in particolare, sul senso del rapporto, profondo e senza tempo, tra madre e figlia.  Quelle foto che ritraggono volti e sguardi hanno la forza dei racconti; anzi diventano paristorias di paese narrate attorno al fuoco con la forza delle parole semplici.

Ci sono i volti sorridenti e gli occhi sognanti delle bambine che vogliono crescere: hanno accanto gli sguardi severi e profondi di madri o di nonne. Tutte, piccole o grandi, sembrano in posa per la Storia della comunità davanti al click del fotografo-pediatra che, da anni, con i suoi scatti, mette insieme tante storie come confermano altri suoi pregevoli lavori, e tra questi, “Sulle tracce di Maria Lai” e “Bisos.”

Su quel lungo filo rosso è nato Mamas e Fillas, impreziosito dai versi di Anna Cristina Serra. Le poesie sono come medaglioni appuntati al petto di un grande racconto di vita. Anna Cristina Serra, poetessa di grande valore, autrice instancabile di raccolte poetiche e di testi teatrali, ci regala versi ricchi di amore che vanno oltre; in “un luogo ove le nuvole sono balsamo, e il passo è volo e libertà”.

E lassù “in s’intrada mesu umbra e mesu soli/ sa luxi s’aderetzat e tessit/ un’iscaringiu de laras a su mundu/…eTutt’intorno si trattiene il racconto del tempo che oltrepassa i muri…” e poi, ancora: “… è uno sguardo a inventare il mare che, inarrestabile, bussa alle porte del sentire più profondo, portato oltre l’orizzonte”

Le foto sono sequenze di vita reale che documentano la gravidanza, la nascita, la maternità, la vita di paese, la normalità, la professione, la vecchiaia. Guardatele bene, osservate con attenzione l’espressione degli occhi, (sono occhi che tessono il linguaggio, scrive nella sua prefazione il vescovo di Nuoro Antonello Mura) e poi leggete le poesie, prima quelle in lingua sarda (lingua madre) nella variante campidanese e, poi, nella loro traduzione in italiano: quanta dolcezza in quegli scatti e quanta delicatezza in quei versi che, a volte, diventano un canto lieve e dolce come quello di ogni mamma che veglia sul sonno della sua piccola. Immagini e parole si integrano, diventano un tutt’uno. C’è bisogno delle prime e delle seconde in questo mondo dominato dalla violenza (dove la donna è spesso sempre più vittima) e contrassegnato da un tempo accelerato. Ritmi frenetici animano le nostre esistenze. Fermiamoci un istante. Forse, anche per questo gli scatti del fotografo e i versi della poetessa ci invitano alla riflessione, a riscoprire la bellezza della vita, a riascoltare i palpiti d’amore, a recuperare la capacità di sognare e la voglia di regalarci un sorriso o di scambiarci una carezza.

Ecco perché le immagini di Pietro Basoccu e le poesie di Anna Cristina Serra diventano un viaggio tutto al femminile alla (ri)scoperta dei sentimenti veri e più profondi dell’animo umano, dove ogni istantanea custodisce una storia, e dietro una storia ce ne sono tante altre, ma tutte incentrate sulla relazione senza tempo madre-figlia.

Mamas e Fillas è un libro da sfogliare e da leggere insieme; accanto agli oltre trenta scatti di Pietro Basoccu (fatti di primi piani dove, come nel film della vita, sguardi riflessivi si alternano a sguardi sognanti) si accompagnano, con la consueta delicatezza, i versi di Anna Cristina Serra: foto e poesie sono un affettuoso omaggio alla femminilità, senza mai dimenticare, come ci ricorda il detto profetico, “che il paradiso sta sotto i piedi delle madri.”

Ottanta pagine (costo 20 euro), il libro ha una doppia prefazione: di Antonello Mura, vescovo di Nuoro (Quando gli occhi tessono il linguaggio) e di Sonia Borsato, docente di Storia dell’Arte (Un sentire senza nome). Editrice Soter di Villanova Monteleone.

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