di CINZIA LOI
Nell’ambito della manifestazione “Wine, Fregula e Cassola”, appuntamento enogastronomico autunnale promosso dal Comune di Neoneli, l’Associazione Paleoworking Sardegna curerà la visita guidata ai palmenti rupestri rinvenuti finora in questo territorio. Il tipo di impianto più comune è costituito da un sistema di due vasche – la vasca di pigiatura e la vasca di raccolta – scavate ognuna in un unico blocco di pietra finemente scolpito. La vasca di pigiatura, munita di un beccuccio o di un foro di scolo, risulta posizionata sempre a una quota più elevata rispetto alla vasca di raccolta così da facilitare il deflusso del liquido di spremitura. La vasca di raccolta, collocata in senso trasversale rispetto alla vasca di pigiatura, presenta di solito forma rettangolare; mancano quasi del tutto le coppelle di raccolta, come pure assenti appaiono le tracce di intonaco. In alcuni casi questi manufatti risultano addossati a costruzioni quadrangolari di pietre a secco chiamate Arcivos, funzionali allo stoccaggio dell’uva in attesa di essere pigiata.
Il termine Arcivos è un prestito dallo spagnolo “archivio” e il significato di “costruzione in pietra destinata al deposito dell’uva” sembra un’estensione semantica di “archivio” che, nello spagnolo colloquiale, è impiegato nell’accezione di “local donde se hace, se ordena o trabaja algo”. Inoltre, in catalano, la voce corrispondente “Arxiu” (archivio) conosce pure l’accezione di “lloh on hi ha moltes coses mal desades” (luogo in cui vi sono molte cose mal riposte).