di CRISTOFORO PUDDU
Pietro Bellu, nato a Siniscola il 1948, ha da sempre vissuto le sue attività professionali – laurea in chimica, insegnamento e ruolo da dirigente industriale come direttore della Buzzi Unicem – in sintonia con la pratica costante di attività culturali: fondazione della UTE, impegno nell’Associazione Culturale Siniscola ’90 e la scrittura poetica.
E appunto, con la stampa del libro in versi “Sos sinnos de su tempus – Poesias in limba siniscolesa” (Grafiche Ghiani), si caratterizza come autore nella variante locale e sviluppa, con elevata elaborazione formale, dei componimenti che esaltano il ruolo innovativo e l’originale modalità di proporre una miscellanea di argomenti e temi con raffinata consapevolezza moderna e ricchezza interiore; emozionali sentimenti di partecipata attenzione alla sua gente e comunità. Una comunanza vissuta con la condivisione della condizione umana e del territorio: luoghi da amare e promuovere per storie e saperi.
La complessiva poetica dell’intera raccolta, in cui si propone un mondo di memorie e realtà colte attraverso lo scavo tra essenze e senso delle esistenze, offre un emblematico esempio riflessivo sulla natura dell’identità e del linguaggio. Il poeta esprime l’esistenza, e il suo scorrere autentico, in una tessitura armoniosa che svela prospettive e possibilità di molteplici racconti di vita e verso un etico riconoscimento della lingua materna siniscolesa.
Il poetico rimare siniscolese di Petreddu, così chiamato dai compaesani, è carta d’identità su cui collocare la sua storia personale, il suo bagaglio culturale e la forza espressiva per esprimere al meglio l’appartenenza ai luoghi, agli affetti familiari (nelle sue composizioni è frequente il pensiero per la moglie Marina e l’ideale viva memoria-presenza dei genitori) e ai valori delle persone e comunità.
Non possiamo dimenticare quanto scriveva Pier Paolo Pasolini: “Un contadino che parla il suo dialetto è padrone di tutta la sua realtà”. È così anche per l’acculturato Pietro Bellu che scrive in siniscolese, come all’interno di un ampio progetto vitale di letteratura sarda, con una lingua che non è solo materna ma lingua di un popolo e della sua storia.
I versi, attinti alla freschezza spontanea e linguistica locale, alimentano memorie e valori meditati per modellare un futuro sulle radici, sulle tradizioni e l’identità che immerge in speranze. Il canto della natura e del territorio percorre, con tutti i suoi elementi, la poetica del Bellu e il meraviglioso mare che bagna le coste sarde è sinonimo di libertà e pentagramma ricco di musica e riflessioni.
Poetica di ricordanze personali e collettive che rivolgono il pensiero ai lavori e doni del territorio, ai frutti della terra generati con l’intelletto e il dignitoso sudore umano.
La presentazione al volume lirico di Angelo Farris ci caratterizza la figura umana e poetica dell’autore siniscolese; ne evidenzia “la non comune capacità di improvvisatore in limba mantenendo sempre concettualità, rigore logico e piacevolezza all’ascolto”. Dai versi pubblicati traspare “la gradevole musicalità ‘de su siniscolesu‘, quale specchio del presente e memoria di una amichevole e familiare quotidianità”, frutto dell’abituale ed usuale “nostro conversare”.
Antonio Ruiu invece ne cura la prefazione e con un esemplare saggio collega la poetica di Pietro Bellu ai richiami e alle consuetudini dei “rapporti sociali”, segnati da alti valori e dalla costante presenza del “tema delle radici”; l’essere siniscolese è insaporito dall’orgoglio e dalle eredità di cuore ed umanità che si riflettono su tutto il percorso esistenziale e creativo del poeta.
Pietro Bellu, da presidente dell’Associazione Siniscola ’90, ha contribuito alla pubblicazione dei volumi “Pipinitas de Sapientzia” (Edizioni Solinas, Nuoro, 2015), in cui ogni capitolo dedicato ai diversi argomenti dei ditzos è preceduto da un suo componimento esplicativo in rima, e ad interessanti testi di studio-valorizzazione della “Gente e Luoghi di Siniscola” e studi storici-sociali sul territorio e il mare di “Santa Lucia, paesaggi e passaggi”.