Carbonia
di FABRIZIO CUCCHIARA
Siamo giunti a settembre.
Mese nel quale si pensa spesso alla fine delle vacanze estive e alla proiezione verso un nuovo ciclo, o meglio una ripartenza. Nulla di più vero se pensiamo che si tratta di un mese in cui di solito si programma una nuova attività, una nuova organizzazione aziendale ma anche e, soprattutto, dei nuovi propositi sul piano personale: quasi come a voler scrivere un nuovo capitolo della propria vita e renderlo migliore di quello precedente.
Vi sono condizioni personali e di vita che però non possono permettersi di prendersi un periodo di ferie, che non possono permettersi di pensare a come ripartire, perché mancano le forze per poterlo fare, per queste persone i mesi estivi diventano più pesanti, più complicati, perché mentre tutti vanno in ferie cercando il meritato riposo, per chi vive una condizione d’handicap, o si trova ad affrontare una malattia diventano mesi duri e di solitudine.
Soffermandomi a parlare con loro in questi mesi, ho capito più che mai che nelle loro difficoltà riescono nonostante tutto a trovare la forza per ripartire, si riesce a capire cosa si potrebbe fare per poter vivere in serenità anche uno stato di malattia, si riesce a capire che basterebbe pensare a risolvere un problema alla volta per poter cambiare ciò che ci ostruisce la via.
Da dove ripartire però? su cosa focalizzare la nostra attenzione?
Negli ultimi mesi, ma forse oramai da anni, il nostro territorio vive uno smantellamento continuo degli ospedali a noi più vicini, fare un esame clinico è diventata un’odissea, fare anche delle semplici analisi del sangue è complicatissimo e si è sempre più obbligati a metter mano al proprio portafoglio, se si hanno le possibilità.
Più e più volte chi di dovere, e gli addetti ai lavori hanno lanciato i campanelli d’allarme, immagino che vi siano stati innumerevoli incontri istituzionali nei quali si è potuto trattare questi temi, si sono fatti esposti, fiaccolate, sit-in ma nulla è cambiato anzi si è continuato con il diminuire i servizi (cercando di realizzare piani aziendali a discapito del sofferente). Siamo arrivati ad un punto tale nel quale anche certificare le patologie e riconoscere gli stati d’handicap diventa impossibile perché la commissione medica, come sappiamo, è da tempo che non si riunisce, impedendo di fatto a chi ne avrebbe diritto di
attivare tutte le procedure per poter vivere la patologia con più serenità e senza per questo spendere dei denari per avere ciò che gli spetterebbe di diritto (ausili medici, indennità pensionistiche, assistenza domiciliare). Per non pensare al diritto allo studio negato agli studenti che necessiterebbero di adeguate misure di sostegno, che senza il riconoscimento dello stato d’handicap non potranno avere in questo nuovo anno scolastico che oramai sta per iniziare, complicando di fatto il lavoro degli insegnanti e costringendo le famiglie a barcamenarsi per far sì che il proprio ragazzo/a possa affrontare un percorso scolastico dignitoso.
Questa mia riflessione non vuole essere un mezzo per alimentare polemiche o strumentalizzazioni, e non credo neanche che serva per poter cambiare la situazione ma, in cuor mio, reputo doveroso, verso coloro che vivono la sofferenza e le difficoltà burocratiche, esprimere tutta la mia vicinanza e il sostegno da parte dei componenti della Consulta Handicap del comune di Carbonia. Vuole anche essere una spinta per scuotere le coscienze di coloro che hanno il potere di cambiare le cose, per cercare di assicurare quei diritti fondamentali sanciti nella nostra costituzione, vuole essere un suggerimento per poter Ripartire a settembre!