EVA MAMELI CALVINO, DONNA CORAGGIO DAL FASCINO PROROMPENTE: DOCENTE DI BOTANICA E MADRE DELLO SCRITTORE ITALO

Eva Mameli Calvino

Eva Mameli Calvino, prima docente di botanica in Italia, madre dello scrittore Italo Calvino, è una figura di donna intellettualmente affascinante, una donna coraggiosa, la prima a laurearsi in Scienze naturali in Italia, a vincere una cattedra di Botanica.

Nasce a Sassari da Giovanni Battista Mameli, alto ufficiale dei Carabinieri, e Maria Maddalena Cubeddu, originaria di Ploaghe. Fu sorella minore del chimico Efisio Mameli.

Nel 1903 a Cagliari consegue il diploma presso l’Istituto Tecnico Pietro Martini e lo stesso anno si iscrive alla Facoltà di Scienze dell’Università di Cagliari, dove nel 1905 ottiene una “licenza in fisica e matematica”, un diploma superiore utile a insegnare nelle scuole. Dopo la morte del padre, si trasferisce con la madre a Pavia, dove presso l’Università il fratello Efisio era docente di chimica.

A Pavia, nel 1907, si laurea in Scienze Naturali. Nel 1915 ottiene la libera docenza in botanica, prima donna in Italia per tale disciplina.

È già avanti nella carriera quando sposa per procura Mario Calvino. Tutta sola parte per Cuba, dove il marito dirige una stazione sperimentale per la canna da zucchero.

Eva approda in un altro mondo e, in quell’isola allora remota, un’isola meravigliosa, partorisce, nel 1923, il suo primogenito Italo. Un oceano la divide dalla sua famiglia d’origine, dal fratello. Niente la ferma: diventa capo del Dipartimento di Botanica di Santiago de la Vegas. Una donna pioniera, fuori dalle regole consolidate dell’Italia della prima metà del Novecento.

Eva e la famiglia ritornerà in Italia nel 1925 per stabilirsi a Sanremo, dove a Calvino era stata offerta la direzione della neoistituita Stazione sperimentale di floricoltura “Orazio Raimondo”.

Nel 1926 Eva Mameli Calvino va a dirigere l’Orto botanico dell’Università di Cagliari, fino al 1929 quando tornò a Sanremo per svolgere delle attività presso la stazione diretta dal marito.

Fu docente di botanica all’Università di Cagliari, attiva presso la Stazione sperimentale di floricoltura di Sanremo, e per la sua opera di tutela degli uccelli è considerata la «prima e unica donna» del movimento per la conservazione della natura tra le due guerre.

Ecco come il figlio Italo descrive la sua situazione familiare: Sono figlio di scienziati: mio padre era un agronomo, mia madre una botanica; entrambi professori universitari. Tra i miei familiari solo gli studi scientifici erano in onore; un mio zio materno era un chimico, professore universitario, sposato a una chimica (anzi ha avuto due zii chimici sposati a due zie chimiche); mio fratello è un geologo, professore universitario. Io sono la pecora nera, l’unico letterato della famiglia.

In tanti racconti Italo Calvino descrive Eva Mameli, ma nella già citata La Strada di San Giovanni sembra che parli con più affetto e partecipazione del padre Mario: (…) non è la voce di mia madre che ritorna, in queste pagine risuonanti della rumorosa presenza paterna, ma un suo dominio silenzioso: la sua figura si affaccia tra queste righe, poi subito di ritrae, resta nel margine (…) Che la vita fosse anche spreco, questo mia madre non l’ammetteva: cioè che fosse anche passione. Perciò non usciva mai dal giardino etichettato pianta per pianta, dalla casa tappezzata di buganvillea, dallo studio col microscopio sotto la campana di vetro e gli erbari. Senza incertezze, ordinata, trasformava le passioni in doveri e ne viveva.

OPERE. La prima di una lunga serie di pubblicazioni (oltre 200) di Eva Mameli Calvino risale al 1906, risultato delle sue ricerche eseguite nell’Orto botanico di Cagliari sul genere Fumaria, mentre un anno dopo pubblicò “Sulla flora micologica della Sardegna” al quale diede seguito con un’ulteriore pubblicazione nel 1908.

Si è occupata, con i suoi scritti, prima di lichenologia, micologia e fisiologia vegetale, poi di genetica applicata alle piante ornamentali, fitopatologia e floricoltura.

Dal 1930, periodo in cui fonda assieme al marito la Società italiana amici dei fiori e la rivista «Il Giardino Fiorito», che dirigeranno dal 1931 al 1947, in svariati articoli si occupa della protezione degli uccelli.

Le fu conferita la medaglia d’argento della Croce Rossa e di bronzo dal Ministro degli Interni

Muore a Sanremo il 31 marzo 1978

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Un commento

  1. Grazie all’autrice per l’interessante e esaustivo articolo, corredato da ogni dettaglio utile a ricostruire il ritratto veritiero di questa figura femminile tanto affascinante nell’aspetto come nel carattere determinato. Il suo valore di studiosa brillante e indipendente l’ha portata a ricoprire un ruolo scientifico e sociale di indiscutibile rilevanza.

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