Giorgio e Andrea Secci
di RITA CODA DEIANA
Il mio viaggio attraverso gli “Antichi Mestieri” dell’isola, continua a rivelarmi l’originalità di un popolo- artigiano, che attinge proprio dalla natura la volontà di far rinascere gli antichi mestieri ormai in disuso e tramandarli alle nuove generazioni. Artigiani che sono anche artisti che creano partendo da materie prime semplici, immediate che la Natura offre. La vera ricchezza in Sardegna è proprio la natura, un bene da difendere e valorizzare.
E’ un patrimonio di immensa bellezza, che nonostante i danni provocati dalla mano dell’uomo, ancora sopravvive, con tutto il suo fascino straordinario. Di questo patrimonio inestimabile fa parte la “Quercus Suber”…la quercia da sughero. L’utilizzo del sughero, risale all’età nuragica, così come anche, l’antico mestiere del “Decorticatore” di querce da sughero. Un antico mestiere ricco di memoria, dove la manualità e l’esperienza, sono di fondamentale importanza e la materia prima…il sughero, diviene narratore, la voce con cui si ripercorrono gli anni a ritroso e si auspicano quelli avvenire.
Il filo degli Antichi Mestieri, questa volta, mi ha portata a percorrere i sentieri dei cantonieri delle ferrovie, nella località denominata “Muraregus” in territorio di Sadali, dove tra i boschi di querce da sughero, si possono udire i colpi delle accette degli esperti decorticatori: Giorgio e Andrea Secci di Seulo.
Padre e figlio, due generazioni a confronto, che attraverso l’antico mestiere dell’estrazione del sughero, sono depositari dell’antico sapere, dove la manualità si contraddistingue per la capacità di realizzare informazioni astratte e allo stesso tempo generarne di nuove. Una manualità in grado di unire e dare luce a un passato/guida, attraverso i meandri del Sapere, con la speranza di trasmettere dei valori e conoscenze, affinché non si perdano nel limbo del Tempo che passa.
Signor Giorgio 55enne di Seulo, proprietario di un’azienda agricola ed esperto apicoltore, racconta che la passione per questo antico mestiere, nasce per caso nell’anno 2000, quando un amico gli propone di aiutarlo nell’estrazione del sughero.
E’ una passione che ha trasmesso anche al figlio Andrea 24enne, che già in giovane età, accompagnava il padre nei boschi, ma dal 2021, sulle orme del padre, si è dedicato alla decorticazione delle querce da sughero. L’antico mestiere del decorticatore è un lavoro duro, influenzato dal clima e comporta grandi sacrifici, ma allo stesso tempo, è anche gratificante, perchè si sta a contatto con la natura. Poichè si svolge prevalentemente nei mesi più caldi dell’anno, la giornata lavorativa inizia la mattina presto e per raggiungere le sugherete, spesso è necessario inerpicarsi lungo i pendii della montagna. I decorticatori sono esperti conoscitori della montagna e dei suoi sentieri e hanno un grande rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Ogni decorticatore utilizza la propria accetta, e il lavoro si svolge in coppia.
Signor Giorgio racconta che quando comincia la stagione del sughero, si effettua prima un sopralluogo della zona dove è ubicata la sughereta, affinchè si possano scegliere le querce da sughero da decorticare, dopo questa fase inizia il lavoro di estrazione del sughero. Quando è possibile, l’estrazione avviene nella zona, altrimenti, si spostano nei boschi di Sorgono e Tonara.
Ma come avviene l’estrazione del sughero?
Per l’estrazione del sughero, che avviene nei mesi estivi a partire dal mese di maggio fino a tutto il mese di settembre, è necessario inoltrare una richiesta di autorizzazione, da parte del proprietario o dell’impresa che gestisce l’estrazione, alla Stazione Forestale o al Servizio Ispettorato Ripartimentale competente per territorio.
L’arte dell’estrazione del sughero, è un’operazione delicata, perché occorre molta attenzione e professionalità. La quercia non viene tagliata e poiché è una pianta resistente, con l’estrazione si permette la nuova riproduzione del sughero, perché è un materiale rinnovabile.
Per evitare un esagerato sfruttamento della quercia, l’estrazione del sughero deve avvenire ogni 10 anni, dopo che la pianta ha raggiunto i 20 – 25 anni di età e il tronco deve risultare con la circonferenza superiore ai 60 cm., con un’altezza da terra di un metro e 30 cm.
La prima fase di decorticazione consiste nella “demaschiatura”, così denominata, per via dell’estrazione del “sughero maschio o sugherone”, un sughero grezzo e di bassa qualità, che viene utilizzato, dopo la fase della macinazione, per pannelli isolanti e articoli industriali.
Dopo 10 anni dalla demaschiatura, avviene la prima estrazione del “sughero gentile o femmina” , che presenta una corteccia liscia e regolare. Ma è dalla seconda estrazione che si ottiene il sughero di alta qualità, che è quello più richiesto dal mercato Portoghese, per la realizzazione di tappi da imbottigliamento, accessori di moda e arredamento ricercato di lusso.
Ma nel dettaglio come avviene il lavoro?
Signor Giorgio e Andrea, si dispongono lungo i fianchi opposti della quercia da decorticare e con precisione e concentrazione, effettuano prima un taglio orizzontale, lungo la circonferenza della pianta, ad un’altezza che parte da 1 a 3 metri, che viene denominata “Corona”. Seguendo la verticale della pianta, con le accette tracciano con precisione, le porzioni di corteccia da estrarre, prestando attenzione a non danneggiare lo strato sottostante al sughero, denominato “Mammina” che è di basilare importanza per la vita della quercia. I successivi tagli vengono denominati “Aperture”, nelle quali con precisione, signor Giorgio e Andrea, inseriscono i manici delle loro due accette, facendo leva per agevolare il distaccamento del sughero.
Dopo la raccolta, il sughero in lastre, viene lasciato all’aperto e poi venduto agli acquirenti.
Ma qual è la visione sul mondo di oggi e come si inserisce l’antico mestiere del decorticatore di sughero?
L’antico mestiere del decorticatore di sughero, è un lavoro che richiede conoscenze tecniche, maestria e precisione. La quercia da sughero, è una delle nostre risorse naturali più importanti che nasce spontaneamente e resiste al clima dell’isola. Il sughero è una materia prima naturale, utilizzata in diversi campi, per questo molto richiesto. Grazie a questo, molti giovani della zona, soprattutto del paese di Villanova Tulo, hanno ripreso a valorizzare questo antico mestiere, partecipando alle stagioni dell’estrazione del sughero.
Le nuove generazioni che creano un ponte tra antico mestiere e tempo moderno, per unire e preservare un antico sapere che altrimenti andrebbe dimenticato, per evidenziarne il ruolo in un’ottica di sviluppo sociale.
Non posso che ringraziare chi con ricerca, studio, dedizione e capacità mi permette di apprendere nuove conoscenze.