di FRANCA FARINA
Un bellissimo, sentito e condiviso omaggio alla grande Maria Carta: “la voce della Sardegna”. Una serata emozionante, partecipatissima, nella splendida terrazza dell’UnAR, sullo scenario del parco di Villa Borghese, dove il Gremio, ha chiamato a raccolta soci e amici per ricordare, ancora una volta, l’amatissima e indimenticabile Maria Carta, che nel suo non lungo percorso umano ed artistico ha rappresentato ad altissimo livello lo spirito, la tradizione, le radici della Sardegna. Nella ricorrenza dei 90 anni dalla nascita (Siligo 1934) e a 30 anni dalla scomparsa (Roma 1994) il Gremio ha voluto onorare la sua socia di prestigio con i contributi artistici in primis di Emanuele Garau, il primo biografo di Maria che accompagnato alla chitarra dall’ottimo Valentino Serra ne ha riproposto le canzoni più belle e conosciute, spiegandole, motivandole, cantandole e riscuotendo elogi, unanimi apprezzamenti e calorosi applausi. L’attrice sarda Ilaria Onorato con un suo breve ma intenso monologo ci ha raccontato, commuovendoci, quasi ai lucciconi, la vita, gli amori e soprattutto i dolori di Maria. A seguire il contributo di Neria De Giovanni che dal suo punto di vista di presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari, ha espresso, leggendone alcune, il grande valore poetico e sociale del poema di una comunità: Canto Rituale. A seguire il contributo inviatoci, con dichiarato amore, dal regista Gianfranco Cabiddu, di due brevi frammenti tratti dal suo film Disamistade (Inimicizia) del 1988 che aveva fra i protagonisti Maria nella parte della madre mediterranea. A dimostrazione delle grandi capacità di Maria come attrice di cinema in questo caso, e di attrice di teatro: Emanuele Garau ha ricordato i diversi film e le pièce teatrali dove Maria s’era impegnata con successo. Prima dello spettacolo finale di Emanuele ecco i toccanti ed esemplificativi 11 versi in sardo (undighina) di Antonio Maria Masia, il presidente del Gremio, che ha introdotto e moderato l’evento: “Sa vida”. il brano presente nel suo libro Antiga Limba edizioni Nemapress 2019, splendidamente armonizzato e cantato dal musicista nuorese Ennio Santaniello, ha consentito a Neria che ha commentato il contributo che scorreva sullo schermo, di rilevare che la sintesi della vita artistica di Maria la si ritrova in pieno nei primi tre versi: “Sa vida, sa vida mia/sonos, cantos e poesia/ e a Marta e Teresa custa cara.“ (“La vita, la mia vita/ suoni canti e poesia/ e a Marta e Teresa il mio viso”). La conclusione di Emanuele è stata travolgente, accompagnata dal battito delle mani del pubblico con: S’Ave Maria, Sa corsicana, No potho reposare e Le memorie della musica.