immagini di Simone Franzina
di MANOLA BACCHIS
C’è speranza se questo accade a Musei… Ops non era Musei, in effetti, il paese. Era VHO. Ma che importa, il nome… No, no, IMPORTA IMPORTA.
Qui la strada, come il nome, è chiaro. È scritto a chiare lettere “M U S E I” su quel cartello che il signor Sindaco ha fatto installare. Lui, infatti, sapeva già che..
“ Un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull’albero.
«Che strada devo prendere?» chiese.
La risposta fu una domanda: «Dove vuoi andare?»
«Non lo so», rispose Alice.
«Allora, – disse lo Stregatto – non ha importanza»…”
Un sindaco con strani poteri magici, o uno strano mago con poteri da sindaco, non è dato a sapersi; sta di fatto che voci vociferano che l’avesse architettata proprio grossa, e pare sia venuta pure bene. Cosa? Chi? Dove? Quando?
Il sindaco? E no! Troppo facile. Il cartello per Alice? Fuochino…
Il sipario si è aperto. Rosso, come usanza vuole. Rosso, come le rose di una regina di cuori con la bocca a forma di cuore che, urlante gioiosa e iraconda, destava l’attenzione dei numerosi presenti nel suo Reame fatto anch’esso di cuori: petali di cuori, poltrona di cuori, e guardie di cuori e … in quattro e… quattr’OTTO i cuori hanno iniziato a battere forte, all’unisono.
Il Musical “Alice nel paese delle meraviglie” ha messo in scena una realtà che giorno per giorno è stata costruita nelle aule della scuola primaria.
Alla guida maestra Nerina: mente, cuore e mano, come Pestalozzi insegna. E che mente!, una mente che non si smentisce e che ha permesso, ai fortunati intervenuti, di ricevere un dono senza eguali.
Uno spettacolo unico. Prosa, canto, poesia, recitazione, balli, colori, sorrisi e emozioni: ingredienti semplici che hanno tenuto incollati gli spettatori per quasi due ore, ossia quasi centoventiminuti di orologio cronometrati al millesimo di secondo da Biancoconiglio con il suo cipollotto custodito nel panciotto. Ma che mai sarà successo? Colla sulle sedie? Pozione fatata nell’aria?
Ma forse la risposta è un’altra.
Lewis Carroll proprio non sapeva che fare quel giorno, come la sua protagonista. Ha preso carta e fantasia e le ha cucite per benino dando vita a lei, la piccola e grande e poi di nuovo piccola Alice.
E meno male, diciamo oggi.
Alice, quella piccola, si annoiava nel mentre che la sorella leggeva un libro senza colori e senza immagini.
Che bella la NOIA! Ha poteri magici grandiosi.
Se così non fosse stato, Alice non avrebbe inseguito il coniglio, Bianconiglio vestito a puntino con una giacca e panciotto, come si conviene ai veri signori.
L’ha inseguito a perdifiato fino a sgattaiolare, con pura e santa follia, negli anditi della scuola, nelle vie del paese, nelle case, nelle piazze… Era una caccia al coniglio, ormai. Tranquilli nessuna pentola bolliva. Capperi e olive erano in dispensa e il fuoco era spento.
Ma, in un batter d’ali, piccoli e grandi sono stati colti da un contagio viTale.
È bastato poco. Togli una lettera e mettine un’altra. Un gioco da bambini. Semplice, vero? Talmente semplice che… UDITE UDITE… una squadra ufficiale di mamme, di babbi, e chi più ne ha più ne metta, ha dato VITA ad una fabbrica di sogni e di cuori.
La notte si vedeva uscire, dai comignoli e dalle finestre lasciate semiaperte o semichiuse, una moltitudine di cuori e di petali di fiori.
M’ama, non m’ama, si udiva cullare dalla bocca di innamorati e un tappeto di petali preparava la strada dell’amore.
Ecco svelato l’arcano: l’AMORE!
Allora, Alice, aveva ragione: “Ultimamente erano successe tante di quelle cose strane che Alice aveva cominciato a credere che di impossibile non ci fosse quasi più nulla”.
L’esercito di cuori pulsanti è salito sul palco: fioridimamme, note cantate e musicate, Alice grande e Alice bambina, il Brucaliffo, il Bianconiglio, il cappellaio matto, la Regina di cuori, Priccio e Striccio, le guardie, lo stregatto…
Ma a dire il vero, ad averci stre-gato sono stati loro, in ordine crescente: Edith, Beatrice, Aurora, Cloe, Niccolò, Filippo, Mbnaye, Ndew, Matthias, Federico, Sofia, Emily, Diego, Simone, Ameth, Bruno, Samuel, Matteo, Alessandro, Simone, Gaia, Maria, Maya, Aurora, Davide, Matteo, Filippo, Leandro. E a loro diciamo grazie per averci dato gioia con bravura, impegno, sacrificio, studio costanza da veri attori di teatro.
E sì, aveva proprio ragione Maestro Mario Lodi, c’è speranza se questo accade (anche) a Musei: la scuola è l’anima di un paese, è il suo cuore pulsante e la Regina di cuori l’ha urlato con tutto il fiato.
Che dire insomma: grazie maestre (sempre in ordine crescente): Claudia, Natascha e Nerina.
Ad Majora e il BIS (tris) è d’obbligo.
7 giugno 2024, Musical Alice nel paese delle meraviglie, Scuola primaria di Musei, Pluriclassi 1, 2 e 5, 3 e 4: progetto PON Istituto Comprensivo F. Meloni di Domusnovas (SU), Dirigente Marta Putzulu
È tutta una meraviglia,
Se un po di follia di sveglia….🥰😍
Bellissima tanta emozione
Bravissimi 👏
Che meraviglia😍