Elisa Faa
di RITA CODA DEIANA
Signora Elisa Faa, una donna dai dolci lineamenti, e da un portamento gentile, nasce nel centro storico di Sadali, in località ” pratza’ e cresia,” (piazza di chiesa) da madre di Seui e padre di Sadali, madre di sei figli, oggi ha 88 anni. Fin da quando era bambina ha sempre ammirato i lavori realizzati dalla madre con la macchina da cucire, realizzando pantaloni, camicie e altri capi. Con commozione ricorda che la madre le aveva
cucito anche la borsa per la scuola dove teneva i libri e i quaderni (su busciettu).
Ricorda che quando era bambina nei mesi estivi, amava sedersi con le coetanee e le donne più adulte di lei in cortile o nel vicinato, questo era un modo per socializzare, condividere e imparare
quelli che allora erano antichi mestieri. È allora che ha iniziato ad appassionarsi oltre al cucito a macchina, eseguito dalla madre, ai lavori con l’uncinetto, lavori a maglia (ferri), ricamo e realizzazione di cestini (is pallineddas) attraverso l’intreccio del fusto del papiro e raffia colorata. La passione l’ha portata a provare in casa anche se le materie prime erano scarse a causa del costo elevato.
La signora Elisa racconta che era prezioso anche un lembo di stoffa, che lei custodiva e lavorava. Per il suo matrimonio con il suo sposo Salvatore Meloni, che è stato celebrato il 26 ottobre del 1958, ha realizzato lenzuola ricamate, coperte di lana ovina (sa manta) e diversi capi in lana come cappotti, maglioni, calze. La lana era una delle materie prime maggiormente presenti nel territorio. La realizzazione di capi con la lana ovina le è stata tramandata dalla suocera, che lavorava la lana al telaio, e anche dalla madre che filava la lana. La signora Elisa ha spiegato i vari passaggi per la lavorazione della lana prima della filatura…
La filatura un sapere antico che insegna a ritrovare il giusto tempo per ottenere dei risultati in qualsiasi campo, insegna la lentezza con la quale si può creare e dare vita ad un oggetto unico ed irripetibile. La lentezza nella creazione rimanda alla stessa lentezza con la quale la Natura crea e dà la vita, con la ciclicità degli eventi e con il rinnovarsi delle stagioni e dei tempi.
Una sfumatura di inclusione, di rapporto intimo ed interiore tra il passato e il presente, un rapporto di reciproca commistione e mescolanza. La lana, la materia prima, usata dai nonni e nonne artigiane, plasma anche il carattere di ciascuno e lo rende unico nel suo processo di trasformazione.
I bambini che divengono apprendisti e allo stesso tempo depositari dell’antico mestiere grazie alla presenza dei nonni che fanno loro da guida attraverso i meandri del sapere.
Il Sapere che incontra il presente, le nuove generazioni che si uniscono, con la speranza di trasmettere dei valori e conoscenze che spesso vanno perdute nel limbo del tempo che passa.
L’incontro con la nuova generazione si fa fondamentale per proiettarsi verso un futuro che è carico di sementi pronte ad attualizzarsi e ad espandersi. Quella stessa semenza ha radici lontane nel Tempo, è antica ma non vecchia, è originaria ma non desueta.
Che brava che sei Elisa mia vicina di casa da piccola