PRESENTATO A PAVIA, DAL CIRCOLO “LOGUDORO”, IL LIBRO DI NELLO RUBATTU “DEVO ANDARE A CURARMI IN CONTINENTE” A SOSTEGNO DELL’ASSOCIAZIONE SASSARESE “DIRITTO ALLA SALUTE FRANCO MONAGHEDDU”

da sinistra: Paola Pisano, Nello Rubattu, Paolo Pulina

A Pavia, nel pomeriggio di sabato 27 aprile 2024, nel Salone “Filippo Soggiu” della sede sociale, il Circolo culturale sardo “Logudoro”, presieduto da Paola Pisano, ha proposto la presentazione del volume di Nello RubattuDevo andare a curarmi in continente”.

Nello Rubattu è nato a Sassari. Dopo gli studi a Bologna ha lavorato come addetto stampa per importanti organizzazioni e aziende italiane. Ha vissuto molti anni all’estero ed è presidente di “Su Disterru-Onlus” che ha dato vita ad Asuni, un piccolo paese in provincia di Oristano, ad un centro di documentazione sull’emigrazione. Vive a Bologna. È autore di vari saggi (uno anche sulla storia del Circolo sardo di Bologna)  e di diversi romanzi: “Hanno morto a Vinnèpaitutti” (2006); “Pierre” (2010); “Nuddadifà” (2015), “Alexandrina” (2017); “Il Cavalier Marras” (2017). Questi romanzi  (più i gustosi “Racconti di cucina”) sono stati presentati in passato dal Circolo “Logudoro”.

Questa volta lo scrittore – con il volume che espone contenuti ben calati sulla realtà, come fa subito intuire il titolo  “Devo andare a curarmi in continente” –  ha voluto, da un lato,  documentare l’attuale mala gestione sanitaria in Sardegna, e dall’altro, con i proventi derivanti dalle vendite di quello che è un generoso “libro di servizio”, favorire il reperimento di  risorse a vantaggio dell’associazione sassarese “Diritto alla salute Franco Monagheddu” che cerca di difendere i pazienti sardi che, a causa delle loro patologie, devono andare, appunto,  a farsi curare in “continente”.  Peraltro, a garanzia del diritto alle cure più appropriate, sia da un punto di vista sanitario che di “aiuto economico”, è una legge regionale (che recepisce una legge nazionale).

Le “brutte malattie”, però, non sono poche e disgraziatamente sono in aumento: oltre 150 malattie particolari oggi colpiscono in Sardegna e riguardano il 10 per cento di coloro i quali necessitano di una attenzione sanitaria speciale.

Se poi si aggiungono a queste le malattie endemiche, che ai sardi interessano direttamente (a partire dal diabete di tipo 1 – che ha una incidenza da record europeo, 50 casi per centomila abitanti –, l’anemia mediterranea, il favismo, l’echinococcosi/idatidosi), risulta che metà degli abitanti della nostra isola risultano bisognosi di cure specialistiche.

Quando una persona ha una malattia, ad essere coinvolta emotivamente, materialmente ed economicamente è l’intera famiglia. Spesso si registrano disgrazie finanziarie nelle famiglie che hanno un malato in casa: si impone la necessità di vendere l’abitazione perché, nonostante la legge regionale che dovrebbe in teoria garantire la restituzione delle spese sostenute per “andare a curarsi in continente”, a causa dei ritardi dei rimborsi o del non riconoscimento di alcune spese, certe famiglie hanno dovuto pagare tutto di tasca propria.  

Dice Rubattu: «Il “paracadute” della legge regionale non basta per niente. Ogni Asl decide cosa è importante. La logica dominante è quella di risparmiare. Ecco perché l’associazione sassarese intitolata a Franco Monagheddu, assistita, per fortuna, da due avvocati volontari (che aspettano di essere pagati dopo i rimborsi)  sono costretti a intentare cause  per far valere il rispetto di quanto previsto dalla legge regionale e per salvaguardare i diritti di coloro che, per curarsi, devono “migrare” in continente (Ospedale Gaslini di Genova; Ospedale Rizzoli di Bologna; Policlinico San Matteo di Pavia;  Ospedale Bambin Gesù di Roma; ecc.) e che non possono sopportare, dal punto di vista economico, gli intoppi burocratici che ritardano, o addirittura negano,  il pagamento dei rimborsi (qualche volta sono arrivati dopo che il paziente era già morto!). Ci sono malati che, in queste trasferte, siccome hanno bisogno di avere qualcuno vicino 24 ore su 24, e quindi c’è necessità di un secondo accompagnatore, a questo viene garantito solo il rimborso delle spese di viaggio ma non quello per la permanenza…».

Al di là della utilissima pubblicazione di tutte le norme relative alle problematiche che riguardano queste “trasferte” nella penisola per ragioni sanitarie, il libro propone una serie di interviste “scioccanti” realizzate da Rubattu negli incontri con i familiari dei pazienti che hanno bisogno di queste cure speciali.    

Le ultime copie della prima edizione del volume, la cui vendita serve a finanziare l’associazione “Diritto alla salute Franco Monagheddu”, sono state esaurite a Pavia. Rubattu ha parlato di una prossima ristampa del libro, incoraggiamo l’accelerazione dei tempi per il reprint, manifestando, come circoli, interesse a una presentazione pubblica che ne faciliti l’acquisto, dato il fine che ha il volume, quello, come si è detto,  di sostenere una associazione socio-assistenziale di benemeriti volontari. Info dettagliate al sito  https://www.associazionedirittoallasalutefm.it/

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