“NON ANDARE, RESTA!” LA STORIA DI UN FORTE SENTIMENTO, DIFFICILE E INDIMENTICABILE NEL LIBRO DI MANUELA SCHIAPPA

Manuela Schiappa esordisce con il suo primo romanzo Non andare, resta! – Edizioni Amicolibro, una storia d’amore dedicata a tutti quelli che hanno vissuto qualcosa di unico e importante.

Una giovane donna dai lunghi capelli rossi e gli occhi verdi, dotata di grande gioia di vivere, che riesce a superare le mille difficoltà che la vita le impone.

Manuela chi è Nina? Nina è una giovane donna, la quale ama, apprezza, sogna mondi diversi, vite diverse che le regalano sempre nuove prospettive, nuovi affetti e nuove storie da scrivere. Le diversità per lei sono il succo della vita. Con una grande forza interiore, ama amare il prossimo ma non esporre i sentimenti, quelli profondi. Ha imparato che oltre il dolore e il buio c’è sempre la luce. Ed è per questo che espone a gran voce sensazioni, emozioni e sentimenti. Nina lascia sempre un segno ovunque va e allo stesso modo cerca di assorbire l’affetto, la gioia e il dolore, che le vengono donati. È una sana portatrice di sorrisi ma con grandi ferite interiori.  L’amore, quello che scuote, che tormenta, che toglie il sonno, il respiro, la ragione, è ciò che non si sarebbe mai aspettata.

Racconti l’amore come forza che riesce a cambiarci, migliorandoci. Immagina come vivrebbe un essere umano senza amore. L’amore è il motore che ci accende positivamente e, se si oltrepassano le barriere iniziali dove si soffermano tanti e solo pochi le superano, tutto cambia: il corpo, l’olfatto, lo sguardo, l’umore, tutto migliora. Si accendono i colori, cambiano le prospettive. E tutto questo può solo migliorarti.

Nina incontrerà tante persone, quale la segnerà di più? Inutile dire che chi le ha preso il cuore prima ancora di incontrarlo di persona è Gail. Tutti i personaggi sono stati importanti per Nina, ma forse Giovanni con la sua gentilezza fatta di affetto paterno e  Mamm, grande ispiratrice, con la quale è tornata per un attimo bambina. Perché un abbraccio ha un valore immenso.

Questo è il tuo primo romanzo, come e quando ti è venuta voglia di raccontare la storia di Nina? Sapete quando perdete tempo sui social? Ecco per me e per tante persone non è una perdita di tempo se dai un senso a ciò che guardi, che ascolti. Ti stimola, ti apre la mente e ti fa vedere le persone in modo differente: ti fa sognare. Osservi come puoi guardare la stessa cosa ma con una prospettiva differente. Ecco perché è stato molto facile scrivere di Nina. Sono stata semplicemente ispirata dalle tante parole e storie delle ragazze che impazzivano di desiderio per quel ragazzo a cui non daresti una lira ma, che invece è un donatore sano di stimoli. Nina è perfetta per raccontare semplicemente ciò che vorrebbero vivere e che dovrebbero vivere tutti, almeno una volta. Una profonda passione che ti cambia la vita.

Manuela somiglia a Nina? Sfatiamo questo dilemma… Manuela non è Nina. Ma posso dire che si somigliano. Quando si scrive non puoi fare a meno di contaminare i personaggi con sensazioni, osservazioni ed emozioni tue.

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