A scuola si vive di incontri, di occasioni, di sollecitazioni che possono arrivare anche da lontano, perché a volte i libri non bastano e la conoscenza passa anche attraverso l’esperienza. Ecco dunque che, dal legame di una professoressa con una collega che insegna a Sofia, la scorsa estate è nata un’idea che ha offerto a un’intera Scuola Secondaria di primo grado di Cagliari, la scuola “G.B. Tuveri”, di far propria una tradizione Bulgara: quella di festeggiare solennemente l’arrivo della primavera con la realizzazione e lo scambio delle Martenitze. Il progetto ha preso forma all’interno del Dipartimento di Scienze dove le insegnanti della scuola lo hanno inserito all’interno del percorso di Educazione civica “Un nuovo sguardo sul mondo”. Il progetto è stato poi condiviso con le colleghe e i colleghi delle altre discipline in modo da attivare un perfetto meccanismo di squadra che ha condotto i ragazzi e le ragazze allo studio di una tradizione proveniente da un luogo lontano, alla sua contestualizzazione, alla riflessione sull’importanza del rispetto della natura e all’osservazione attenta dei suoi ritmi. Il tutto si è svolto dando ampio spazio all’attività laboratoriale che ha visto impegnate le classi seconde nella realizzazione delle Martenitze per tutti gli alunni della scuola e, parallelamente, alla cura dell’orto biologico scolastico. Giovani mani laboriose hanno seminato e accudito le piantine osservandole crescere e hanno piantato alberi da frutta attendendone impazienti i germogli per poter poi, al primo segnale dell’arrivo della primavera, adornarli con i braccialetti rossi e bianchi ed esprimere desideri e speranze, come da secoli avviene in Bulgaria. Questo sono le Martenitze: intrecci di lana rossa come il sangue dei soldati a cui venivano donate prima della loro partenza per il fronte, e bianca come il pallore delle mogli che restavano in attesa del loro ritorno, a nutrire quotidianamente la speranza di riabbracciarli presto; bracciali che vengono donati in segno benaugurale e poi nei giorni di marzo deposti sui primi germogli degli alberi esprimendo un desiderio. Per onorare la tradizione, i ragazzi e le ragazze della scuola si sono scambiati le Martenitze durante la mattina del 6 marzo e poi le hanno deposte sui rami degli alberi dell’orto biologico dopo averne osservato il risveglio. L’attività degli alunni e delle alunne cagliaritani è stata condivisa e seguita con interesse dall’Istituto Italiano di Cultura a Sofia che ne ha parlato in un articolo e dal Circolo Sardo di Sofia “Sardica” il cui segretario Carlo Manca, insieme al presidente dell’AITEF Sardegna Tonino Casu, è stato ospite della Scuola “G.B. Tuveri” per complimentarsi con alunni e docenti. Da questo incontro è derivata la volontà di creare nuove possibilità di interazione e incontro fra i ragazzi e le ragazze di Cagliari e quelli di Sofia che possano essere occasione di crescita e scambio di esperienze e conoscenza e il Circolo di Sofia “Sardica” e l’Aitef Sardegna saranno in campo per essere l’anello di unione delle due realtà come punto di riferimento e dare la massima assistenza possibile per la riuscita di questo interessante progetto di gemellaggio e internalizzazione tra le due realtà scolastiche per continuare i millenari contatti culturali tra la Sardegna e la Bulgaria. Questo infondo crediamo debba essere la Scuola: quel luogo dove tutto può accadere, dove la conoscenza possa valicare i confini della propria realtà e abbracciare il mondo mostrando la bellezza della sua varietà.
SARDEGNA E BULGARIA, CONTATTI CULTURALI MILLENARI CHE PROSEGUONO NEL 2024 CON L’IMPEGNO DEL CIRCOLO “SARDICA” DI SOFIA ED AITEF
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