di CRISTINA DESSI’
Si è concluso il 21 Marzo scorso, il corso di lingua e cultura sarda” Fueddai e cumprendi su sardu”, organizzato dalle ACLI di S. Giovanni Suergiu e tenuto dal prof. Guido Cadoni. Già dal primo dei quattro fatti, il corso ha avuto lezioni particolari che hanno unito la consueta lezione vera e propria, all’inserimento di strumenti “nuovi” quali l’ascolto di canzoni, poesie, racconti e la partecipazione attiva di artisti, professionisti o altre figure che usano la lingua sarda per le loro attività. Non solo ma anche confronto con diverse parlate, usate in maniera parallela e come modo unico di comunicazione in classe; ognuno ha potuto parlare con le proprie varianti riuscendo a capire e farsi capire dall’altro in maniera sorprendente e piena. Un riappropriarsi della propria lingua madre riuscendo a capire che con essa si può parlare di tutto come con l’italiano. Il sardo usato come strumento di inclusione studiato nelle sue forme grammaticali, di scrittura e lessico, di pronuncia e lettura, usando l’ascolto e la conversazione. In ogni corso le lezioni sono state impostate in una maniera tale che l’allievo si sia sentito sempre invogliato a seguirle, divertendosi, tenendo sempre alta l’attenzione; in ogni corso si è cantato, letto, recitato, ascoltato canzoni, visto video. Si è scritto tanto e abbiamo parlato e discusso di problemi del nostro tempo. Per questa ultima lezione di questo corso del 2024, si è pensato di fare un incontro-lezione che si è tenuto nel locale “Su tzilleri” di Manuel Cherchi a Palmas (S. Giovanni Suergiu). Manuel già attivo studioso – divulgatore della lingua e cultura sarda, si sta impegnando per promuovere incontri che, soprattutto i giovani, possano usare come occasione di scambio reciproco di conoscenze in merito alla nostra lingua madre. Abbiamo avuto ospite Francesco Capuzzi, anche lui esperto di lingua e cultura sarda, che ci ha parlato dello strumento tipico, ”le launeddas” e di vari argomenti; Francesco ha inoltre suonato le launeddas elettroniche che lui stesso ha realizzato. Innovazione che arricchisce la tradizione. Un’ “apericena sarda” poi ha concluso con un clima di festa la nostra serata. Siamo particolarmente soddisfatti di quanto siamo riusciti a fare in questi quattro anni e di quello che ogni anno riusciamo a trasmettere soprattutto se pensiamo ai paesi di provenienza dei corsisti; S.Antioco, Iglesias, Calasetta, Carbonia, Siliqua e S. Giovanni quest’anno. Gli anni precedenti abbiamo avuto allievi arrivati da paesi europei, piemontesi e lombardi che vivono nel nostro territorio e che si sono con grande volontà avvicinati ad una maggiore conoscenza della lingua sarda. La grande empatia e il clima di amicizia che si crea fanno di questo corso un importante occasione di crescita sia culturale che umana che rimane nel tempo.
Scusate ma quale sardo si insegna nei corsi?
Francesco è ovviamente mio cugino!!