Lo scorso 15 marzo alla Casa del Cinema a Villa Borghese l’anteprima nazionale de “Le Cicogne di Chernobyl” di Karim Galici (Italia, 2024, 69’) prodotto da Cinema per il Sociale di Cittadini del Mondo (produttore esecutivo Giuseppe Carboni).
Emozioni, applausi e il lusinghiero giudizio di Raffaele Rivieccio storico del cinema: “ho avuto il piacere di intervenire alla Casa del Cinema e di raccontare il nuovo struggente film di Karim Galici – Le cicogne di Chernobyl – un’opera documentaria densa di una sorta di nuovo umanesimo dei popoli, un racconto intenso di uno scambio culturale ed umano che ha coinvolto l’Italia intera”
In particolare, il racconto si sofferma sulle nuove vite degli ‘ex bambini di Chernobyl’ dopo l’esperienza nel nostro paese, mettendo in luce la generosità delle famiglie, ma anche la forza dei ragazzi che hanno trovato con coraggio la determinazione di ‘rinascere’.
Il film ripercorre le vicende legate al disastro nucleare del 1986, seguendo poeticamente le tracce dei piccoli protagonisti, bambini reduci, a volte, da una storia dolorosa riscattata dall’amore, dall’accoglienza e dalla solidarietà di tante famiglie italiane che hanno aperto il cuore e la propria casa a centinaia di migliaia di bambini provenienti dai territori contaminati. Tra passato, presente e futuro il lavoro di Karim Galici è un insieme di racconti dove le esperienze vissute dai protagonisti scorrono in un flusso di rimandi e flash back per ricongiungersi continuamente con il disastro nucleare da cui tutto è partito.
Di grande impatto emotivo anche le immagini della zona di esclusione (il territorio intorno alla centrale di Chernobyl” dove la popolazione è stata evacuata), sulle orme di un ex abitante che ha visitato la sua casa abbandonata a causa delle radiazioni, a distanza di quasi quarant’anni dall’incidente.
Le riprese del documentario seguono un taglio registico che miscela sapientemente il linguaggio del reportage a quello poetico dell’occhio di Karim Galici. Immagini forti, filmati di repertorio, spaccati di quotidianità familiare, testimonianze e ricordi sono armonizzati da un’eccellente colonna sonora.
“Le cicogne di Chernobyl” è stato prodotto grazie al sostegno della Fondazione di Sardegna in sinergia con la Regione Sardegna e la collaborazione della RAI sede regionale, che ha fornito molti materiali d’archivio provenienti dalla Teche RAI. L’evento è stato coordinato da Antonio Masia e Franca Farina de “Il Gremio dei sardi di Roma”
Un grazie a Massimiliano Perlato e a Tottus in PARI strumento imprescindibile di informazione per la rete dei circoli culturali sardi in Italia e nel mondo
Grazie Tottus in PARI. La serata a Roma è stata molto importante perché dopo tantissimo lavoro Le Cicogne di Chernobyl hanno visto per la prima volta la luce di una sala cinematografica.