Bustianu (106 anni) e Antonio Maccioni (102)
di LUCIA BECCHERE
. Il 12 febbraio Antonio Maccioni ha festeggiato i suoi 102 anni. Settimo di 10 figli, fratello dell’ingegner Bustianu di 106, è nato a Nuoro nel 1922 da Annamaria Pulloni casalinga e Bantoni (Giovannantonio) noto Pirizzolu, un contadino all’avanguardia che sapeva leggere e scrivere. Ha frequentato le magistrali e da privatista ha preso la maturità scientifica. Arruolato come ufficiale militare dell’aeronautica al secondo conflitto mondiale e congedato alla fine della guerra, al suo rientro a Cagliari si è laureato prima in Chimica e poi in Farmacia. Nella facoltà di scienze ha iniziato la sua lunga e brillante carriera da assistente incaricato, ha poi conseguito la libera docenza in chimica organica, nominato professore ordinario e infine Preside per 24 anni (8 mandati).
Con la collaborazione di alcuni colleghi e della moglie Enrica Marongiu conosciuta durante l’università (oggi vedovo da diversi anni) ha ottenuto che la Facoltà di Farmacia si dotasse di un corpo docente stabile e i corsi venissero strutturati secondo le nuove norme Europee.
A lungo ha ricoperto anche la carica di Presidente della sezione sarda della Società Chimica Italiana. Insignito della medaglia d’oro per il suo impegno nel campo scientifico culturale e del titolo di Commendatore della Repubblica Italiana dal Presidente Pertini, nel ‘97 dopo il pensionamento gli è stato conferito il titolo di Professore Emerito.
Fino al 2020 si è dedicato alla ricerca lavorando nel suo studio privato all’Università dove si recava sempre di buon mattino. Dotato di una memoria d’acciaio a fronte di quella di Bustianu che, si fa per dire, “è solo discreta”, ricorda ogni cosa con sorprendente precisione.
“Mio padre – racconta la primogenita Carla –, persona estremamente onesta e insofferente alle ingiustizie, è sempre stato molto schivo, tuttavia di ampie vedute, aperto a nuove esperienze e ben disposto verso gli altri. Ci ha insegnato ad amare Nuoro e la sua gente, noi tutti parliamo il nuorese schietto. E’ un accanito lettore su tutti i fronti anche se predilige la storia antica greca e romana, ha una profonda conoscenza della storia russa. Ai figli e ai nipoti ha trasmesso la passione per la lettura”.
Professore, cosa le manca di Nuoro? “I giorni felici trascorsi a giocare in piazza del Rosario su cui si affacciava la nostra casa. Mi mancano gli amici, gli affetti e le scorribande al monte fino a “s’elicheddu de sas oras” oltre il quale si perdeva il tempo scandito dai rintocchi delle campane di Santa Maria. Sono andato via a 18 anni per ragioni di studio ma finché ho potuto sono sempre rientrato con la famiglia per trascorrere le feste con i miei cari”.
Che rapporto ha con suo fratello Bustianu? “Un rapporto splendido. Eravamo e siamo inseparabili. Ci sentiamo al telefono due volte al giorno e poi Bustianu, che dall’alto dei suoi 106 anni mi chiama “mio fratellino”, viene spesso a trovarmi, ha acquistato un appartamento attiguo al mio e le due porte d’ingresso si affacciano sullo stesso pianerottolo”.
Di che cosa parlate? “Parliamo di tutto ma soprattutto di Nuoro e dell’amico comune Mimiu Canu di cui ricordo le battute straordinarie. Mimiu era solito riunire gli amici nella sua cantina di via Matteotti, un vasto ambiente dove su un tavolo grande troneggiava una damigianetta di buon vino. Insieme leggiamo Zente nugoresa, specchio dell’ambiente di quel periodo,scritto in sardo racconta storie che noi due fratelli abbiamo vissuto”.
Cosa vi accomuna? “L’amore per la nostra città e l’essere nuoresi fino in fondo. Tifo per il Cagliari e non ho mai fatto attività politica mentre Bustianu ha sempre militato nel partito Sardo d’Azione.Raramente entrambi facciamo uso degli occhiali. Lui ha smesso di guidare la macchina ai 105 anni, io poco prima dei 100”.
Come avete festeggiato la notte di capodanno? “Abbaiamo fatto il brindisi insieme e poiché il nostro orologio biologico ci impone di andare a letto presto, alle dieci abbiamo salutato la compagnia “Scusai ca tziu masedu (il sonno) nos es mutindhe, il nuovo anno ce lo salutate voi”.
Antonio e Bustianu Maccioni, 208 anni in due, sono la straordinaria testimonianza dell’esistenza di due fratelli ultra centenari di cui oggi abbiamo contezza.
Molti auguri ai fratelli Maccioni.
Auguri
L’ingegner Maccioni è un prodigio della natura, l’ho sentito poco tempo fa alla biblioteca Satta in occasione della presentazione di in libro di un suo amico scomparso da tempo. Il suo intervento preciso, lucido, ricco di riferimenti e di particolari , articolato in maniera chiara, con lessico appropriato ha evidenziato una freschezza di coerenza logica da far invidia. Solo quando si è alzato il suo movimento incerto ha svelato l’anzianità della persona ma nessuno direbbe che ha ben 106 anni . Era risentito perché recentemente non gli hanno rinnovato la patente !!!
Augurios, a medas Annos ancora.
Auguri
Auguri ✨️❣️💐
Auguri