di GIOVANNI G. SCANU
Ad Amsterdam si trova un piccolo angolo di Sardegna gestito da tre amanti delle tradizioni. Elisa Sabeddu e suo padre Luciano, di Villanovafranca, assieme al loro socio, Daniele Contu, di Aritzo, gestiscono il Pasta Paradijs, un locale che promuove cucina, prodotti e luoghi della Sardegna. Per loro, stare tra quelle mura è un po’ come essere nell’Isola. Per i loro clienti è invece un viaggio tra cultura e tradizioni sarde.
Pasta Paradijs, esiste da vent’anni ed è sempre stato gestito da sardi. Ora Elisa è la più giovane, ha trent’anni. Si occupa della gestione della burocrazia e dell’organizzazione di sagre e attività a tema, oltre ad aiutare sia in sala che in negozio. È nostalgica: «In questi sette anni, ho vissuto lontana dalla mia amata Isola, ma il legame è rimasto sempre forte. Avevo un sogno: trovare la magia e il calore della Sardegna qui in Olanda. Ho una profonda nostalgia per le tradizioni e le mie radici. Ora il mio sogno si è avverato attraverso Pasta Paradijs, il mio rifugio qui in Olanda». Elisa ringrazia suo padre perché deve a lui il successo: «Senza le sue conoscenze sulla cucina tradizionale sarda e i suoi anni di esperienza come chef, nonché come esponente dell’associazione Italiana cuochi qui in Olanda, non sarei riuscita a portare avanti tutto».
Il nucleo principale dell’attività si basa sulla cucina tradizionale: antipasti, pani fratau, salumi e formaggi, malloreddus alla campidanese e maialetto arrosto. Ma anche il mare non viene tralasciato: cozze gratinate, insalata di polpo, carpacci, bresaola di tonno, spaghetti alla bottarga, frègula alla cagliaritana, moscardini alla diavola. Rigorosamente secondo la tradizione, e da aziende sarde. Negli scaffali del punto vendita vini, formaggi, salumi, biscotti secchi, tanti tipi di pasta, culurgiones, macarrones de busa, ravioli, tutto da pastifici isolani. Non poteva mancare lo zafferano dop e anche il maialetto, parte integrante della cultura gastronomica sarda, nato, allevato e macellato in Sardegna. «Ultimamente li importiamo da un’azienda barbaricina che li ha brevettati per permetterne la vendita fuori dalla Sardegna», spiega Luciano Sabeddu.
Da Pasta Paradijs le attività per la promozione delle pietanze tradizionali sono frequenti, anche con esperti. Di recente la maestra pastaia Anna Saba di Buddusò ha mostrato le sue creazioni, tra cui su filindeu ed è stato un successo. Elisa e i suoi soci hanno anche avviato un ponte con delle aziende sarde per permettere ai visitatori olandesi, una volta in Sardegna, di intraprendere dei percorsi enogastronomici studiati per loro: la scorsa estate una coppia è stata ospite dell’azienda agricola Ruiu di Sennori, tra uliveti, tipicità culinarie e assaggi di vini. C’è però anche qualche ostacolo. Il più grande è la scarsa conoscenza, da parte dei clienti, della cucina e dei prodotti alimentari prodotti in Sardegna. «Purtroppo – ammette Elisa – anche le aziende sarde stentano a farsi conoscere e a volte è difficile trattare con loro. Spesso sono spaventate da esperienze precedenti di esportazione che si sono rivelate poco convenienti». Ma per i tre, promuovere la cultura gastronomica isolana è una missione. «Vendere prodotti sardi ai non sardi è un’esperienza gratificante e motivante – spiega Daniele Contu –. Fare avvicinare le persone alla nostra cultura ci permette di curare quel sentimento di “mal di Sardegna” che ci lega profondamente alla nostra terra e rende il processo di vendita più significativo per noi».
(unionesardaonline)
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