ELEONORA D’ARBOREA, LA REGINA E LA STREGA: IL NUOVO LIBRO DI ANGELO MASCIA RACCONTA UNO SPACCATO DI STORIA ANTICA SARDA

Nel Cineteatro di Sardara è stato presentato l’ultimo romanzo storico di Angelo Mascia intitolato “Eleonora D’Arborea. La Regina e la Strega”, pubblicato con PTM Editrice. Ancora una volta, l’autore di “Boe Muliake. Il re templare” e “L’isola dalle vene d’argento” racconta la storia della Sardegna attraverso le vicissitudini dei personaggi che hanno caratterizzato il passato dell’isola.

Chi è la protagonista del romanzo e perché è così importante per la storia della Sardegna? Come suggerisce il titolo, la protagonista è la giudicessa Eleonora D’Arborea, nota per aver aggiornato la Carta De Logu, una raccolta di leggi in lingua sarda promulgata da suo padre Mariano IV. Questo romanzo s’incentra proprio sulla sua figura, in particolare sulla sua amicizia con la guaritrice Julia. Infatti, il titolo “La Regina e la Strega” fa riferimento al rapporto tra le due donne, che rischiarava l’atmosfera cupa del Medioevo, un periodo storico martoriato da guerre, epidemie e dall’atroce caccia alle streghe. L’altra protagonista è ovviamente la Sardegna, che all’epoca, attraverso i Giudicati, era stata in grado di darsi una forma di governo originale e di confrontarsi dignitosamente con le popolazioni d’oltremare.

Da dov’è nata l’idea che si è poi concretizzata in questa storia così particolare? Il filo conduttore del romanzo sono gli appunti che Agenore ricevette dallo zio, monsignor Antonio Sanna. Nell’epilogo, spiego che monsignor Sanna non è solo un personaggio fittizio: sebbene avesse un altro nome, questo personaggio è esistito realmente e mi ha trasmesso la passione per le ricerche d’archivio e la ricostruzione storica. Si tratta del monsignor Abramo Atzori, il mio professore di religione in quarta ginnasio. Poiché io e lui eravamo gli unici sardaresi in classe, nacque subito un legame. Ci rincontrammo anni dopo il suo pensionamento, quando stavo scrivendo la tesi di laurea. I suoi consigli e le nostre chiacchierate sulla storia di Sardara mi aiutarono molto, e fu una grande soddisfazione quando monsignor Atzori segnalò la mia tesi nel suo libro “Sardara e il suo Santuario Mariano”. Gli studi da lui condotti e i documenti inediti conservati nell’archivio comunale di Sardara sono da sempre una grande fonte d’ispirazione.

Oltre agli aspetti legati alla vita di Eleonora D’Arborea, quali sono le altre tematiche presenti nel romanzo? Durante la presentazione sono stati letti diversi passaggi del libro, così da evidenziare le tematiche di maggior rilievo. In questo caso, ho dato spazio ad alcune figure legate alla tradizione sarda, come le Cogas e le guaritrici, ma anche ad avvenimenti storici, come la caccia alle streghe, la peste nera del 1934, la religiosità del Medioevo e le battaglie di Eleonora D’Arborea e di suo padre Mariano IV contro gli invasori aragonesi.

Qual è stata la reazione dei lettori? Sono riusciti a cogliere tutte le sfaccettature della storia? Sono contento dell’accoglienza riservata al mio libro. Il pubblico che ha partecipato alla presentazione e i lettori in generale sono riusciti a cogliere l’intima essenza del romanzo. Nonostante il titolo, la storia non parla solo di Eleonora D’Arborea, ma è il ricordo di un passato che, attraverso la figura della protagonista, diventa simbolo di resistenza, parità fra uomini e donne, capacità politica e giustizia. Insomma, è un passato che si fa insegnamento per il futuro.

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