di ILENIA MURA
Mare cristallino, selvagge spiagge da sogno, un’offerta gastronomica sempre più punta di diamante nell’Isola, poi fra i grandi protagonisti ci sono stati i nuraghi, le domus de janas, i Giganti di Mont’e Prama, con le due fondazioni (Fondazione Mont’e Prama e Fondazione Barumini Sistema Cultura). Dal 4 al 6 febbraio, l’Isola nuovamente in vetrina alla Bit di Milano per l’edizione numero 44. Tre giorni intensi dove si è giocato il futuro della stagione estiva 2024 e non solo: l’obiettivo era quello di accompagnare turisti e operatori del settore, in un dettagliato viaggio attraverso l’immenso patrimonio ambientale e culturale della destinazione Sardegna. Presente anche il parco Geominerario, compresi i siti minerari del Sulcis Iglesiente e il Cammino Minerario di Santa Barbara, fino all’ossidiana del Monte Arci e le meraviglie del Girotonno di Carloforte, per la prima volta dentro i padiglioni della Fiera.
Ma alla Borsa internazionale del turismo di Milano – nella sede di Allianz MiCo (ex FieraMilanoCity) – c’erano soprattutto le postazioni business che hanno permesso agli operatori del turismo (albergatori, agenti di viaggio o titolari di agenzie di servizi) di stringere alleanze commerciali, promuovere l’Isola nel mondo, oltre che, ovviamente, confrontarsi e sviluppare nuove opportunità in un ambiente totalmente favorevole alla contrattazione e al business. Fra gli espositori sardi all’edizione 2024 della Bit, 14 operatori dalla Città metropolitana di Cagliari; 19 dalla Provincia di Sassari; 9 operatori dalla Provincia del Sud Sardegna; 7 dalla Provincia di Nuoro; 3 dalla Provincia di Oristano; 6 operatori di ambito interprovinciale. Alcune tra le strutture ricettive presenti: l’Arbatax park resort, l’Hotel Sant’Efis di Nora, Su Gologone di Oliena.
Parola d’ordine, destagionalizzare. Ecco allora la mission: incontrare i buyer e promuovere l’offerta sarda dopo un anno eccellente per il turismo italiano, che, secondo i dati dei primi 11 mesi del 2023, ha registrato 118,2 milioni di arrivi e 397,5 milioni di presenze (+5,4% e +0,7% allo stesso periodo del 2022; Istat). La promozione dell’assessorato regionale del Turismo si concentra su archeologia, enogastronomia, turismo attivo, turismo lento e sostenibile, grandi eventi della tradizione, della cultura e dello sport, natura e benessere. E ancora meeting, convegni, temi accompagnati da innovazione tecnologica applicata alla promozione e innovative strategie di marketing (specie legate alla lead generation). Perché la Bit è un evento che anticipa tendenze e novità, in una piattaforma a sostegno dell’industria turistica e un hub che valorizza le business communities del mondo del turismo. Praticamente una finestra sullo scenario del turismo globale, alla scoperta delle destinazioni più suggestive, delle attività più attraenti e dei trend di un comparto in continua evoluzione.
Il Parco Geominerario era presente con il materiale promozionale di tutte le sue realtà (8 aree, 86 comuni). Nello stand, brochure e pieghevoli provenienti dai territori (shopper, penne, matite, portachiavi, borracce in alluminio, cappellini), alcuni libri di pregio in consultazione (argomento minerali, geologia, storia mineraria e antropologica dei siti), una grande mappa pieghevole della Sardegna a specificità geomineraria, e il calendario 2024 dell’ente, contenente le foto del concorso fotografico “Mining Heritage” 2024. Fra il materiale in mostra: alcuni pezzi storici del Museo del Carbone, custoditi nella Grande Miniera di Serbariu. Fra questi: caschi, lampade a carburo, attrezzi per gli scavi, campioni di carbone.
C’erano anche alcuni gestori dei siti: il Consorzio Natura Viva di Domusnovas, che ha proposto la visita alla Grotta di San Giovanni, considerata la grotta carrabile più lunga al mondo (860 metri), in cui vengono organizzati anche molti eventi culturali durante l’anno. Il Consorzio Turistico per l’Iglesiente che, oltre alle offerte turistiche integrate (con ristorazione, ricettività, tour, percorsi guidati e relativi gestori), ha proposto i siti geominerari più importanti del territorio di Iglesias e dintorni (dalla miniera di Monteponi a Porto Flavia, dalle miniere di Masua e Nebida – con la laveria La Marmora – ai villaggi minerari Asproni e Normann e la Grotta di Santa Barbara), oltre al Cammino Minerario di Santa Barbara (costituito da 30 tappe per 500 km lungo la Sardegna del sud ovest). Presente anche il Museo dell’Ossidiana e il Comune di Pau, che ha proposto le specificità geologiche e ambientali del Monte Arci, con particolare attenzione al prezioso “vetro vulcanico nero”, l’ossidiana, molto ricercato fin dalla preistoria.
Lo spazio riservato alla Sardegna, realizzato in collaborazione con Unioncamere e Camera di commercio di Cagliari, era allestito con materiali naturali, colori caldi, oggetti tradizionali, piante aromatiche e una cura del dettaglio unica. Non sono mancati i sapori dell’Isola con degustazioni che hanno dato vita alla costruzione di un’esperienza turistica autentica: territorio, vino e prodotti locali.
Infine, Bit 2024 ha visto per la prima volta la partecipazione di Girotonno, la rassegna gastronomica e turistica internazionale giunta alla ventesima edizione che sarà in programma dal 30 maggio al 2 giugno a Carloforte. La qualità del tonno rosso declinato in piatti contemporanei, la storia delle tonnare, ma anche le bellezze paesaggistiche, naturalistiche, storiche e culturali nel borgo tabarchino, sull’isola di San Pietro, sono state raccontate in un incontro dedicato a operatori del settore turistico e al pubblico. In questa edizione la partecipazione della Sardegna ha assunto un significato ancora più importante, anche per la candidatura per l’inserimento delle Domus de Janas nella lista del Patrimonio Mondiale da parte della commissione nazionale italiana per l’Unesco. Le tombe scavate nella roccia, tipiche della Sardegna prenuragica e presenti nei territori di 37 comuni sardi, aggiungeranno magia al racconto di un’Isola, la Sardegna, che non ha eguali nel mondo.
La Sardegna e’ prima di tutto dei Sardi.
SI lasciateli incontaminati pero’ i nostri luoghi.Nn che le vendete al primo riccone che viene da fuori.
E credo che appartiene a chi ci vive e lavora,nn a chi se la gode senza fare niente.
La nostra bellissima Sardegna sta scendendo in bassa fortuna, grazie al bagliore di Dio Denaro. Per quello ormai non si guarda più in faccia nessuno e non si ha rispetto di niente