la locandina del film e il regista Alberto Diana
Angelo ha 15 anni e vive in un piccolo paese tra le montagne nel sud della Sardegna nel primo dopoguerra. È molto timido e viene preso in giro per l’invalidità del suo fratello maggiore, Agostino. Non riesce a difendersi, e vorrebbe mostrare più fiducia in sé stesso, come il suo migliore amico, il carismatico Bastiano. La vita scorre in un’apparente tranquillità campestre, ma la quiete del villaggio è messa in crisi dalla prepotenza delle Camicie Nere. Mentre tutto il paese festeggia in piazza davanti ad un gran falò, Angelo non potrà più esitare e dovrà decidere da che parte stare.
Questa è la sinossi di Frarìa, il cortometraggio di Alberto Diana. E’ una storia di formazione in cui un adolescente si confronta con la propria identità di fronte alla comunità in cui vive: la Sardegna rurale, un luogo apparente immobile, in cui tuttavia si preannunciano i profondi cambiamenti sociali e politici che, nel primo dopoguerra, porteranno al fascismo.
Angelo sente su di sé la pressione della violenza esercitata nei propri confronti da parte dei ragazzini del paese, ma riconosce anche le prepotenze subite dal fratello maggiore, Agostino, e dalla sua compagna Nina, vessati dalle camicie nere.
Com’è possibile reagire, quando il mondo sembra essere rivolto contro di te? Come superare la paura? Frarìa è la storia di un apprendistato: Angelo è un ragazzo che impara a dire di “No”. Una piccola ribellione che avviene nel giorno della festa, quando la piccola comunità del villaggio si riunisce. È lì che il giovane protagonista decide da che parte stare.
Il film è liberamente ispirato ad alcuni racconti d’infanzia del nonno del regista avvenuti negli anni ’20 del secolo scorso, ma è una narrazione universale: è la sua storia di ragazzo cresciuto nella provincia, ma anche quella di tutti coloro che, a prescindere dalla provenienza geografica e dall’età, almeno una volta si sono sentiti schiacciati nel proprio paese, nel proprio quartiere, e che, per crescere, hanno dovuto imparare a dire di “No”.
Le riprese di Frarìa hanno avuto luogo in tre diverse location del Sulcis- Iglesiente: il borgo di Tratalias, le Cantine Aru (Iglesias) e le campagne di Perdaxius.
Nel cast: Leonardo Schirò, Pietro Burrai, Davide Grillo, Daniela Vitellaro, Andrea Melis.
Regia e sceneggiatura: Alberto Diana . . Fotografia: Francesco Piras. Montaggio: Davide Orrù. Suono: Roberto Cois. Scenografia: Luca Noce . . Costumi: Stefania Grilli. Trucco e parrucco: Stefania Bettini . Casting: Stella La Boccetta. Produzione esecutiva: Manuela Buono – Slingshot Films. Produzione: Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna con il contributo della Fondazione Sardegna Film Commission.
Alberto Diana (Iglesias, 1989) ha frequentato il Master in Documental de Creación all’Universitat Pompeu Fabra di Barcellona, dopo essersi laureato in Lettere all’Università di Cagliari. I suoi cortometraggi documentari sono stati presentati in numerosi festival italiani e internazionali. Il suo lungometraggio documentario Fango rosso è stato presentato alla 37ª edizione del Torino Film Festival. Sta sviluppando la sceneggiatura del suo primo lungometraggio di finzione Intra Montes. Frarìa è il suo primo cortometraggio di finzione.
Filmografia: Frarìa (2023), 18’; Carta urgente para Colombia (2022), 17’; Pneuma (2021), 17’; Fango Rosso (2019), 56’; La famiglia, la patria (2017), 34’; La concorrente (2016), 39’; Barcelona en dos colors (2011), 29’.