“LA SPORCIZIA DEL COMBATTENTE” LA NUOVA RACCOLTA LIRICA  DEL TEMPIESE FRANCESCO PASELLA

Francesco Pasella

Il versificare del tempiese Francesco Pasella, ormai consolidato in elaborate prove e numerose pubblicazioni liriche, è quello di un poeta che cerca di rivelare la profondità dei “cento passi nascosti” e dove il senso poetico non passa attraverso filtri precostituiti ma nel discernimento di universi personali di vita e di esperienze.

Il Nostro, rincorre i significati ed inciampi dell’esistenza nella circolarità e tracciabilità dei giorni; nell’intima valenza personale da combattente in trincea  afferma un percorso introspettivo tra la conciliabilità e inconciliabilità ed in collisione sul segreto rivelato dai versi (Il segreto/ l’ho scoperchiato,/ l’ho scoperto…/ era la vita semplice,/ lì, a portata di mano./) come un salutare rifugio salvifico, perseguito anche nel trascendente della fede e “nel ventre di una chiesa”.

La parola poetica, da esaltante elemento, si combina con le primordialità e molteplicità che viaggiano a contrasto nell’animo umano, da cui Francesco elabora la relazione di conflitto e di significati-significanti, intuiti come quotidianità della vita da affrontare, talvolta, con La sporcizia del combattente, il titolo, appunto, della sessantesima pubblicazione della “Piccola collana di memorie” ideata da Salvatore Tola e stampata dalla Soter editrice di Villanova Monteleone.

Una raccolta poetica che si caratterizza per una personale e particolare sensibilità emotiva, intensamente vissuta nel flusso e analisi del tempo come esperienza di unico percorso, in bilico tra le inesorabili logiche di una esistenza agonistica e da spirito combattivo, per definire i tratti dell’identità con i segni “sporchi” di umanità. Versi che percorrono sentieri interrotti, o percorsi labirintici di ricerca lirica, dove ri-orientare la poesia in un tracciato dove “La vita ci voleva altro,/ ma ci abbiamo lasciato/ comunque del nostro.//. E proprio la fugacità del tempo poetico e di scrittura, invita il poeta a scavare profondo per restituire all’esistenza l’essenziale e l’essenzialità di un nuovo itinerario, perché “C’è ancora un qualcosa/ che mi trapassa, che mi/ risveglia le corde,/ sotto i resti mi rende vivo…/ mi appiccica/ a una svolta possibile.//.

La bella e dotta introduzione alla raccolta è del poeta Ugo Magnanti (Nettuno, 1964), conosciuto nell’Isola  per l’evento itinerante di BiciNuragica Poesia: avventura ciclopoetica che celebra la Sardegna come viaggio lento attraverso scrittura, voce, musica, arte, cultura, territorio e tradizioni. Magnanti scrive: “La poesia di Pasella ‘combatte’ con la realtà, si ‘perde nello scontro’, come recita un verso della plaquette appena precedente, Piccolo valzer per un buon rinascimento, e come ogni poesia degna di questo nome si mette sulle tracce di una qualche verità: perciò non esclude la sua stessa ‘sporcizia’, non vi rinuncia, in quanto sedimento di eventi, trame, stati d’animo, di cui la parola si nutre, e da cui ogni possibile purezza non può essere scissa”.

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