di LUCIANO PIRAS
Due nuove rotte per i voli agevolati da e per la Sardegna: Torino sul versante nord-ovest e Trieste sul versante nord-est. È l’indicazione fatta dagli emigrati sardi e raccolta dall’assessore regionale dei Trasporti Antonio Moro. «Queste due linee verranno inserite nel bando in via di definizione in questi giorni», annuncia l’esponente della giunta Solinas. Non basta: presto i collegamenti in continuità territoriale potranno puntare anche su due destinazioni europee, Berlino, e dunque la Germania, da una parte, una città della Francia o della Spagna dall’altra, a seconda delle segnalazioni che arriveranno sul tavolo della Regione sempre dalle organizzazioni dei sardi sparsi nei paesi dell’Ue. «Vogliamo che tutti i sardi, residenti e non, abbiamo la possibilità di viaggiare ovunque, senza limiti» dice Moro davanti alla platea della Fasi, la Federazione delle associazioni sarde in Italia, riunita a Piacenza per il Consiglio direttivo nazionale, nei locali del Best western park hotel.
«Una giornata straordinaria, particolarmente partecipata» esulta Bastianino Mossa, presidente della Federazione che raggruppa una settantina di circoli sardi sparsi nella Penisola, 35mila i soci rappresentati. È lui, il veterinario di Bultei da una vita a Piacenza, che ha chiamato a raccolta il mondo dell’emigrazione. Centocinquanta i presenti in sala. Tra gli ospiti, oltre all’assessore Moro e all’assessora del Lavoro Ada Lai, anche i padroni di casa: la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi e il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
«Un’occasione per fare il punto delle nostre battaglie – spiega Mossa – e soprattutto per dare nuovo impulso a nuove iniziative, sempre a favore dei sardi e della nostra Sardegna».
«Del popolo sardo» coglie la palla al balzo Antonio Moro. «L’Unione europea deve capire che il popolo sardo è fatto di sardi residenti in Sardegna e di sardi residenti fuori dalla Sardegna» è il messaggio all’indirizzo di Bruxelles. Un modo per introdurre il tema del riconoscimento formale atteso per garantire una vera e duratura continuità territoriale dell’isola con il resto del mondo.
«Intanto lo scorso ottobre abbiamo approvato lo stanziamento di 25milioni di euro in tre anni, per attivare almeno 20 nuovi collegamenti aerei da e per la Sardegna» va avanti l’assessore regionale dei Trasporti. «Ora stiamo perfezionando il bando che metterà in gara le compagnie per attivare queste rotte sui tre scali dell’isola» spiega davanti agli emigrati riuniti a Piacenza. Non solo Roma e Milano, dunque.
«Terremo conto anche delle indicazioni che arriveranno dalle organizzazioni degli emigrati sardi in Italia e in Europa» aveva assicurato Moro lo scorso maggio presentando il disegno di legge sulle nuove rotte aeree. L’indicazione ora è arrivata. La rete dell’emigrazione organizzata ha detto la sua. Torino e Trieste, appunto. L’aeroporto internazionale di Caselle, da una parte; il Trieste airport, Ronchi dei Legionari, dall’altra. Due porte aperte e fondanti di quello che è destinato a diventare il “modello sardo” della continuità territoriale.
Ferma restando la validità di un altro modello già sperimentato con successo proprio grazie alla mediazione e alla mole di rapporti della Federazione dei circoli degli emigrati: il cosiddetto “Patto di amicizia” siglato a marzo scorso dalla Regione Sardegna con Aeroitalia. Un accordo diretto che ha fruttato tariffe agevolate anche per gli emigrati e un tetto massimo per quelle dei non residenti in Sardegna. Un esempio che impegna la compagnia aerea che già gestisce il servizio di trasporto in continuità territoriale sulle rotte Alghero-Roma Fiumicino, Olbia-Roma Fiumicino e Olbia-Milano Linate e viceversa.
«Un “Patto” che potrebbe essere replicato da altre compagnie» aggiunge Bastianino Mossa. «È così, in questo modo, che noi sardi stiamo costruendo comunque, pezzo su pezzo, quello che l’Europa ci nega» chiude l’assessore Antonio Moro.
Vi mando i miei migliori auguri di speranza, felicità e pace per questa la Festa di Natale e per il prossimo anno.