di GIANRAIMONDO FARINA
È bello ed importante vedere che un comune di rilievo come Aprilia, nel Lazio pontino, terra e destino di emigrazione per tanti sardi ed anelesi (qua si è formata, sportivamente, la carriera del nostro campione Mario Sanna “Mirello”), abbia dato, in questi giorni, lustro ad un altro anelese emigrato: Marco Sanna. È avvenuto lo scorso 14 Novembre. Al cospetto delle massime istruzioni locali, fra cui il sindaco di Aprilia, e dei familiari.
L’evento, organizzato dal circolo “Mario Mieli”ha avuto un titolo significativo , “La bellezza della vita mi sconvolge”. Ha avuto come centro lo spettacolo “Lettera ad un giovane amico”, scritto, diretto ed interpretato da Vanni Piccolo, con Orazio con Orazio Rotolo Schifone.
Marco, fratello minore di Mario “Mirello” il campione del pugilato, emigrato con i familiari da Anela giovanissimo ai primi anni Sessanta, è stato, come si legge nella biografia diffusa per l’occasione, un fondamentale protagonista della vita sociale e culturale apriliana degli anni 70 ed 80. Un grande “lottatore delle e per le libertà”, da quella omosessuale a quelle contro ogni tipo di emarginazione sociale. Per il tempo un vero e proprio tabù. Fu proprio l’attivista anelese ad aver dato vita, nel 1983, ad Aprilia, al circolo “Mario Mieli”, così titolato e dedicato all’ intellettuale fuori da ogni schema, colto e anticonformista, figura fondamentale del Novecento nel campo degli studi di genere. Sebbene avesse fatto rientro raramente ad Anela, al paese di origine era pur sempre legato. E da quelle antiche radici sarde e goceanine ne traeva ispirazione anche per la sua militanza ed attività di poeta e scrittore. La forza che promanava gli dava, poi, la capacità di provocare e stimolare sempre le istituzioni sui temi “di battaglia” , muovendo con determinazione le energie che, ancora oggi,si vivono sul tema della libertà . Una determinazione che, prima di morire a causa