Vanessa Roggeri
di SARA BONIPERTI
Festeggiamo insieme a Vanessa Roggeri per i dieci anni dalla sua prima pubblicazione. Un traguardo importante che merita di essere omaggiato.
In questo decennio ha regalato ai suoi lettori quattro romanzi indimenticabili e molti altri ne arriveranno…
IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO – Garzanti, 2013
FIORE DI FULMINE – Garzanti, 2015
LA CERCATRICE DI CORALLO – Rizzoli, 2018
IL BATTITO DEI RICORDI – Rizzoli, 2021
Chi è Vanessa Roggeri? Quanto è difficile raccontarsi! Di solito preferisco che siano le pagine dei miei romanzi a rivelarmi tra le righe, ma se proprio dovessi tratteggiarmi come uno dei miei personaggi direi che Vanessa, come la sua Sardegna, si sente un’isola. Talvolta è alla deriva, talaltra è ben ancorata al fondale, in ogni caso è di stampo nuragico, pietra schietta d’altri tempi. Per il 65% è analogica, il resto è un digitale che in ogni caso preferisce meccanismi e pratiche di vita in via di estinzione. È una ragazza casual, ha messo i tacchi per la prima volta alle sue presentazioni, si trucca se proprio deve e va matta per i bignè al cioccolato e le patatine fritte. Non ama sperimentare, però non ha paura di cambiare, soprattutto di tagliare i rami secchi e buttare via le cose rotte. È socievole, ma poco sociale, sebbene la solitudine sia uno stato dell’anima che non le appartiene. Libri e animali sono i compagni indispensabili della sua vita. Difetti: ama fin troppo avere ragione (anche se spesso ce l’ha), ha tempi lenti, non di rado è in ritardo anche se non è colpa sua: perdersi in mondi tutti suoi è più forte di lei.
Sono passati dieci anni dalla tua prima pubblicazione, Il cuore selvatico del ginepro, come è maturato il tuo rapporto con il mondo dell’editoria? Durante la mia lunga gavetta di aspirante scrittrice i miei sogni di gloria erano permeati di ingenuità, pensavo che scrivere romanzi fosse un mestiere solitario e poetico, slegato dagli aspetti materialistici e grevi della vita quotidiana, ma soprattutto, ero scevra dei meccanismi del mercato, quelli che attengono alla vendita dei libri. Sono entrata nel mondo dell’editoria di livello nazionale dalla porta principale e non ero preparata; all’epoca ancora non sapevo che in questo ambiente c’è poco spazio per le ideologie, le case editrici sono a tutti gli effetti delle aziende, ciò che conta sono il fatturato e i rapporti di lavoro come in qualsiasi altro ambiente. In linea generale si tratta di mero business: una volta me lo disse una importante dirigente del settore. Questa affermazione così cruda e crudele mi aprì gli occhi, spezzò le mie illusioni, un po’ mi gettò nello sconforto, ma alla fine mi costrinse a capire che per me ciò che conta veramente è solo e soltanto la scrittura. Le storie e la scrittura per me vengono prima di tutto, anche delle case editrici. L’autore deve scendere a patti con la verità e trovare il giusto compromesso tra il proseguimento dei propri sogni e la gestione del proprio ruolo. Il margine d’errore è strettissimo, nulla è certo, a ogni nuovo libro deve riconfermare se stesso e sperare di fare meglio delle pubblicazioni precedenti. È una sfida eccitante e logorante allo stesso tempo.
Hai dato vita a numerosi personaggi (per me indimenticabili), pensando a un ipotetico nuovo romanzo che li coinvolga, quali possibili legami immagineresti di creare? Bella domanda. Farei incrociare Fiore di fulmine con La cercatrice di corallo. Immaginando di far combaciare il tempo storico, Regina vedova di Achille e con una bimba piccola, si traferisce a Villa dei cedri, la nuova proprietà dove Nora e Donna Trinez hanno dato il via in grande stile alla produzione di seta, e lì arricchisce i ricami in oro di Nora con il corallo. Le due ragazze diventate ormai sorelle per scelta, non immaginano che Palmira sta tramando nell’ombra per riprendersi la fiducia perduta di Donna Trinez, mentre Dolores è decisa a strappare la nipote Vida, figlia di suo figlio, dalle braccia della madre Regina e portarla a Borutta.
E’ il compleanno di Ianetta, quali parole ti senti di rivolgerle? E quali rivolgeresti alla Vanessa Roggeri di dieci anni fa? A lei il mio grazie più sentito. A Ianetta ho affidato la realizzazione del mio sogno più grande e lei non mi ha tradita. Durante la stesura del romanzo, ricordo di aver detto: ci penserà Ianetta a farmi pubblicare! E così è stato. Per me Ianetta è sempre stata qualcosa di più di un semplice personaggio inventato, come un’arcana presenza al mio fianco, o una musa ispiratrice e protettrice giunta da un tempo lontanissimo. Sono felice che abbia fatto breccia nel cuore di così tanti lettori. A me invece direi: brava! Perché sono stata perseverante, costante, per non essermi arresa, per averci sempre creduto anche quando fallivo. Brava perché dopo tutti questi anni, meno ingenua ma più consapevole, riesco a essere entusiasta e carica di aspettative come i primi tempi.
Domanda di rito doverosa: è prevista una nuova pubblicazione a breve? Puoi anticiparci qualcosa? Certo! Non posso ancora rivelare la data di uscita e la trama, posso però dire che arriverà presto e sarà una storia completamente originale rispetto alle precedenti. I miei lettori sanno già che li sorprenderò.
Ringrazio Vanessa Roggeri per averci regalato diversi dettagli in questa preziosa intervista. Ianetta è una bambina che porta sulle sue spalle una colpa non sua. Il cuore selvatico del ginepro racconta la sua lotta contro le superstizioni. Ho letto questo romanzo dieci anni fa e lo sto rileggendo ora che sono diventata madre e devo ammettere che sento ancora di più l’intensità di questa storia. La scrittura di Vanessa Roggeri mi conquistò dieci anni fa e da allora continua a far battere il mio cuore regalandomi emozioni uniche. La sua passione, la cura che dedica ad ogni storia, donano ai suoi romanzi l’originalità e il valore che cerco quando scelgo di acquistare un libro.
Se ancora non lo avete letto, vi consiglio di recuperarlo al più presto perché questo è il periodo giusto e soprattutto perché è impossibile non amare Ianetta.
Auguri Janetta💖
L’ho letto, ho finito di leggerlo giorni fa, anche mia moglie l’ha letto. Entrambe lo abbiamo trovato interessantissimo, bellissimo…