di MARIA VITTORIA DETTOTO
Quando pensiamo al torrone, la mente ci porta immediatamente alle festività natalizie o alle bancarelle che lo vendono nelle sagre e nelle feste. Sicuramente al torrone sono legati momenti felici, di festa, di comunità.
La Sardegna vanta una grande tradizione del torrone, tanto che il primo documento che ne parla custodito nell’archivio di Stato a Cagliari e scritto in lingua catalana, risale al 1600. Del torrone parla anche Grazia Deledda nel 1892, nell’articolo “Gonare” di Vita sarda, nel quale racconta delle donne di Tonara che tagliavano il torrone con coltelli affilati.
Tonara, in Barbagia, è la città del torrone, il paese nel quale in Sardegna se ne produce di più. Il piccolo centro è circondato da boschi di castagni e noci, usate insieme alle mandorle, agli albumi dell’uovo ed al miele per produrre questo ottimo dolce. La qualità del torrone di Tonara è rinomata ovunque, proprio perché in esso vengono usati ingredienti di prima qualità e normalmente nella sua preparazione non viene aggiunto zucchero o glucosio per diminuire i costi di produzione. Non a caso, il torrone artigianale di Tonara arriva a costare 40 euro al chilo. Al torrone Tonara dedica anche una sagra, che quest’anno si e’ svolta ad aprile e richiama migliaia di turisti e curiosi.
Il torrone viene prodotto anche in altri paesi della Sardegna naturalmente: c’è ancora chi se lo produce persino in casa. La tipologia degli ingredienti usati modifica il gusto del dolce, che può contenere mandorle, noci, nocciole, pistacchi, diverse varietà di miele, cioccolato e nelle varianti più moderne mirto o zafferano.
La classica ostia chiude il dolce rendendolo friabile, ma allo stesso tempo un dolce che si scioglie una volta messo in bocca: questo dipende dalla cottura dello stesso nel corso della sua preparazione, che arriva sino a 12 ore. Al tatto si presenta duro e può essere conservato in frigo o in freezer.
L’etimologia del nome pare derivi da quello di Torrazzo di Cremona o dalla sua forma di torre. Negli eventi di rilievo, come ad esempio matrimoni, in Sardegna è possibile ammirare vere e proprie sculture fatte con il torrone, che si presta ad essere lavorato e ad assumere anche dimensioni di rilievo per soddisfare la vista oltre che il palato.
Fantastico!!!