ritratto di Tonino Ruju
di ROSALBA SATTA CERIALE
Tornano, in autunno, le primavere azzurre dell’artista Tonino Ruju
“Voglio tornare/ai miei cieli d’infanzia/alle mie radici segrete/sulle rive del vento/dove cavalli rossi/coronati di alghe/con ali fiorite di rugiada/cavalcano sull’arco delle onde…”
ha scritto, in una delle sue più toccanti poesie, l’artista Tonino Ruju.
E Tonino Ruju è tornato.
Dopo diciassette anni dal suo addio terreno è tornato a stupirci con i suoi dipinti e a emozionarci con i suoi versi.
In occasione dei primi cinquant’anni di attività, la Galleria Il portico, a Nuoro, ha ricordato l’artista con una mostra antologica dedicata interamente a lui.
Essendo stata invitata dal figlio Pasquale a parlare di lui, ho accolto la richiesta con gioia ed emozione non solo perché il debito di riconoscenza che ho nei confronti dell’amico Tonino Ruju è davvero grande e, di conseguenza, si presentava l’occasione per dirgli pubblicamente grazie, ma anche perché i diciassette anni di assordante silenzio dal suo addio terreno sono tanti. Troppi.
Decisi che avrei parlato non tanto e non solo di Ruju artista, ma soprattutto di Ruju uomo.
Uomo capace di trasmettere energia positiva perché in grado di far intravedere, pur nelle difficoltà di un mondo che pare andare alla deriva, un approdo. Un porto sicuro.
L’importante, per lui, era avere passioni, coltivarle e condividerle con umiltà e con la consapevolezza che sia il presente che il futuro hanno bisogno dei passi, degli sguardi e degli esempi significativi di ognuno di noi.
Lo conobbi nel 1997 – dopo aver, a lungo, sentito parlare di lui in famiglia – in occasione di un concorso di poesia e pittura organizzato da una collega nell’istituto comprensivo di San Teodoro.
Più che un conoscersi fu un ri-conoscersi immediato. Fece da involontario collante mio padre, suo grande amico. Infatti di lui, della loro amicizia mi parlò a lungo.
Iniziò, da allora, uno scambio continuo di emozioni: a una mia poesia, a lui dedicata, rispose col dono di un suo dipinto: Fiori per Rosalba, scrisse nel retro del quadro.
Ma ciò che mi lasciò attonita accadde alcuni anni dopo, in occasione della messa di trigesimo di mio padre. All’uscita mi disse: “Sto pensando di realizzare il ritratto di tuo padre…”.
Non solo mi aveva preceduto, mi aveva letto l’anima: era ciò che, con un po’ di imbarazzo, stavo per domandargli.
E il ritratto fu nelle mie mani pochi giorni dopo. La mia non fu solo emozione, fu un vero, salutare battito in più dato al cuore…perché fu come riaverlo a casa. Sempre.
Ripeto: devo molto a Tonino Ruju. Per questo e per tanto altro. Ho nel cuore mille gesti, mille momenti belli. Ma, con me, è tutta la Sardegna (e non solo!) a doverlo ringraziare per tutto ciò che ha saputo e voluto donarci. E sono certa che soprattutto la sua sempre amata e raccontata Nuoro saprà sentire, come un dovere morale, l’urgenza di dedicargli una via o una piazza, e di nominarlo cittadino illustre…perché cittadino illustre lo è stato davvero.
Saranno gesti minimi, considerati i meriti.
Ma saranno gesti significativi perché serviranno a lubrificare la memoria delle generazioni future, ricordando loro quel che è stato: un artista straordinario. Una persona perbene. Un esempio significativo. Un faro.
Ora mi piace immaginarlo in ascolto…pieno di un sentimento azzurro, sconosciuto a noi che calpestiamo il suolo.
Grazie di cuore a Rosalba Satta e a TOTTUS IN PARI!