L’AMARETTO SARDO, TRA I DOLCI CARATTERISTICI DELL’ISOLA PIU’ CONOSCIUTI

Tra i dolci sardi più conosciuti figurano certamente gli amaretti, che sono diffusi in tutta Italia, ma che in Sardegna acquistano un sapore unico ed inimitabile grazie al meraviglioso sapore e profumo delle mandorle autoctone. 

L’ingrediente base degli amaretti sono le mandorle, sia dolci che amare ( nella misura del 30% di quelle dolci, ma la quantità può variare). È proprio il retrogusto amaro di questi biscotti ad aver dato il nome agli amaretti, i cui altri due ingredienti sono lo zucchero e gli albumi. 

Il dolce nasce a livello nazionale nel XVII secolo e si è velocemente diffuso anche nella nostra isola, sia per la relativa facilità della sua creazione, sia per la diffusione nella regione dei mandorleti. La maggiore o minore presenza di mandorle nell’impasto, determina il gusto e la qualità del prodotto finito. Talvolta per risparmiare, vengono aggiunti all’impasto altri ingredienti: ma nei veri amaretti la mandorla deve restare la regina del prodotto.

Anticamente come oggi, gli amaretti venivano e vengono prodotti come dolce dei matrimoni e delle feste in generale o da accompagnare al caffè del mattino, nella loro variante secca. Non sono sicuramente dietetici visto che un chilo di questi ottimi dolci contengono circa 450 calorie, ma d’altronde se ci si concede un peccato di gola, che lo si faccia bene almeno!

Il prezzo al chilo nelle pasticcerie è intorno ai 25 euro. Un prezzo equo, considerando che già il solo costo delle mandorle si aggira intorno ai 17 euro al chilo. Gli amaretti esistono oltre che nella variante secca, in quella fresca e morbida, con sopra un velo di zucchero granellato ed una mandorla intera al centro. Il loro profumo inconfondibile ed inebriante riempie le case dove vengono cotti o i buffets delle feste. È un dolce facilmente trasportabile e conservabile a medio-lungo termine in barattoli di latta da riporre in luoghi asciutti. 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

2 commenti

  1. Cinzia Spagnuolo

    Mia mamma li faceva spesso.. Buonissimi!

  2. Massimo Zaccheddu

    Cinzia, anche le pardole ho avuto l’onore di mangiare, zia caterina numero uno

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *