di PAOLO SANNA
Mi piace il crescendo e la vena artistica di Gianni Corda.
Abbiamo trascorso la gioventù divertendoci con altri quattro amici, seguendo l’onda che, verso la fine degli spensierati anni sessanta, vedeva la formazione di gruppi musicali.
Lui alla batteria ed io alle tastiere.
Per me, come era uso tra noi, è sempre rimasto Giovannicorda.
Così come scritto: tutto attaccato ché, in gallura (almeno così era ad Arzachena) un amico vero lo si chiamava per intero, con nome e cognome.
…Come se solo il nome fosse uno sgarbo e ne diminuisse il senso di amicizia.
Così io ero Paolosanna, gli altri Mariocabula (detto Gabul), Mariogiagoni, Simpliciochiodino, Domenicochiodino. Eravamo ‘Gli Antenati’, studenti spiantati che usavano i soldi guadagnati con le serate, per pagare gli strumenti musicali comprati a rate.
Poi, ognuno di noi ha preso strade diverse.
Giovannicorda, seguendo la vena artistica che lo ha sempre contraddistinto, è diventato il Gianni Corda conosciuto sia in Europa che in America
La sua particolarità consiste nel fatto che le sue Opere non sono dipinti su tela.
Qualsiasi materiale di riciclo lo fa diventare Opera d’arte.
Allora, un vecchio lenzuolo, un cartone d’imballaggio come pure un coperchietto di cono gelato e altri piccoli sfondi, diventano grandi quadri d’autore oppure miniature pregevoli.
I colori usati per i suoi dipinti sono fondi di caffè, olio esausto e altre miscele ottenute sempre e rigorosamente con materiale di scarto.
La cosa che più mi sorprende, povero me! incompetente d’arte pittorica, sono i bellissimi colori che riesce ad ottenere da quelle che, per me, sono ‘schifezze’ buone solo per la discarica.
Attualmente è impegnato con la mostra ‘USA TOUR 2023/2024’.
Un tour negli Stati Uniti che lo vede presentare le sue Opere da Washington a Miami in Florida
Ma vanta mostre al Louvre Parigi; Casa Battlò Gaudì Museum Barcellona; Biennale di Venezia; Moya Museum Vienna; Museo Town Hall Oxford. E poi ancora, Rotterdam, Basilea, Frenze Museo Zeffirelli, Roma Museo Nazionale Etrusco, VillaGiulia, Milano, Genova, Spoleto, Siena, Palermo, Reggio Calabria, L’Aquila, Verona, Brescia, Mantova, Nizza, Monte Carlo…
Non voglio annoiare con le innumerevoli mosre in Sardegna…. E mi fermo per non abusare oltre dello spazio concessomi da Massimiliano in “Tottus in Pari”.
Tra i tanti riconoscimenti, va orgoglioso in modo particolare, di una lettera ricevuta dal fratello del principe Karim Aga Khan.
“ Sono stato alla Sua mostra all’hotel Luci di La Muntagna (Porto Cervo – n.d.a.), ma lei era appena andato via” gli scrive. “Il dipinto mi piace moltissimo (l’ho appeso immediatamente nel salone della mia casa a Porto Cervo) ed è un piacevole ricordo degli anni in cui trascorrevo molti anni in Sardegna, essendo responsabile dei vari progetti di sviluppo della Costa Smeralda.
Prince Amyn Aga Khan”.
Che dire di più?
Ho voluto rendere omaggio ad un artista che la lunga amicizia e l’atavica diffidenza verso il ‘Propheta in Patria’, mi ha fatto scoprire a questa età matura.
Paolo Sanna
Complimenti 👏🏼
Grazie per la vostra pubblicazione….onorato