I COLORI DELLA TRADIZIONE PER LA FESTA DEL REDENTORE A NUORO: LA SFILATA DI CAVALIERI, AMAZZONI, GRUPPI FOLK E FIGURANTI

I colori dei preziosi costumi della tradizione, i monili ornamentali e gli amuleti, la musica, i canti e i balli, ma anche il portamento fiero della gente di Sardegna. Anche quest’anno gli elementi per rendere unica la 123esima Festa del Redentore di Nuoro c’erano proprio tutti. I gruppi folk e i figuranti arrivati da tutte le parti della Sardegna, hanno popolato le vie di Nuoro fino alla tribuna della autorità posizionata davanti alla chiesa delle Madonne delle Grazie, dove hanno dato vita alle esibizioni di canti e balli sardi. Una totale immersione nelle tradizioni. Il corteo partito da piazza Sardegna, si è snodato tra via Lamarmora e corso Garibaldi, fino a raggiungere la cattedrale di Santa Maria della Neve, dove il vescovo di Nuoro, Antonello Mura, ha benedetto i 45 gruppi folk e gli oltre duemila figuranti arrivati per l’evento. Nella città dei cori e dei canti polifonici, dove il poeta Salvatore Sini ha scritto “Non poto reposare”, oltre ai costumi di tutta l’Isola, hanno sfilato anche un centinaio di cavalieri e amazzoni che hanno arricchito l’offerta della manifestazione che ha calamitato nel capoluogo barbaricino migliaia di turisti. La sagra del Redentore rappresenta il trionfo del folklore sardo. “Si rinnova una forte emozione con i valori della nostra identità, tra fede e festa popolare – ha detto il sindaco Andrea Soddu -. Oggi è il giorno della sfilata dei costumi tradizionali e del festival del folklore, martedì mattina invece sarà il momento della preghiera in cui ci si ritira alle pendici della Statua del Redentore dove verrà celebrata la santa messa”. “Un momento propiziatorio di impegno della comunità per la pace e la prosperità nell’anno a venire – precisa il primo cittadino -. La festa è una boccata d’ossigeno per la nostra economia. Oltre ai tantissimi turisti, abbiamo la Dinamo Basket che si sta allenando in città e decine di squadre di pallamano. Stiamo calibrando anche l’offerta turistica, con la mostra di Matisse al Man, il museo della ceramica all’Isre e la piscina di Farcana, oltre agli altri attrattori già presenti come la casa museo di Grazia Deledda”.  Ad aprire la nuova edizione della sagra del Redentore, ieri sera, sono state le maschere tradizionali che hanno sfilato per le vie della città. E c’è attesa per il Festival regionale del folklore allo stadio Frogheri:”Nella danza, nei canti e nei colori dei costumi si libererà il sentimento di appartenenza tra le comunità che si esibiranno con gli strumenti della tradizione: le launeddas, i canti a tenores e i cori e l’organetto – ha rimarcato Giuliano Marongiu presentatore del Festival -. Tutto questo creerà un flusso efficace di dialogo tra la gente e i paesi della Sardegna”.

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