EMANUELE BALIA, IL CREATIVO SCIENZIATO DELLA MUSICA TECNOLOGICA CHE ATTINGE AGLI ATOMI DEL SUONO

Emanuele Balia

Grazie alle nuove tecnologie, e costante irrefrenabile progresso, i percorsi non convenzionali di creatività musicale si aprono a nuovi orizzonti di esplorazione ed innovative geniali offerte d’arte digitale. Attraverso l’impiego di algoritmi creativi si distingue ed opera, con alto senso eclettico e da “scienziato”, il giovane nuorese Emanuele Balia.

Nel panorama artistico si presenta come musicista e sound-designer, ma certamente termini limitativi professionalmente in considerazione degli studi e del lavorio applicativo e sperimentale, coltivato con profitto ed eccellenza, nel campo dell’informatica. Abilmente “entra negli atomi del suono”, fino a realizzare software che creano musica, attingendo all’anima degli strumenti: geniale intuizione, prima amatoriale e poi professionale, che lo ha portato ad essere specialista nell’utilizzo delle tecnologie hardware/software e nell’esplorazione dell’intelligenza artificiale.

Complessa figura professionale, quella di Emanuele Balia – con studi al Conservatorio Pierluigi da Palestrina di Cagliari ed una eccezionale tesi di laurea  sulla “Musica elettronica”, valutata 110 e lode – che ha pubblicato due suoi lavori per la Supranu Records: “ECCOsystem exploring playlist” (2021) e “Fake music” (2022); opere musicali prodotte con l’esplorazione dell’arte generativa degli algoritmi creativi. In qualità di programmatore  è creatore di strumenti software e si propone una sfida futuristica, quasi fantascientifica, di approfondire gli studi verso il 3D, per esplorare musicalmente la fisica della natura.

Emanuele, geniale artista/scienziato, sogna e realizza futuro nell’armonia poetica della musica. Il profilo professionale è ad ampio raggio d’azione e quindi utile sostegno ed operante in diversi ambiti lavorativi. In un decennio di attività ha sviluppato conoscenze ed esperienze formative, portandolo a “penetrare” e applicare  le potenzialità informatiche delle nuove tecnologie con estrema competenza e operatività creativa. Nel settore artistico, con autonoma progettazione e allestimento, ha “virtualizzato una scultura cinetica eolica”; sviluppato software per contrastare “la manipolazione di dati atmosferici”.

La tecnologia ha orientato e portato la musica verso una nuova evoluzione dei processi compositivi e di sensibilità nella comunicazione contemporanea, donando certo stimoli inclusivi e fresca identità, ma modificando il radicato rapporto di fruizione dell’arte musicale. L’artista nuorese, artefice di nuova estetica musicale che collega arte digitale e virtualizzazione, si caratterizza e desta grande attenzione per la capacità di promuovere l’umanesimo artificiale che dirige la ricerca e lo studio-sviluppo ad esplorare l’incontro tra facoltà umane e le rivoluzionarie tecnologie.

Emanuele Balia, giovane tra i più attrezzati ed interessanti nella scena artistica che si contraddistingue per formazione musicale ad impronta informatica, è anche un competente e amante della musica blues, reggae, funk, punk, country ed ottimo virtuoso chitarrista.

È stato attivo protagonista in diversi progetti musicali di valenza territoriale ed internazionale; di prestigio la partecipazione al Festival internazionale di arte, scienza e tecnologia di Fano, dove Emanuele ha condiviso il progetto  sci-art Entu con Fabrizio Casti, Sandro Mungianu e in collaborazione con Umanesimo Artificiale e EIA Factor Exploring Artificial Intelligence in Art, un centro di ricerca sardo. Artisti e ricercatori hanno collaborato “per restituire dati aperti sotto forma di musica, immagini e parole, attraverso l’utilizzo di algoritmi AI, per offrire un ritorno altamente percettivo, visivo e sonoro dell’effetto che inquinamento e sviluppo, intesi come pressione antropica, hanno su vento, pioggia e ambiente”.

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