E se mentre si discute di Intelligenza Artificiale in tutto il mondo a sostituire Giunta e Consiglio Regionale in Sardegna fosse un programma robotico per un governo più efficiente, neutrale e migliore? E’ la proposta quasi “fantascientifica”, si potrebbe dire, che scaturisce dalla avvincente trama di ‘S’intelligèntzia de Elias’, romanzo in apparenza giallo, ma in realtà politico, scritto interamente in lingua sarda da Giuseppe Corongiu, scrittore, ex giornalista, manager della pubblica amministrazione, autore di numerosi studi e saggi sulla difesa e promozione delle minoranze linguistiche (è stato anche responsabile delle politiche linguistiche della Regione fino al 2014 e consulente di vari Ministeri e Associazioni). Il volume, pubblicato da Janus Editore nella collana I Romanzi, verrà presentato nella sua nuova tappa promozionale a Ardauli (OR) giovedì 3 agosto alle ore 19.30 nel giardino di Casa Tatti in piazza San Damiano. A dialogare con l’autore Lucia Cossu. La presentazione rientra nel cartellone estivo degli eventi proposti da amministrazione comunale e Pro Loco dal titolo “Quale Sardità”.
Dopo un lungo tour iniziato 14 mesi fa (il libro è uscito a maggio 2022) che ha portato l’opera in molte località dell’isola e in alcuni festival letterari, oltre che al Salone del LIbro di Torino e al Festival Vicino Lontano di Udine, si parlerà approfonditamente di un’opera corposa – anche dal punto di vista della dimensione, sfiora le 500 pagine – e che tocca molti dei temi fondamentali della politica e della società dell’Isola di oggi e domani. Un giallo distopico e fanta politico ambientato fra il 2030 e il 2038, nel quale Corongiu sorprende per l’uso moderno della lingua – discendente diretta della tradizione del sardo illustre letterario, filtrata dalla ortografia adottata dalla Regione nel 2006 con la Limba Sarda Comuna – e per le tematiche contemporanee che affronta, a beneficio di una lettura che scorre facilitata anche per i non “addetti ai lavori”. Una sfida rara nel panorama delle lingue minoritarie, ma che conferma la linea culturale dell’autore da sempre schierato per la de-folklorizzazione e la “normalizzazione” unitaria della lingua regionale e del suo impiego in ogni ambito contemporaneo, moderno e tecnologico di avanguardia. Quasi un’ultima possibilità per non scomparire nell’oblio.
La trama.
La Sardegna post 2030 ha sconfitto il Covid e naviga verso il futuro nel bel mezzo della rivoluzione intercontinentale basata sui nuovi apporti tecnologici dell’intelligenza artificiale. Un giornalista fallito a caccia di rivincite, Elias Dessanay, si ritrova a indagare sulla misteriosa morte di una ragazza trovata cadavere a Cagliari, in un sottopassaggio dell’Asse mediano. È un viaggio nell’Isola di un domani ormai prossimo, nel quale la distopia è uno strumento per descrivere speranze mai sopite e problemi irrisolti dell’oggi. Il protagonista, antieroe pieno di vizi e difetti, agisce in competizione e collaborazione con Edoardo Curreli, alto ufficiale dei carabinieri in forza ai Servizi Segreti. Lo stesso cronista racconta, attraverso dei flussi di coscienza, una vicenda che si snoda in un thriller politico – sociale contrassegnato da uno scenario fatto di disperazione generazionale, conflitti familiari, sesso malato, denuncia civica, autodeterminazione mancata, lingua negata, ipocrisia del sistema politico-culturale, spopolamento, contrapposizione città-campagna, false riforme, colpe ataviche, crisi editoriali, classe dirigente inadeguata e parassitaria. Tra colpi di scena, sorprese, personaggi ambigui e vicende rocambolesche, Dessanay, dopo tante bugie, scoprirà la verità e diventerà, particolare che racconta Curreli nell’incipit, protagonista di una svolta clamorosa nella storia sarda. Tutto mentre un inquietante consorzio di imprenditori, in combutta con una potente corporazione cinese, vuole sperimentare nell’Isola un piano tecnologico di avanguardia: sostituire il parlamento e il governo regionali, ormai ritenuti inadeguati all’autonomia, con un avanzatissimo programma di intelligenza artificiale.
L’autore
Giuseppe Corongiu, nasce a Laconi (OR) nel 1965 e vive da tempo a Cagliari. E’ stato in passato un esponente di spicco del movimento linguistico e identitario della Sardegna, animando numerose associazioni e iniziative e occupandosi in prima persona di politica linguistica come responsabile delle politiche linguistiche regionali dal 2004 al 2014. Dirigente della Pubblica Amministrazione, ex giornalista, traduttore, autore di numerosi studi, opere politiche e saggi sulla difesa e promozione delle minoranze linguistiche, dopo la pubblicazione, tra gli altri di “Il sardo una lingua “normale” (2013) e “A dies de oe” (2020) è alla sua seconda prova nel campo della narrativa in lingua sarda dopo l’uscita di “Metropolitània e àteros contos tòpicos, distòpicos e utòpicos” (2019).
Gratzias de coro