di CHRISTINE LAURET
Quando qualcosa è bello, quando qualcosa è originale, quando qualcosa è innovativo, se ne parla ancora e ancora, fino a perdere la testa. I 12 Graffi di Roberto Ziranu sono una di queste cose.
Ho visto la sua mostra a Quartu. Poi a Seui. Ieri l’ho seguito fino a Orani.
Beh, sapete una cosa? Non mi sono ancora stufata. Anzi scrivo un altro articolo su questa mostra perché trovo che sia ogni volta la stessa ma anche ogni volta diversa. A Quartu l’atmosfera era intima, in un posto bello e piccolo. A Seui la mostra aveva acquisito fiducia, il posto grande ospitava non solo i 12 graffi, ma anche un laboratorio e una sala conferenze. A Orani, abbiamo superato l’immaginazione.
La location? Una vecchia chiesa in rovina utilizzata nel 19 secolo come cimitero. Una chiesa particolare il cui campanile non è niente di meno che una splendida torre aragonese. Un posto di carattere, in cui si sentono le anime dei morti che si mescolano con le anime dei 12 graffi di Roberto Ziranu. Di più, il sito è posto su una collina che abbraccia il paese. Avrete capito che, questa volta, Roberto Ziranu ha colpito forte. Immaginate.
Una scala ripida ci porta a un prato che si apre su un edificio in rovina. La torre frastagliata sul cielo ancora azzurro ci sovrasta con superbia. Le rovine allestite con le 12 maestose opere esposte in cerchio sembrano condurci ad un rituale magico, e noi, pubblico, non capiamo ancora cosa succede. Man mano che il buio ci avvolge, le stelle si accendono una ad una e le opere svelano la loro faccia. Le voci di un coro lirico risuona d’improvviso per dare all’atmosfera un aspetto solenne. Siamo circondati da 12 graffi. Le anime passeggiano tra di noi, la luce artificiale dell’ambiente le fa uscire dal loro posto e sembrano prendere vita. A secondo dell’angolo dal quale le osserviamo, i 12 Graffi ci parlano o si nascondono. Ci osservano o distolgono lo sguardo. Ci ascoltano o sembrano indifferenti.
Roberto Ziranu, ma qual è il tuo segreto? Come hai fatto nascere questi personaggi nella tua bottega? Ti hanno visitato prima? Ti hanno chiesto di farli rivivere? Sei stato tu al loro servizio? Perché ho avuto l’impressione che tu abbia dato loro una propria vita per vederli arrivare fin qui, nel cimitero/chiesa di Orani, dove un rito sacrale suscita un coinvolgimento emozionale di tutto il pubblico. Una cerimonia che ha legato tutte le persone presenti.
Dalla bottega di Nuoro alla mostra atipica di Orani, il martello di Ziranu ha percorso parecchia strada e continua a incantarci.
CHRISTINE LAURET Veramente una mostra unica! Roberto Ziranu trasforma ogni pezzo di ferro in un’opera d’arte🎉
LUISELLA BOI Complimenti, come sempre Christine Lauret riesce a farci immaginare cose e luoghi come fossimo lì! Ho avuto modo di vedere la mostra di Ziranu che mi ha lasciata a bocca aperta!!
ROBERTO ZIRANU Come sempre Christine Lauret sei brava, riesci a cogliere l’essenza del mio lavoro…