L’ANNUNCIO DELLA PREMIER MELONI PER UNA CANDIDATURA SIMBOLO DELL’ITALIA DELLE GRANDI IMPRESE: EINSTEIN TELESCOPE, E L’IDEA DI OSPITARLO IN SARDEGNA

La Regione Sardegna ci scommette per combattere spopolamento, crisi economica e disoccupazione. La comunità scientifica italiana sogna nuove pagine nella conoscenza dei segreti sull’origine dell’universo. Il governo lo vuole fortemente. È stata presentata dalla premier Giorgia Meloni la candidatura italiana per realizzare nella miniera dismessa di Sos Enattos, nel Comune di Lula (Nuoro), il grande cacciatore di terza generazione di onde gravitazionali: Einstein Telescope (ET), inserito all’interno degli obiettivi indicati dal governo nel programma nazionale di riforma contenuto nel Def.

«Volevo offrire con la mia presenza l’attenzione, la volontà, la dedizione che il governo italiano intende mettere sulla candidatura dell’Italia a ospitare l’Einstein telescope, volevo che questa volontà fosse chiara» ha detto Meloni alla presentazione della candidatura italiana, sottolineando che «il simbolo di questa candidatura è il simbolo di un’Italia che vuole guardare verso l’alto, vuole dire noi siamo capaci di grandi imprese, perché lo abbiamo già fatto molte volte», l’Italia «è sempre stata capace di pensare in grade» poi a volte è «mancata la consapevolezza e la volontà».

Dalla realizzazione dell’Einstein Telescope si attendono ricadute per 6 miliardi nei nove anni previsti per la costruzione del più potente rivelatore di onde gravitazionali, ha detto la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone.

«Oggi il costo stimato per la costruzione è di 1,7 miliardi e l’impatto complessivo stimato è di 6 miliardi nei 9 anni previsti per la costruzione, con più di 36mila unità di forza lavoro», ha osservato. La realizzazione dell’Einstein Telescope, ha aggiunto, «è una sfida che parla di ricerca», ma anche di lavoro, con lo sviluppo delle aree interne e «tante professionalità per favorire lo sviluppo di infrastrutture, abitabilità dei luoghi e ricettività in termini alberghieri e turistici, per non parlare dei tanti ricercatori che avranno un’attività a Sos Enattos».

A maggio la ministra dell’Università Anna Maria Bernini aveva presentato con la Regione Sardegna e l’Infn (Istituto nazionale di astrofisica) il bando da 14 milioni di euro finanziato con fondi del Pnrr per la realizzazione dello studio di fattibilità tecnica ed economica che fornisce tutti gli elementi territoriali e costruttivi di sostegno alla candidatura.

L’Italia competerà con un consorzio formato da Belgio, Olanda e Germania che ha individuato la sede potenziale di ET nella regione del Mosa-Reno, vicino alla città belga di Eupen. «Nel sito del Nord Europa non c’è lo stesso silenzio sismico e antropico come nel cuore della Sardegna e noi siamo forti dal punto di vista scientifico. Serve, peò, la collaborazione della società civile e del livello politico» ha spiegato Michele Punturo, ricercatore della sezione di Perugia dell’Infn e coordinatore scientifico di Etic (Einstein Telescope Infrastructure Consortium), il consorzio scientifico che si occuperà degli aspetti legati allo studio delle tecnologie necessarie a ET, all’infrastruttura di calcolo, dalla scienza osservativa alla caratterizzazione dei siti candidati a ospitare l’osservatorio.

La scelta del sito dove costruire il gigantesco interferometro sotterraneo triangolare per la ricerca delle onde gravitazionali non avverrà prima della fine del 2024 e l’osservatorio sarò operativo non prima del 2033. Per Il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi che presiede il comitato scientifico a supporto della candidatura italiana, non ci sono dubbi: «Il sito di Lula è la scelta migliore». «Poche vibrazioni grazie al granito, assenza di carico antropico e silenzio» ha spiegato.

Nei prossimi due anni l’Italia dovrà essere forte nelle sedi internazionali. «La decisione da un lato è politica – spiega Parisi – perché saranno le cancellerie europee a suggerire alle persone coinvolte che cosa bisogna votare, per questo è fondamentale avere un buon rapporto internazionale». Parisi ha speigato che «è assolutamente necessario che tutto il governo prenda un impegno deciso e scritto, in maniera che questa candidatura possa ricevere tutta l’appoggio nelle sedi opportune».

Un’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato ha calcolato che con il progetto ogni euro investito determinerebbe un giro d’affari di 3,6 euro e un incremento Pil pari a 1,6 euro per la Sardegna. Una portata maggiore rispetto ad esempio all’effetto moltiplicatore previsto per le olimpiadi invernali: secondo stime del Coni, ogni miliardo di investimenti su Milano-Cortina 2026 avrebbe un impatto di 3 miliardi sul Pil nazionale.

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