LA SOPRAVVIVENZA DEI PICCOLI COMUNI: RISORSE IMPORTANTI CONTRO LO SPOPOLAMENTO IN SARDEGNA

Neoneli nella foto di Andrea Alfano

di DAVIDE MADEDDU

Dai bonus nascita, alle agevolazioni per le attività produttive, continuando con i mutui prima casa, sino ad arrivare al credito d’imposta per le imprese. Sono le misure messe in campo dalla Regione, e che complessivamente valgono 360 milioni di euro, per contrastare lo spopolamento e favorire nuovi insediamenti nei comuni con meno di tremila abitanti.

L’ultima iniziativa, nell’ambito del programma avviato lo scorso anno, riguarda il bando per le attività produttive pubblicato dal sistema delle Camere di Commercio regionali. Si tratta dell’ultimo dopo quelli relativi a bonus nascita, agevolazioni per le attività produttive, mutui prima casa, nei Comuni sotto i 3mila abitanti. L’obiettivo è sostenere la ripresa economica dei territori favorendo l’apertura di nuove attività imprenditoriali (o il trasferimento delle aziende) nel territorio dei piccoli Comuni.

Per la prima volta la Sardegna ha potuto beneficiare di risorse vere e certe per contenere e contrastare il fenomeno dello spopolamento – dice il presidente della Regione Christian Solinas -, incentivando da un lato i residenti a non abbandonare il loro territorio e dall’altro rilanciando l’economia e accrescendo l’attrattività dei territori per richiamare nuovi residenti”.

Per portare avanti l’intero programma la Regione ha messo in campo, complessivamente più di 360 milioni di euro. La misura è stata innalzata facendo passare le risorse da 60 a 120 milioni nel triennio, a cui si sono aggiunti altri 40 milioni di euro per l’annualità 2025. In più c’è il credito d’imposta a partire dal 2023 (quindi su redditi 2022), per cui sono stati previsti altri 40 milioni l’anno, “monte-risorse valido sia per le imprese esistenti e sia per le nuove in ottica non solo di sostegno ma anche di accompagnamento alle attività già in essere”.

La norma prevede la concessione di un contributo da 15mila euro a 20mila euro per l’apertura di nuove attività nei centri a rischio spopolamento. In sostanza, ogni nuova attività aperta e ogni trasferimento di attività nel territorio dei Comuni con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti riceverà un contributo a fondo perduto pari a 15mila euro, che diventano 20mila qualora si incrementi l’occupazione. A questa misura, a partire dal 2023 si aggancia quella di accompagnamento delle imprese (comprese le nuove) che prevede, appunto dall’anno in corso, un contributo nella forma del credito d’imposta fino al 40% delle imposte versate, con il fine di sgravare le attività economiche dagli elevati costi dell’imposizione fiscale. “Dando la possibilità alle famiglie e alle imprese di vivere appieno quelle realtà territoriali che a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’esodo giovanile rischiano di morire, la Regione esprime la massima vicinanza ai territori e il pieno sostegno alle Comunità – dice l’assessore della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Fasolino –. Ci eravamo dati un obiettivo ambizioso da raggiungere: studiare e poi dare gambe a nuove formule incentivanti per far rinascere i piccoli Comuni. Con questo ultimo e atteso step possiamo dire di aver chiuso un cerchio che nella lotta allo spopolamento ci vede protagonisti a livello nazionale, una best practice riconosciuta anche a livello internazionale”

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