di TONINO MULAS
All’origine del movimento degli emigrati c’è il “viaggio”: il distacco dall’isola, su disterru, via mare. Sconosciuto, misterioso, periglioso, il viaggio incuteva timore negli anni ’60 e ’70, quelli del grande esodo: su vecchie navi sovraffollate, inadeguate, nelle sale collettive di terza classe. Era il viaggio dell’amarezza e della speranza. E connaturato al viaggio c’era il mito del ritorno a casa, che aveva il suo rito annuale, in attesa di quello definitivo, quello del benessere, preparato con le “rimesse”. Il viaggio costava grande fatica ed enormi sacrifici. D’estate o per le grandi feste gli emigrati sardi sostavano a migliaia al porto, “buttati sulle banchine”, come titolava Il Messaggero sardo nel 1970.
Una ressa pazzesca di lavoratori con donne e bambini piccoli sotto il sole. Con la fame e con la sete. Dormendo all’addiaccio, se non si riusciva a partire. E ancora prima la caccia al biglietto: le ferie dei lavoratori erano legate a date fisse o alla chiusura delle fabbriche e degli uffici. Ad aprile la Tirrenia apriva le prenotazioni a Milano, in piazza Diaz. Ricordo la fila interminabile alle 5 del mattino, con i numeri progressivi scritti a mano nei bigliettini autoprodotti, per non scannarci fra di noi! Ecco! L’origine del movimento organizzato degli immigrati sta anche lì: nella lotta per i trasporti e per la continuità territoriale, oltre che nella lungimirante legge sarda che promuoveva la socialità e riconosceva i Circoli. Fin dai primi anni ’70 cominciano le proteste, le lotte, le proposte.
La lega degli emigrati sardi in Italia appena nata, con all’inizio solo sette Circoli, comincia la sua storia, con un movimento di lotta per il miglioramento dei trasporti per la Sardegna. Dopo aver cambiato il nome oggi prosegue il suo impegno con la Fasi, Federazione delle associazioni sarde in Italia. Lo sviluppo di Eurotarget viaggi, come centro servizi della bigliettazione della rete dei 70 Circoli sardi in Italia, trae origine da quelle lotte, di cui protagonista fu Tullio Locci, fondatore e primo presidente della Lega italiana, coadiuvato dalle leghe degli emigrati all’estero. Dopo un decennio, nell’estate del 79, gli scioperi dei marittimi bloccano per due volte il porto di Genova, con drammatiche conseguenze e bivacchi degli emigrati “all’inferno e ritorno”, titolava il giornale degli emigrati. Da quelle lotte, nasce un primo accordo, firmato da Locci con la Tirrenia per l’assegnazione di 100.000 posti destinati agli emigrati in Italia e all’estero.
È il primo embrione della cosiddetta corsia preferenziale, che dopo difficoltà e resistenze verrà realizzata nell’aprile dell’81 grazie all’intervento dell’onorevole Giovanni Nonne, sottosegretario alla Marina mercantile. La distribuzione dei posti Tirrenia era gestita prima a Savona e poi dopo qualche anno a Pavia. Filippo Soggiu, presidente di quel Circolo, diviene il principale protagonista di questa seconda fase, che vede svilupparsi una vera e propria attività di servizio verso i Circoli, diventati già alcune decine. Si formano i primi responsabili della bigliettazione, che, con un lavoro che comincia mesi prima della partenza, raccolgono le prenotazioni dei soci, fino all’esaurimento dello stock di biglietti previsto. In quei primi anni non esistevano computer, sistemi di prenotazione e gestionali. Non esistevano piani di marketing. Un lavoro che oggi ha dell’incredibile, fatto a mano con fogli di quaderno a quadretti.
Partita per studi universitari che, a suo tempo, non esistevano nella nostra isola, sono ormai 50 anni che “torrai a domu” ha sempre incontrato difficoltà sia per mare che per volo, sia per il posto da prenotare con grande anticipo (specialmente per la nave per Cagliari) ed anche per i costi, senza agevolazione di continuità territoriale sulle linee aeree…
La mia agenzia viaggi
Que lindo curro, y nosotros no somos Sardos ?. Esto es discriminación, no nos tienen en cuenta para nada !!
è stata risolta la secolare problematica della Continuità Territorale??