di BRUNO MOSSA
Gran parata del Cinema sardo a Valencia.
Dall’1 al 22 aprile saranno messi un vetrina i 15 cortometraggi selezionati per le ultime due edizioni della rassegna “Visioni Sarde”. L’evento si terrà presso gli spazi del frequentatissimo Café Bar Amics Meus, Carrer de Calixt III, 6, 46008 València, Valencia alle 16:30 dell’1, 15 e 22 aprile; organizza il Circolo dei Sardi a Valencia “Shardana”.
L’iniziativa ben si inserisce nell’intensa attività di promozione della Sardegna intrapresa dal presidente Pierluigi Melis, originario di Jerzu. Storico dell’arte e guida turistica, Melis ha fatto dell’associazione Shardana un ricercato punto di riferimento sia per i sardi che per la comunità italiana che vive nella splendida Valencia, terza città della Spagna dopo Madrid e Barcellona. Il Circolo si è così imposto come una sorta di ambasciata volta a favorire gli scambi culturali fra la Sardegna e la regione di Valencia.
Fra le tante iniziative, concerti, mostre fotografiche, eventi gastronomici e il recente corso di sardo online creato in collaborazione con il circolo di Catalogna, ben si inserisce adesso la rassegna cinematografica “Visioni Sarde”.
Si tratta di un viaggio che, attraverso il cinema sardo contemporaneo, vuole raccontare e promuovere la Sardegna per immagini. Questa missione è favorita da una generazione di nuovo registi che, pur con diverse declinazioni stilistiche e differenti intenti estetici, si esprimono con opere di sicuro valore.
“Visioni sarde”, del resto, seleziona da sempre film altamente rappresentativi della new wave del cinema sardo presentando senza timore opere in cui si affrontano anche temi “scomodi”, delicati o legati al sociale.
La maratona partirà sabato 1 aprile con:
– “12 aprile” di Antonello Deidda. Una città in quarantena vista con gli occhi di un cagliaritano del passato;
– “Fradi Miu” di Simone Contu. Un pastore deve vendicare la morte del fratello, ucciso molti anni prima sotto i suoi occhi;
– “Un piano perfetto“di Roberto Achenza. Due amici squattrinati e senza speranze, si improvvisano ladri e tentano una rapina in un bar;
– “L’Uomo del mercato” di Paola Cireddu. La storia di un personaggio che vive ai margini della società, in un quartiere popolare di Cagliari.
Si proseguirà sabato 15 aprile con:
– “Mammarranca” di Francesco Piras. La storia di due bambini che potrebbe essere ambientata in qualsiasi periferia del mondo;
– “Santamaria” di Andrea Deidda. Un giovane pugile di Seui con coraggio e fatica sogna di diventare un professionista;
– “Senza di te” di Sergio Falchi. Un vecchio vive da solo ancorato al ricordo dell’amata moglie. Un giorno sua nipote gli riserverà una indimenticabile sorpresa.
– “Margherita” di Alice Murgia. Margherita ha 16 anni e fa l’amore per la prima volta, in una spiaggia della Sardegna, con il bagnino;
– “Il volo di Aquilino” di Davide Melis. Il vecchio scrittore Aquilino Cannas parla con un fenicottero e racconta di com’era bella la Cagliari di una volta;
– “Il Pasquino” di Alessandra Atzori e Milena Tipaldo (MIRA). Un fantastico viaggio in stop motion e animazione digitale tra le pagine della celebre rivista satirica italiana.
Sabato 21 aprile la rassegna cinematografica chiuderà con:
– “Una splendida felicità” di Simeone Latini. Un corto per raccontare come la vita vince sulla paura, attraverso gli occhi degli studenti;
– “La Venere di Milis” di Giorgia Puliga, il ritrovamento di una “Venere sarda” cambierà il corso della vita di un agricoltore;
– “L’Ultima Habanera“di Carlo Costantino Licheri. Cagliari, 1945. Durante la diretta radiofonica, due innamorati litigano quando arriva improvvisamente una notizia: la guerra è finita;
– “Di notte c’erano le stelle” di Naked Panda In un futuro lontano la Terra è profondamente inquinata ed il cielo perennemente annebbiato;
– “Marina, Marina!” di Sergio Scavio. Il primo difficile amore tra due giovanissimi compagni di classe.
La rassegna itinerante Visioni Sarde nel mondo è co-organizzata dalla Cineteca di Bologna e dalla Fondazione Sardegna Film Commission. La distribuzione in Italia e all’estero è assicurata dal circolo “A. Gramsci” di Torino e dall’associazione bolognese “Visioni da Ichnussa”.