di ROSSANA DEDOLA
Grazie all’iniziativa del Circolo sardo “Grazia Deledda” di Ciampino con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del Consiglio Comunale di Ciampino, l’attrice cagliaritana Elisa Pistis ha portato sul palco della cittadina laziale il suo spettacolo Articoli per signora. Il titolo fa venire in mente prodotti commerciali per un pubblico femminile, si tratta invece di veri e propri articoli giornalistici dalla fine dell’Ottocento ai nostri giorni dedicati alle donne e alle loro pretese di partecipare alla vita politica e lavorativa italiana. Come si può immaginare, non si tratta di voci lusinghiere sull’impegno intellettuale, politico e economico cui le donne possono contribuire, ma di una raccolta di luoghi comuni, atteggiamenti al limite del misoginismo, modi di dire e di pensare da cui è difficile liberarsi, come ad esempio la pessima abitudine di chiamare le protagoniste femminili con i soli loro nomi, senza nominare il cognome o far riferimento al titolo di studio, anche se si tratta di cariche altissime, di posti di lavoro di grandissima responsabilità. Nonostante i livelli raggiunti, le protagoniste di questa avventura politica, scientifica e intellettuale in molti casi vengono chiamate semplicemente “ragazze” oppure “mamme”, cosa che invece agli uomini non capita mai.
A partire dall’esempio di Teresa Labriola che ha avuto l’ambizione di laurearsi in legge e di diventare addirittura avvocato, ma, sostiene il giornalista di turno, come può una donna confrontarsi con cause giuridiche e con l’ambienta malsano dei tribunali? Oppure quello di grandi astrofisiche che, come dicono i titoli, paiono soltanto voler giocare con le stelle.
Con leggerezza e ironia, rivolgendosi al pubblico per chiedere conferme o smentite, Elisa Pistis ci fa scorrere davanti agli occhi stereotipi e pregiudizi che stentano a morire, mentre via via la vita delle donne si arricchisce di diritti e di nuove conquiste sociali, e figure di donne si affacciano finalmente alla vita pubblica, dalle prime sindache elette in Sardegna, alla prima giornalista che finalmente può firmare con nome e cognome i suoi articoli. Un lavoro necessario quello compiuto da Elisa Pistis aiutata dalla giornalista Maria Francesca Chiappe, che si sono messe a scartabellare con grande attenzione articoli, molti tratti dall’”Unione sarda”, per non dimenticare con quanta difficoltà le donne hanno raggiunto vette importantissime nella società di oggi e con quanta facilità luoghi comuni, conservatorismo e vero misoginismo possono tentare in ogni momento di spingerle giù da quelle altezze. Purtroppo gli esempi nel mondo, dall’Afganistan all’Iran, non mancano e anche in Italia sta tentando di riaffacciarsi un punto di vista maschile ultraconservatore.