A Cagliari si è parlato di Medicina narrativa e di fragilità grazie all’associazione culturale Società dei sogni che ha chiamato in Sardegna alcuni esperti, nella storica dimora campidanese di Casa Saddi, a Pirri Cagliari.
L’incontro era intitolato “Immagini e parole a raccontar di vite”.
Nella Medicina narrativa la narrazione diventa lo strumento principe per capire e integrare diversi sguardi di coloro che intervengono nella malattia e nel processo di cura. Ne ha parlato con gli organizzatori la formatrice Danila Zuffetti, che ha spiegato la potenza terapeutica della narrazione.
Per parlare di fragilità, tema al centro della mission associativa, sono intervenuti anche la fotografa Giovanna Porcu e la psicologa Anna Perillo sul progetto fotografico sviluppato con un gruppo di persone affette da Sclerosi multipla “La vita, e l’amore che ci lega ad essa”. In occasione dell’evento è stata allestita la mostra fotografica con la serie di scatti che illuminano le storie di alcune persone che convivono con la malattia.
Dolcemente, l’evento è stato intervallato anche l’arte musicale di Sara Ligas, professionista del flauto traverso, docente al Conservatorio di Cagliari e autrice di libri di propedeutica musicale per bambini.
Il filo delle emozioni è stato teso dalla partecipazione di una donna che ha condiviso con tutti il vissuto personale di una grande storia di amore e malattia.
“Più che mai in questo frangente storico dobbiamo dotarci di strumenti di cura che accompagnano la fragilità. Abbiamo necessità di un approccio umanizzato e di allargare gli strumenti a nostra disposizione anche con la Medicina narrativa”, hanno affermato gli organizzatori.
L’associazione di promozione culturale Società dei sogni, fondata da Barbara Corrias, da Denise Vacca e da Domenico Renna, si occupa per statuto dell’avvicinamento dei bambini all’arte che della fragilità in tutte le forme, con particolare attenzione alle situazioni di malattia grave e delle tematiche inerenti alla morte.
Il 10 marzo da casa Saddi, dove si è tenuto l’evento “Immagini e parole a raccontar di vite…” ogni partecipante ha trovato sulla propria sedia un segnalibro con la rappresentazione della locandina della serata. Un piccolo omaggio che Società dei Sogni ha voluto lasciare a tutti coloro che hanno vissuto con noi la serata.
Il disegno vuole esprimere la potenza liberatoria del narrare, in qualunque forma avvenga, che siano immagini o che siano parole. Ci si affranca così dal blocco fisico e/o psicologico dato dalle proprie fragilità.
Mettiamo un segno!