di FEDERICA CABRAS
In un’epoca nella quale si parla continuamente di come salvare il nostro pianeta, l’idea di Andrea Piras, sardo a Londra, appare rivoluzionaria, innovativa, frizzante e giovane. Si chiama Treeonfy ed è, come racconta Piras, «la piattaforma digitale che permette alle persone di compiere azioni ambientali positive, come supportare progetti di riforestazione e di rimozione plastica in Paesi dove ce n’è più bisogno».
Attiva in Paesi in via di sviluppo come Haiti, Madagascar e Indonesia, serve a sensibilizzare le persone su temi ambientali e climatici. Insomma, fa capire alle persone quanto è importante, nel proprio piccolo, lavorare per salvaguardare quella che di fatto è la propria casa. O, per dirla con le parole del creatore, «fa capire che anche il più piccolo dei contributi può essere prezioso quando l’impegno è collettivo».
Ma quando, come nasce? E soprattutto, quali sono i suoi traguardi? Be’, Treeonfy ha appena spento la sua prima candelina ma i risultati sono grandi.
«Ho avuto la fortuna di nascere e crescere in un piccolo paese della Sardegna, tra alberi, fiumi e montagne: Vallermosa, il cui nome di origine spagnola significa “valle bella”, e in effetti per me Vallermosa è bella per davvero!» racconta Piras. «Ma le sue bellezze puntualmente, ogni estate, vengono minacciate dagli incendi, come molti altri paesi della nostra terra. Ed è proprio dal costante senso di impotenza provato a seguito degli incendi devastanti degli ultimi anni in Sardegna e in Australia – dove ho vissuto per un anno circondato dalla foresta tropicale – che ho preso la decisione di dedicare la mia vita e il mio lavoro in favore dell’ambiente.»
Partire dall’Isola, fare proprio il mondo intero e poi usare l’amore per la madre terra per scopri più vasti, grandissimi: Piras sta raggiungendo, con Treeonfy, tantissimi cuori.
«Grazie al supporto di un team di volontari e di migliaia di italiani abbiamo, collettivamente, già finanziato la piantumazione di oltre 25.000 alberi nel mondo e la rimozione di oltre 20.000 bottiglie di plastica, creando così centinaia di giornate di lavoro per le comunità locali coinvolte.»
Ma il sogno è ancor più ambizioso: per il 2030 si spera di piantare 60 milioni di alberi, uno per ogni italiano. «Questo è un anno significativo per il Trattato di Parigi del 2015 e per la comunità scientifica impegnata contro gli effetti del cambiamento climatico» spiega Piras. «Quando piantiamo un Albero non stiamo solo piantando un albero. E a tal proposito, c’è una frase di Papa Francesco che dice: “Piantare un albero ci provoca a continuare ad avere fiducia, a sperare e soprattutto a impegnarci concretamente per trasformare tutte le situazioni di ingiustizia e di degrado che oggi soffriamo”. In altre parole, ci piace l’idea di rendere ogni italiano partecipe di questo impegno, restituendo alle persone la fiducia e l’ambizione di poter raggiungere grandi risultati tutti insieme. In Inghilterra, per dare un’idea, un traguardo simile è stato raggiunto in soli 3 anni da un’organizzazione ambientale simile a Treeonfy. Noi abbiamo ancora 7 anni per riuscirci.»
Per entrare a far parte della community, prendendo parte all’ambizioso disegno di Piras, ci sono diversi modi: si può entrare a visitare il sito – Treeonfy.com – scegliendo poi quale progetto supportare, condividere i contenuti sui social (@treeonfy) o anche iscriversi gratuitamente a blog e newsletter.
«Prenderci cura del pianeta non deve essere un lusso, per questo abbiamo pensato ad opzioni alla portata di tutti. Per dare un’idea con soli 3 euro è possibile piantare 20 alberi e rimuovere 20 bottiglie di plastica» chiarisce Piras. «Tra l’altro il primo albero lo regaliamo noi!».
Ma non solo: «Inoltre siamo sempre alla ricerca di appassionati della natura che siano disposti a condividere la nostra missione e a darci una mano con il progetto che cresce. In questo caso la cosa migliore è proporsi contattandoci via mail o sui social».
E quando si parla di futuro, Andrea Piras è speranzoso, ma «la speranza da sola non basta, per questo preferiamo focalizzarci con determinazione sulle azioni: meno parole e più fatti per raggiungere i nostri obiettivi ambiziosi. Lo dobbiamo fare per noi stessi che in primis iniziamo a vivere sempre più gli effetti della crisi climatica, ma lo dobbiamo anche alle future generazioni».
Serve un impegno comune, non basta il singolo: «Nessuno di noi individualmente è in grado di salvare il pianeta, così come piantare alberi non può essere l’unica soluzione. Il problema, ahimè, è molto più complesso» conclude. «Credo piuttosto che sia necessario l’impegno collettivo e inclusivo tra persone, aziende e istituzioni per preservare le condizioni che oggi ci permettono di vivere sulla terra, oltre che per poterne tutelare le sue bellezze. Per tutte queste ragioni, il consiglio più grande che mi sento di dare alle persone è quello di supportare chiunque si stia già battendo per questa causa: il miglior momento per poter fare qualcosa è oggi. È importante ricordarci che le nostre scelte e le nostre azioni quotidiane possono nel loro piccolo avere un grande impatto: facciamo sì che questo impatto sia positivo!».
Grazie di cuore TOTTUS IN PARI 💚🌳 e grazie anche a te Federica Cabras 🫶
Ciao ragazzi siete grandi.
Federica Cabras Massimiliano Perlato
Marco Bernardini vi voglio bene
Complimenti Andrea