di GIANRAIMONDO FARINA
Con questo contributo s’inizia una disamina comparativa e dettagliata, mai effettuata, dei dati forniti dai rapporti annuali di Italia Oggi e del Sole 24 Ore sulla qualità della vita delle città e province italiane con riferimento alla Sardegna. Si parte dalla sezione “Affari e lavoro”.
L’esame dei due consueti rapporti sulla qualità della vita, diramato annualmente dai due classici quotidiani economici “per eccellenza”, Sole 24 Ore ed Italia Oggi, fa emergere, se guardiamo la realtà sarda, alcuni dati interessanti, che invitano a riflettere. A questo si aggiungono le conclusioni fornite dall’aggiornamento congiunturale per il 2022, condotto da Banca d’Italia che contribuiscono a dotare l’economia isolana di segnali positivi di crescita. Innanzitutto partiamo, però, dai due rapporti, frutto di studi e ricerche circostanziate. La prima, presentata in ordine di tempo (novembre 2022) è l’analisi di Italia Oggi, quotidiano ora appartenente al gruppo Class. Questo rapporto, giunto alla sua ventiquattresima edizione, è stato redatto con l’apporto di Università la Sapienza di Roma e Cattolica Assicurazioni. Nello specifico, però, i dati riferibili alle province sarde non sarebbero alquanto soddisfacenti. L’ analisi è stata condotta tenendo conto dei seguenti fattori: affari e lavoro, ambiente, sicurezza e reati, sicurezza sociale, istruzione e formazione, salute, tempo libero, popolazione e reddito e ricchezza. E nella classifica finale, comprensiva di tutti gli ambiti analizzati, le realtà isolane si piazzano tra il terzo e il quarto dei quattro macro gruppi in cui sono stati divisi i risultati.
Un primo dato su cui, effettivamente, ben riflettere. In generale, secondo questo primo rapporto, la posizione migliore è della Città metropolitana di Cagliari che si piazza al 72mo posto (su 107 province italiane), con due posizioni in più rispetto all’anno scorso, e finisce nel terzo gruppo, cosi come Nuoro, al 77mo posto, con otto posizioni guadagnate. Segue Sassari al 79mo posto, sempre nel terzo gruppo. Il Sud Sardegna e Oristano, rispettivamente all’89mo e 91mo posto, finiscono nel quarto e ultimo gruppo.
Il rapporto classico e storico del Sole 24 ore, diramato, come di consuetudine, circa un mese dopo, certamente più dettagliato e portato avanti su cento indicatori statistici, conferma, sostanzialmente, questa classifica “sarda”, stabilendo un primato storico: il 18mo posto di Cagliari in assoluto per qualità della vita fra le città metropolitane (prima realtà del Sud e delle isole), con Sassari, Oristano e Nuoro rispettivamente al 69mo, 70mo e 74mo posto. Certamente un differenziale notevole anche rispetto a quello presentato dai precedenti risultati dell’indagine di Italia Oggi ma che, comunque, “suggella” un “trend” economico ormai acclarato: la dinamicità di tutta l’area metropolitana del capoluogo. Attardate, invece, gli altri contesti territoriali regionali. Andare, quindi, ad affrontare l’ulteriore e specifica disamina di questi due rapporti, anche raffrontandoli, porta a cercare di comprendere e leggere meglio anche alcuni fattori economici decisivi per lo sviluppo della Sardegna.
Partiamo dalla categoria “Affari e lavoro”. Ed un dato subito sorprende. Nell’indagine condotta da “Italia Oggi” è la provincia di Nuoro a conquistare la prima posizione nell’isola, sebbene resti in fondo alla classifica a livello nazionale, al 62mo posto. Seguono le province di Cagliari (78°), Sassari (79°), Sud Sardegna (82°) e Oristano (84°). Più complesso il criterio adottato dal Sole 24 ore che ha tenuto conto di vari indicatori: “Start- up” innovative, imprese che fanno ,’e-commerce”, imprenditorialità giovanile, giovani che non lavorano e non studiano (Neet), ore di Cig ordinaria, nuove iscrizioni di imprese, cessazioni, qualità ricettiva delle strutture alberghiere, densità di posti letto nelle strutture ricettive, infortuni sul lavoro, numero di pensioni di vecchiaia, partecipazione alla formazione continua, tasso di occupazione, imprese straniere e quota di export sul PIL.
L’analisi condotta da “Italia Oggi”, tenendo conto proprio dei vari indicatori relativi ad “Affari e lavoro” , ha avuto la particolarità di applicare una metodologia di analisi finalizzata all’individuazione di raggruppamenti(“cluster”) di province in base a criteri similari. E le sorprese per le province sarde, in base a questo rapporto, sono tante. Sui cinque “cluster ” individuati, nessuna provincia sarda rientra nel gruppo di “Mediterraneo” in cui si ritrovano in gran parte le province meridionali. La prima provincia sarda, infatti, Cagliari, si trova nel gruppo padano assieme alle aree lombardo- venete. Nuoro ed Oristano, invece, figurano fra quelle dell’area adriatica. Non pervenuta Sassari, segno evidente di una sostanziale debolezza economica del territorio, neppure in grado di connotarsi specificamente come “cluster” provinciale. Seguendo questi indicatori, andando nello specifico, il compito di questa disamina parte, innanzitutto, dall’analisi dei dati forniti, più o meno comuni, ai due rapporti d’indagine. Per questa prima parte iniziamo con la sezione “Affari e lavoro”. E partiamo dagli indicatori comuni. Come il tasso di occupazione. Mentre il rapporto di Italia Oggi fa un’opportuna e più incisiva distinzione fra tasso di occupazione maschile e femminile, questo non avviene per l’indagine del Sole 24 Ore. Sostanzialmente, sebbene variati di qualche posizione, le classifiche raccontano di Cagliari e Nuoro davanti al resto (rispettivamente 71mo e 72mo posto per l’ex quotidiano di via Monte Rosa ed 81mo ed 82mo per quello afferente al gruppo “Class”. E le altre a seguire, con Sassari ed Oristano,85me a pari merito per il “Sole” ed 85ma e 90ma per “Italia Oggi”. Altro punto di esame “comparato” è quello concernente la delicata questione delle “start-up” e PMI innovative. Ed in questo senso le sorprese non mancano. Se per il Sole 24 Ore la prima provincia sarda è quella di Oristano con un sorprendente 15mo posto, per “Italia Oggi”, invece, la realtà sarda più innovativa risulta essere il capoluogo, al 13mo posto. Interessanti le riflessioni da fare sulle restanti province. Per esempio è eclatante il “caso” Sud Sardegna o provincia dell’ex Medio Campidano. In questo caso sarebbe da spiegare come mai il massimo quotidiano economico italiano la collochi al 65mo posto, secondo in assoluto per la Sardegna, contro il 105mo dell’organo del gruppo “Class”. Di contro, il “caso Sassari “: 89mo ed ultimo posto per le province sarde secondo il “Sole” e 79mo e secondo posto regionale per “Italia Oggi “. Per non parlare del Sud Sardegna: 68mo posto secondo le indicazioni fornite dal quotidiano, ora di sede nel “Cubo” di viale Sarca, e seconda posizione isolana dietro la quindicesima di Oristano e 105mo posto, invece, secondo il rapporto del gruppo “Classe”. Più congruenti si presentano le risultanze in merito al numero delle imprese registrate. Per esempio, nel caso di Italia Oggi, è da evidenziare la situazione nuorese che vede il capoluogo barbaricino al terzo posto assoluto nella classifica generale e primo in Sardegna con Sassari al secondo posto in quindicesima posizione. Più staccati Oristano (43), Sud Sardegna (75) e Cagliari (80). La difficoltà del capoluogo a “fare nuova impresa” è confermata dal rapporto del Sole 24 Ore con il 94mo posto, in Sardegna soltanto prima rispetto ad Oristano. Se Nuoro, quindi, per il gruppo “Class “risulta ai primissimi posti in Italia per numero di imprese registrate, lo è anche per l’altra “faccia” della medaglia: il numero di imprese cessate, minore rispetto alle altre. Ottavo posto in assoluto e primato in Sardegna. La crisi economica del territorio isolano, però, è meglio dettagliata dalle indicazioni del maggiore quotidiano economico italiano che relega nelle primissime dieci posizioni ben quattro delle cinque realtà territoriali isolane. Si va, infatti, dal primo posto di Oristano, per passare all’appena accennato quarto di Cagliari, al quinto del Sud Sardegna ed al settimo di Sassari. Primato di cui, comunque non vi è di che vantarsi. Dall’esame comparato degli indicatori che accomunano, sostanzialmente, i due rapporti, è molto utile ora passare a quegli specifici che li caratterizzano in base sempre alla sezione “Affari e lavoro”. Partiamo dall’indagine di Italia Oggi. Indagine che insiste maggiormente sulle due dimensioni (positiva e negativa) associate con la qualità della vita e, soprattutto, sull’importo medio dei protesti per abitante. In base a ciò si deduce che nella provincia di Nuoro si ha una dimensione negativa associata alla qualità della vita che la posiziona al 29mo posto, staccando sensibilmente tutte le altre (Sud Sardegna al 72 posto, Sassari al 76 posto, Oristano al 78 e Cagliari all’ 87). Di contro, con riferimento alla percezione positiva, il capoluogo barbaricino occupa il secondo posto regionale dopo Cagliari (al 74mo contro il 70mo del capoluogo regionale). Quasi dieci posizioni avanti le restanti Sassari, Sud Sardegna ed Oristano, rispettivamente all’83 mo,84mo ed 85mo posto. Più indicativa è la classificazione “economica” in base all’importo medio dei protesti per abitante. E si nota come a guidare questa classifica sia il Sud Sardegna, seguito da Cagliari, Sassari ed Oristano. Province sarde che, comunque, in base a questa ripartizione, si posizionano a metà classifica tra il 46mo ed il 56mo posto.
Infine, gli indicatori esclusivi evidenziati dal Sole 24 Ore in merito agli Affari ed lavoro sottolineano come Nuoro sia la prima realtà regionale per imprenditorialità giovanile con l’ottavo posto nazionale in assoluto. A questo fa seguito il primato, letto sempre in senso positivo, dell’essere, lo stesso capoluogo barbaricino, la prima provincia isolana per numero minore di giovani che non lavorano e non studiano. Risultato sostanzialmente coerente con la precedente ripartizione e che “suggella” la crisi di Sassari, Oristano e Sud Sardegna, relegate fra il 71mo e l’80mo posto. Decisamente migliori si presentano i dati “turistici”, concernenti le qualità ricettive delle
delle strutture alberghiere. Ben tre enti territoriali isolani si posizionano nelle prime dieci posizioni con Cagliari “leader” assoluta della classifica nazionale, seguita da Sud Sardegna (sesto posto) e Sassari (nono posto). A seguire Nuoro (14mo) ed Oristano (23mo). Anche i dati relativi agli infortuni sul lavoro sembrerebbero confermare un “trend” meno negativo e non drammatico, soprattutto se confrontato con quello di altri contesti. Si va, infatti, dal quasi primato assoluto di Oristano (seconda provincia italiana per meno infortuni sul lavoro) alle buone “performances” di Sassari e Cagliari (22ma e 37ma posizione) con Nuoro e Sud Sardegna in maggiore difficoltà (58ma e 67ma). Più drammatici, infine, i dati, ancora prettamente “economici”, relativi alle imprese straniere presenti ed all’export sul PIL. Da ciò si deduce, infatti, che Cagliari è la provincia sarda più aperta all’investimento straniero: 83mo posto, con Oristano relegata alla 106ma posizione. Nel mezzo si và dall’86mo posto di Sassari al 97mo del Sud Sardegna. Più da riflettere sono i dati conclusivi all’export sul PIL dove il divario fra la vivace realtà metropolitana del capoluogo ed il resto dell’isola è quanto mai più evidente. In “soldoni”, Cagliari è la prima realtà isolana che esporta maggiormente con un’incidenza dell’export sul PIL che la pone in una ragguardevole 31ma posizione. Di contro, le altre province sarde rimangono relegate in fondo alla classifica con la 97ma posizione “ex aequo” di Oristano e Sud Sardegna, la 100ma di Nuoro e la 101ma di Sassari.
Capire e leggere questo parziale “risultato” in termini di “Affari e lavoro”, redatto facendo anche un’analisi comparata dei dati, fa emergere come, in Sardegna, Cagliari e Nuoro siano i contesti più dinamici, caratterizzati da alcuni primati regionali. Riepilogando, il capoluogo risulta essere primo per dimensione positiva su qualità della vita (Italia Oggi), per migliore incidenza del tasso di occupazione (Italia Oggi e Sole 24Ore) e per tasso di occupazione femminile (Italia Oggi). A questo si aggiungono le “sturt up e PMI innovative” (Italia Oggi). Cagliari è prima poi nell’ “e-commerce”, nella qualità ricettiva, nella presenza di imprese straniere e nel rapporto “export su PIL” del Sole 24 Ore. Importanti ed interessanti sono anche i “primati” regionali del capoluogo barbaricino. Si va dalla bassa dimensione negativa per qualità della vita (Italia Oggi), al numero maggiore di imprese registrate (Italia Oggi) a quello minore di cessate (Italia Oggi). Per concludere con i dati positivi del Sole 24 Ore legati all’imprenditorialità giovanile ed ai Neet.
Questo risultato di rilievo regionale per una provincia come quella di Nuoro, da sempre in crisi lavorativa e d’investimenti, sembrerebbe essere spiegato dal decisivo apporto dato allo sviluppo locale da una serie di importanti programmi che, sostenuti dalla CC.I.AA locale, di recente, si sono maggiormente concentrati con una serie di attività messe su tramite il “Fondo di perequazione”. Progetti ed iniziative che, soprattutto a Nuoro, sono state accompagnate da un discreto successo. Parliamo, nel concreto, del “Fondo Perequativo 2019- 2020” (FP 2019-20) i cui positivi risvolti si stanno vedendo tutt’ora. Si va, appunto, dai giovani nel mondo del lavoro, al sostegno al turismo, ai modelli infrastrutturali. Tutti indicatori che, nel corso del 2022, hanno visto Nuoro ospitare vari incontri di formazione culminati anche con l’ intervento, nel marzo 2022 dell’ex viceministro a dello sviluppo economico Alessandra Todde.