NOI, DELLA PRO LOCO DI COSSOINE IN VIAGGIO VERSO LA LOMBARDIA PER INCONTRARE I SARDI EMIGRATI: LA GRANDE GUERRA RACCONTATA A VIMODRONE

di ALFREDO UNALI

E’ stato un 4 novembre di forte impatto emotivo, quello rappresentato a Vimodrone nella splendida cornice della sala consiliare, alla presenza del Sindaco e delle autorità locali. La sezione teatrale della Pro Loco di Cossoine (SS) ha portato in scena lo spettacolo “La Disfatta e la Riscossa”, accolto tra gli applausi di una platea attenta ed emozionata.  L’apertura, tutta dedicata alla commemorazione dei fanti caduti per la Patria, ha visto la partecipazione di Don Peppino Lintas, già parroco di Cossoine, il quale ha posto l’accento sul titolo “la Disfatta” da intendersi quale disfatta dei valori dell’uomo. Quindi una preghiera per le anime di tutti i soldati caduti nella prima guerra mondiale, accompagnata dalle note del canto tradizionale sardo “Deus ti salvet Maria”. Nel suo intervento, il Presidente del Circolo culturale sardo “La Quercia”, Gianni Demartis, si è detto particolarmente compiaciuto dell’iniziativa, in quanto accomuna giovani provenienti da una pluralità di territori, ai quali il circolo riserva piena disponibilità, anche in relazione a progetti futuri che si volessero realizzare nella propria sede: videoconferenze, aule studio, webinar giovanili e quant’altro. Il Sindaco di Vimodrone, Dario Veneroni, ha sottolineato l’importanza del messaggio trasmesso dagli studenti, a ricordo degli eventi bellici del ’15-’18, nella cornice di una guerra, purtroppo relegata ai margini del programma di studio ministeriale. E ancora nel suo discorso ai caduti, nei cerimoniali di piazza nella giornata delle forze armate, seguito alla messa concelebrata fra il locale parroco e Don Peppino, ha lodato l’iniziativa portata avanti dai giovani attori, il cui esempio si augura possa essere seguito dalla società giovanile contemporanea. La Disfatta e la Riscossa è stato uno spettacolo di grande impatto emotivo, capace come mai di calare lo spettatore nella realtà dei teatri di guerra. A realizzarlo, gli studenti del Mejlogu, impegnati da liceali sin dal centenario dell’ingresso dell’Italia in guerra, nel 2015, e oggi ancora pronti a perpetuare la memoria dei fanti, nel proprio percorso universitario. Ha preso così vita l’ipotetica vita del milite ignoto, occasione per raccontare la Grande Guerra dei nostri avi, con le voci calde e coinvolgenti di Chiara Fadda, Fabiola Casule, Maria Teresa Fais, Andrea Sardu, Leonardo Scodino, Fabio Sias, Edoardo Solinas, accompagnati al pianoforte da Egidio Campus. Nell’occasione, altri giovani si sono uniti a loro nel progetto dal milanese, la band dei Samar Five, attraverso una sezione musicale di tutto rispetto: Francesco lavino alla chitarra, John Paulo Yazon al piano, David Rinaldini al basso, accompagnati da Fabio Rinaldini, fonico di palco, Elena lavino e Beatrice Maraschi, coordinatrici di progetto.

Le conclusioni, tutte riservate allo scambio dei doni e delle targhe ricordo, hanno visto l’intervento

di Carlo Casula, coordinatore del Centro-Nord della Fasi, Federazione delle associazioni sarde in Italia. Quest’ultimo si è detto compiaciuto d’aver incrociato le strade dei giovani, in un incontro quasi inaspettato, seguito a una visita a Cossoine al socio fondatore Giuseppe Burghesu. L’auspicio, ha detto, è che tali strade   possano   ancora   incrociarsi in nuovi progetti di valorizzazione giovanile.

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