di LUCIANO PIRAS
La Sardegna in Emilia Romagna. L’isola trova casa nel distretto italiano della ceramica, con un omaggio a Maria Carta e un focus sullo spopolamento.
Per l’occasione è stato presentato il libro “Maria Carta. Voce e cuore della Sardegna”, a cura del giornalista e scrittore Giacomo Serreli, presidente del Comitato scientifico della Fondazione, editore del volume. E’ stata la stessa Fondazione, poi, a presentare “Freemmos. Liberi di restare”, progetto sullo spopolamento in Sardegna, o meglio ancora: sul ripopolamento dell’isola.
E’ stato così sviluppato un tema più volte affrontato negli incontri di gemellaggio fra i Comuni di Fiorano Modenese e di Maranello con i Comuni di Ozieri, Bultei, Burgos e Ittireddu.
“Freemmos”, infatti, è finalizzato a sostenere, attraverso una serie di iniziative di carattere culturale, grazie anche all’apporto fattivo della Fasi (Federazione delle associazioni sarde in Italia), i piccoli centri a rischio estinzione.
«Il fenomeno dello spopolamento è uno dei grandi temi che interessa la nostra Isola – dichiara Bastianino Mossa –. Il lavoro sinergico con la Fondazione Maria Carta e il rapporto con il Gruppo Sae–Nuova Sardegna, mediante il progetto Arcipelago Sardegna, si pone il medesimo obiettivo di azione e promozione costruttiva da e per la Sardegna. La partecipazione di Alberto Leonardis, amministratore delegato del Gruppo Sae, di Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta, dei sindaci di Fiorano Modenese e Maranello e dell’assessora Alessandra Zedda, sottolineano la grande importanza dell’iniziativa e l’apporto della comunità sarda all’economia del territorio sardo e modenese».
L’evento ha avuto come colonna sonora la musica di Maria Giovanna Cherchi, una delle più importanti interpreti del repertorio sardo e dei Fantafolk, duo composto da Vanni Masala all’organetto e Andrea Pisu alle launeddas, apprezzati per il loro virtuosismo e la capacità di coniugare gli schemi ritmici dei balli sardi con influenze esterne.
#lanuovasardegna
Tottus in Pari, vero organo dell’Emigrazione Sarda ( NON SOLO ORGANIZZATA) “da voce” alla “scatola vuota” di Arcipelago Sardegna. Peccato che né la c.d. emigrazione sarda “organizzata” né il quotidiano sardo del nord ed il citato Gruppo SAE , di cui codesto quotidiano fa parte, si siano resi conto che, in realtà,un contenitore pieno e ricco di promozione della Sardegna ci sia già ed è appunto, Tottus in Pari.
Tanti auguri a tutti coloro che gestiscono il circolo. Buone feste.