di GIAN PIERO PINNA
Roberto Cau dipinge da sempre e ha iniziato ad esporre le sue Opere dal 1974, è un paesaggista puro, ma si caratterizza anche per la tematica legate allo scarabeo e per la grafica, inoltre ha anche prodotto una serie di tavole d’arte contemporanea e di tritici, “I trittici – spiega – mi permettono di creare grandi finestre dalle quali posso vedere e vivere visivamente quello che desidera la mia anima. Posso così spaziare con libertà spirituale e pittorica attraverso i miei giardini con particolari giochi prospettici e architettonici, con grandi pergolati, alberi, fiori, campi, il mare e gli orizzonti lontani, immersi nella natura e le sue incantevoli bellezze”.
Come bene ha sintetizzato, Agostino Cadoni, in un suo scritto critico su Roberto Cau, “L’editore – pittore, nella sua ultima fatica artistico, editoriale, che ha significativamente chiamato “Mundus”, si distingue per la finezza stringata dello stile delle tavole, che frequentemente illustrano, importanti momenti felici, alternati a situazioni d’angoscia, indigenza e patimenti a tutti i livelli. Nello scorrere delle immagini, balza subito agli occhi il fatto che Roberto Cau ha ben assimilato il pensiero classico, sulle orme di Aristotele, secondo cui la “Città” è la rappresentazione della forma migliore di comunità umana, sebbene mai concretizzata nella sua forma perfetta, ma storicamente presente in una varietà di situazione”.
Nei suoi famosi Trittici, riportati in una sua recente pubblicazione, che ha per titolo proprio “I Trittici Italiani – Dipinti e disegni Anni 80/90”, Roberto Cau ha cercato di riprodurre lo scenario pittorico con una grande visione paesaggistica. Le soluzioni spaziali da lui adottate, non sono riscontrabili nel modo attuale di dipingere, in quanto questo genere di opere, provocano le stesse sensazioni di un inabissamento totale nel proprio mondo mentale e nella propria anima, che sono quasi estranee agli artisti di oggi.
Di queste sue opere, ce ne da lui stesso una spiegazione, sottolineando che “La manipolazione delle materie colorate, hanno il potere di trasportarci in un grande universo celestiale, fatto di sensazioni, impressioni, denunce, testimonianze, che a volte sono positive e a volte sono negative, caratterizzando il nostro personale mondo spirituale”.
Le opere di Roberto Cau, però, sviluppano anche una serie di importanti temi e argomenti come i migranti, la famiglia, le genti e l’esodo dei popoli, che ha riversato nella sua più recente pubblicazione intitolata “Mundus”, arte contemporanea, realizzata dal settembre 2020 al febbraio 2022, dove sono riprodotte 792 opere, attraverso otto percorsi pittorici, con relativa pubblicazioni.
Roberto Cau, non sentendo più il bisogno di manifestare solo se stesso e la sua arte, con la sua attuale attività di editore, oggi si dedica con impegno alla valorizzazione di artisti, poeti e scrittori, attraverso il proprio marchio editoriale E.P.D’O., da lui fondato nel 2002 e con questo marchio, pubblica libri confezionati artigianalmente che trattano di Arte, Poesia, Saggistica, Narrativa, Storia, Archeologia e Fotografia, formando una particolare collana di tascabili, molto apprezzati dagli uomini di cultura, anche perché trovano in lui un sicuro punto di riferimento.