di ANTONIO STRINNA
Dopo due anni di forzato silenzio, è tornato davanti al suo pubblico SARDIGNAERAS, un Festival di canti e suoni giunto quest’anno all’undicesima edizione. Certo non un ritorno qualunque, sia per la calorosa accoglienza ricevuta dal pubblico nel suggestivo scenario del Convento di Sant’Antonio, sia per le proposte musicali che hanno sostanziato il progetto messo in campo dal M° Piero Concu, Direttore artistico del Festival e organizzato dal Coro di Ploaghe, con il supporto dell’amministrazione comunale. Da segnalare anche quest’anno la collaborazione della Fondazione Maria Carta.
La presentazione dell’evento è stata affidata, come al solito, a Tonino Sanna. Una presenza e uno stile ben collaudati che fin dalla prima edizione hanno contraddistinto il Festival musicale ploaghese.
Ha introdotto la serata il Presidente del Coro. Subito dopo i saluti dell’assessora alla cultura e al turismo, ha fatto seguito l’esecuzione di due brani da parte dello stesso coro.
Rispetto alle edizioni precedenti non sono certo mancate le novità, soprattutto nell’ampiezza del suo orizzonte musicale; considerati i vari contributi proposti al pubblico, provenienti dalla Sicilia, dalla Campania e dalla Corsica, il Festival ha avuto uno sguardo e una connotazione mediterranei. E qui dobbiamo ricordare Manuela Ragusa e Mario Pierno con il loro “Cantico dal mare”; con i suoi canti in lingua corsa, anche Francesco Fois, accompagnato da Nicola Deriu e Domenico Frisciano, ha portato il Festival oltre le coste sarde suscitando più di una emozione. E tuttavia anche altri apporti, persino più lontani, hanno arricchito il Festival, con canzoni in lingua inglese e spagnola, sempre suggestivi ed emozionanti. Come quelli proposti da Pina Muroni, accompagnata al pianoforte dal M° Luca Sirigu, interpretati con grande personalità ed eleganza, e poi dalla band di Sassari Heart of Gold composta da Giacomo Doro, Alice Doro e Giuseppe Gadau che ha proposto brani dell’indimenticabile Neil Young.
A questo punto, non poteva sicuramente mancare la componente musicale sarda, qui rappresentata al meglio da Marta Cantara, giovane eppure già esperta in fatto di sonorità tradizionali, e dal trio di canto sardo a chitarra: Antonio Porcu, Gianni Denanni e Tore Matzau, artisti tra i più affermati in questo campo. Matzau si è poi esibito con la sua chitarra eseguendo una composizione, davvero un bellissimo virtuosismo, di Aldo Cabizza. Ha concluso la serata la cantante Maria Luisa Congiu, che con grande passione e freschezza è riuscita a infiammare il folto pubblico presente, sino a renderlo direttamente partecipe delle sue esibizioni.
Infine, hanno arricchito la manifestazione le esposizioni artistiche curate da Antonio Sanna, esposte nelle stanze al piano terra del convento.