di FRANCESCO SONIS
. Con la nuova raccolta poetica “L’alba e il silenzio” Cristoforo ci offre una poesia della memoria senza proporre soluzioni di tipo sperimentale con un linguaggio asciutto ed intenso: “Evanescenti ricordi restano i sogni vissuti…/ ma non svaniscono. (…) / E solo ai poeti in oblio/ vengono compensati i sogni/con qualche rara memoria”. Nel complesso sono liriche brevi che, tuttavia, si distinguono dai modi dell’Ermetismo, per risolversi soprattutto in una poesia ricca di “vibrazioni intimistiche”, e ne deriva una poesia che si fonda totalmente con una costante presenza umana: “ I giorni passano/e vengono memorie/ che non mi stanco di ripercorrere in me/ le cerco nel sole…E ogni divenire sorride.” L’identità del poeta coincide con la privazione e il senso doloroso di una intermittente assenza che rinasce continuamente e trova nuova linfa nella memoria: “Custodisco memoria/ di vaste nostalgie/ Tempi non condivisi. / Custodisco memoria/ di strade percorse/ con passo solitario.”
E’ evidente nella sua scelta linguistica la necessità di utilizzare, da parte del poeta, prevalentemente elementi del parlato e del dialogato. In questa scelta si evidenzia, soprattutto, una costante chiarezza e semplicità dell’espressione lirica. Si nota, nel complesso, una ricerca poetica che tende a mantenere un forte rapporto con la realtà esplicitata in una umana concretezza. Un bisogno costante di un contatto sempre più stretto e genuino, come dichiara nella lirica: “Di 8 marzo in 8 marzo”: “Vorrei alzare le mani/ per sostenere negli anni / Tutti i tuoi passi/ e le fatiche dei giorni/ con la leggerezza dell’amore”. Al centro di tutto, in “Evanescenti ricordi”: “…restano i sogni vissuti/…ma non svaniscono. (…) / E solo ai poeti in oblio/ vengono compensati i sogni/ con qualche rara memoria…”.
E come dichiara lo stesso poeta su “Queste nuove poesie”: “… è una raccolta di momenti, di pensieri e parole che trovano riparoe approdo nei valori insostituibili dell’amore: specchio in cui si riflette la vita con le sue sofferenze e speranze”.
Cristoforo con le sue liriche riesce a percepire i sensi più profondi dell’animo umano e ad esprimerli in maniera ineccepibile ,coinvolge intensamente chi legge in questo viaggiare nel tempo che attimo dopo attimo c’abbandona. Bravo Cristoforo complimenti sei un grande della poesia