di NEREO MAGGIANI
Chi scrive storie per bambini spesso parla anche agli adulti, nella speranza – forse vana – che mamma e papà, nel leggere il racconto al figlioletto, intuiscano gli errori che fanno sovente e comprendano come ci si debba comportare nell’ambiente in cui si vive e si lavora. I bambini capiscono al volo e si bevono la storia con avidità, chiedendo che sia riletta in continuazione. Noi adulti, invece, incontriamo difficoltà a capire, perché la vita, con le sue asprezze, alcune volte ci indurisce il cuore.
Giuseppina Carta, tra l’altro pittrice di valore, è una donna sensibile, semplice e innamorata di tutti i bambini e delle proprie nipoti, Beatrice e Nora, ed è per amor loro che ha pensato di scrivere queste storie, che parlano del nostro mondo e dei nostri problemi, con un linguaggio semplice e chiaro.
Ogni favola ha una morale, fatta di pensieri concreti, basati sulla vita vissuta. Giuseppina non vola alto in questi racconti ma suggerisce i comportamenti più saggi nelle varie situazioni, una saggezza antica, forse tramandata di nonna in nonna.
Nel primo racconto, Giuseppina inizia a parlare del tempo, un argomento di alta filosofia, potremmo pensare, da Sant’Agostino ai giorni nostri, e così il racconto insinua dei dubbi a noi uomini del terzo millennio, sempre di corsa, che costringiamo i nostri figlioli a seguire ritmi impossibili. Qui l’autrice ha un obiettivo preciso: far capire al bambino e al suo genitore che il tempo è prezioso, che va usato bene e che ogni istante della nostra vita (Istante è, infatti, il nome di un personaggio) va amato e conservato con cura infinita.
E poi… se un bimbo è un po’ balbuziente, va rispettato nel suo limite e amato in quanto persona. Non va tradito, o preso in giro.
Anche gli animali vanno rispettati, perché il nostro quattrozampe Cica pensa in autonomia, osserva il mondo, ha dei sentimenti e, se vede una piccola ape in difficoltà, la aiuta, anche se è un essere del tutto diverso e pericoloso per il suo pungiglione.
Questo mondo, fatto di bimbi e di animali tutti diversi, con zampette e artigli, chele e ali, pinne e piume di tutti i colori, è il regno della libertà, là dove ognuno ha il diritto di vivere, di amare e di esprimersi con i mezzi che madre natura gli affidò.
Infine, ma sì, lo ammetto, leggendo le storie ho anche appreso nozioni scientifiche che avevo forse dimenticato. Come vivono le api, ad esempio, con la loro perfetta organizzazione sociale ed economica, che noi umani tentiamo di imitare spesso fallendo clamorosamente.
Ho dunque letto con attenzione le cinque storie, stupendamente illustrate da Francesca Pala, una ventenne di Siniscola, in provincia di Nuoro, al suo primo lavoro, che ci fa intuire con adeguata chiarezza quali siano le mete che può raggiungere con il suo entusiasmo di vivere e di creare opere d’arte.
Il piccolo libro di Giuseppina è un gioiello da regalare a tutti i bambini e ai loro genitori. Noi adulti dovremmo avvicinarci con maggiore attenzione alla letteratura cosiddetta infantile, che è un concetto che non amo, perché la letteratura è sempre letteratura, indipendentemente dall’età del destinatario.
Andersen insegna.