di MICHELE PINTORE
1992 – 2022. «Tre decenni e non li dimostra», così scrive in apertura del suo “pezzo” il giornalista Ottavio Olita – affermato collaboratore dell’Almanacco Gallurese -, per ricordare nel numero 30 il felice traguardo raggiunto dalla prestigiosa rivista sarda dell’editore Giovanni Gelsomino, felicemente giunta all’importante traguardo del trentesimo anno di presenza nel panorama editoriale sardo. Un traguardo raggiunto con successo nel tempo, si può aggiungere, di una rivista nata nel lontano 1992 tra una buona dose di “illusorie” ambizioni – come ricorda lo stesso editore Gelsomino – e le grandi difficoltà sempre incontrate dalla stampa in Sardegna. Anno denso di avvenimenti che segnarono l’inizio di una nuova era fu quel 1992, che vide la nascita dell’Almanacco Gallurese tra speranze e incertezze. Anno ricco di cambiamenti, che sconvolsero l’Italia, e che vide passare sul palcoscenico internazionale, eventi che avrebbero cambiato gli assetti del mondo, Fu un periodo di grandi eventi, come: l’anno che seguì al crollo dell’Unione Sovietica e alla dissoluzione della Repubblica federativa di Jugoslavia; della sentenza definitiva del maxiprocesso di Palermo; dell’inchiesta di “Mani pulite”; della strage di Capaci; della strage a danno di Paolo Borsellino e della sua scorta; dell’avviso di garanzia a Bettino Craxi e delle dimissioni di Francesco Cossiga.
«Non ce ne siamo resi conto allora, almeno non subito -aggiunge il giornalista Rosario Cecaro, altro collaboratore dell’Almanacco -, ma il 1992 ha segnato un “giro di boa”: per gli assetti del mondo, per la politica italiana, per molti di noi». In questo clima nacque 30 anni fa la rivista. Dopo le prime difficoltà, l’Almanacco Gallurese ha iniziando il suo lungo percorso in un costante crescendo, sia dal punto di vista quantitativo (con una media di 300 pagine a numero, arrivando a raggiungere anche le 400 nel numero 19) che qualitativo, avvalendosi di prestigiose firme, tra le quali quelle di: Francesco Cesare Casula, Manlio Brigaglia, Giacomo Mameli, Vico Mossa, Guido Melis, Ercole Contu, Giovanni Lilliu, Salvatore Mannuzzu, Antonello Mattone e del vescovo mons. Pietro Meloni – per citarne alcuni -. Il numero 30 dell’Amanacco Gallurese attualmente in edicola e libreria (300 pagine), che rende omaggio con uno “speciale” e copertina dedicata all’indimenticato Enrico Berlinguer a 100 anni dalla nascita, contiene tra l’altro i servizi:
30 anni di Almanacco. Tre decenni e non li dimostra, di Ottavio Olita.
1992, Un nuovo anno, una nuova era, di Rosario Cecaro.
Evoluzione dell’industria in Sardegna negli anni dal 1992 ad oggi, di Salvatore Corveddu.
Bortigiadas. Al tempo delle feste campestri, di Mario A. Careddu.
L’anima millenaria del corallo rosso, di Vanessa Roggeri.
Ottana e la tradizione delle maschere. Caratzas, ovvero l’arte dell’intaglio, di Gian Paolo Marras.
Arzachena, il Museo Civico Michele Ruzzittu. Un viaggio lungo millenni, di Gabriele Pilleri.
Il Museo Civico Archeologica di Viddalba, di Franco Campus.
Aggius, il muto di Gallura tra mito e finzione, Sebastianu Tansu bandito per amore, di Giovanni Ricci.
Arzachena 1922-2022, il secolo d’oro, di Giovanni Gelsomino.
Un impegno costante a favore di anziani e malati. I Cavalieri di Malta in Sardegna, di Michele Pintore.
Buddusò, il simposio internazionale di scultura. Un ventennio tra arte ed economia, di Tomaso Tuccone.
Sassari della belle epoque 1900 – 1912, di Giovanni Tola.
I settecento anni dei banchi di scuola.
Calangianus 1883, nasce la banda musicale, di Sergio Zannoni.
Storie (vere) di manicomio: viaggio negli effetti collaterali della mente umana, di Sergio Morandini.
La Sardegna e la convenzione dei diritti nel Mediterraneo, di Lavinia Rosa.
Sante nell’isola dei Sardi, di Angelo Chiaretti.
Il Centro Servizi Culturali ISES di Tempio, di Alberto Marler.
La lingua Sardo/Gallurese, di Andrea Muzzeddu.
Il fotografo dell’ultimo Eden, di Giulio Gelsomino.
Il Supramonte di Oliena, di Angelino Congiu.
DOSSIER BERINGUER – Un comunista di lotta e di Governo, AA.VV.
Percorsi da scoprire a Trinità d’Agultu e Vignola, di Mario Piga.
Lungo il cammino di Santu Jacu, di Donatella Muso.
Lo sguardo rivolto al futuro, di Marco Bittau.
Su zurfuru, di Francesco Carta.
Tempio, li nostri duttori, di Marilena Selis.
Storia di un miracolo e di un medico miscredente, di Giuseppe di Monaco.
Andrea Pirodda – L’intellettuale amato da Grazia Deledda -, di Grazia Villani.
Ricordo di Antonio Pigliaru – Quei meravigliosi anni Sessanta -, di Salvatore Tola.
Enrico Costa, nei suoi romanzi le storie e le usanze dei Sardi, di Giovanni Graziano Manca.
Giuseppe Melis – Antonio Pigliaru, storia di un’amicizia, di Guido Melis.
S. Andrea apostolo di Sedini. Alle origini della chiesa parrocchiale, di Paolo Melis.
Le fotografie dell’archivio Garrucciu tra pace e guerra, di Marco Pizzo.
Brigata Sassari e Sardegna, fotografie inedite senza censura 1912 – 1937 di Luigi F. De Levarno.
Ricordi di famiglia, di Paolo Dessì Fulgheri.
Nuoro 6 gennaio 1772 – La cacciata dell’Arrendador -, di Michele Pintore.
L’epigrafe dei Gambella. L’iscrizione di Antonius. Gambella a Sorso, di Giuseppe Piras.