di GRAZIA LOI
Michael Bonannini, autore di “Spento. Parole di un cuore spezzato” Ed. Amico Libro 2022, ha presentato a Cagliari, nei locali del Lazzaretto, il suo libro d’esordio in un incontro organizzato dall’Accademia d’Arte di Cagliari.
Michael, come è nata in te la poesia? È arrivata per caso, all’improvviso, perché la poesia è questo, è un qualcosa che arriva improvvisamente. Tu non la cerchi, non la vuoi, la respingi, eppure lei trova il modo di arrivare, un po’ come le radici che sfondano l’asfalto. È stato così, avevo completamente asfaltato questa possibilità e invece poi la poesia ha costruito dei fiori, che a me piace pensare come dei girasoli e delle rose, che hanno proprio sfondato tutto l’asfalto di questo cuore spento ed è nata così, all’improvviso.
In quanto tempo hai scritto queste poesie? Ho iniziato a scrivere a fine giugno del 2021. Però diciamo che la fase più corposa del libro è nata a cavallo tra novembre e dicembre.
In queste poesie hai parlato di un amore perduto, ma sei sempre alla ricerca dell’amore? È vero sì, si parla di amore, ma di amori perduti. Perché io in “Spento” ho parlato di tutte le donne che hanno fatto parte della mia vita, per quanto, per ora, sia stata breve. Ho parlato dei primi amori, degli amori più grandi, degli amori non corrisposti, degli amori che stavano nascendo e non sono mai nati e di tutti gli amori che hanno fatto parte della mia vita, anche quelli più momentanei. Io sono molto tradizionalista per quanto riguarda l’amore. Ho l’obiettivo e il sogno di incontrare la mia Lei e di passarci la vita insieme. Infatti, nella seconda sezione io parlo proprio di questo e mi piaceva l’idea che arrivasse proprio questo messaggio.La prima sezione è una sezione un po’ più rabbiosa, più malinconica, più triste perché parlo di questi amori perduti che sono finiti, che se ne sono andati e non sono mai tornati e, nella seconda, invece lascio spazio alla speranza di trovarla poi questa persona, che prima o poi arriverà. Io probabilmente o l’ho già incontrata o la devo incontrare. Non lo so. So solo che c’è, là fuori da qualche parte e il mio obiettivo, il mio sogno è proprio che un giorno Lei prenda il mio libro in mano e leggendo le poesie dica: “Ok, sono io questa persona”.
Una donna ideale. Sì e no. Perché io non posso, con presunzione, pensare di volerla in un modo e che lei debba arrivare in quel modo. Io sono aperto all’amore, semplicemente. Io so che prima o poi arriverà la persona che mi completerà. Però non posso sapere come sarà e non posso neanche volerla per forza in un modo. Io so che prima o poi arriverà e come sarà, sarà. E se sarà Lei, vorrà dire che doveva essere in quel modo e io sarò lieto di avere Lei perché sarà Lei, la Lei di cui parlo nella poesia con la elle maiuscola. Il Te, il Tu di cui parlo, con la T maiuscola, nella seconda sezione di “Spento”.
C’è una poesia fra tutte quelle che hai scritto a cui sei più legato, più affezionato. Ce ne sono diverse per motivi diversi. Se dovessi identificare la mia preferita è “Non vedo l’ora”. La rileggevo e mi divertiva. Fa parte delle poesie dedicate a Lei. Ed è una poesia che parla di un vissuto quotidiano. Ci ho messo dentro alcuni dei miei sogni e delle mie passioni e quindi mi piaceva l’idea di creare delle immagini di vita quotidiana apparentemente blande, perché comunque sono delle cose molto tranquille, come passare una giornata con i figli e il cane. Per alcune persone vissute insieme tanti anni, può sembrare scontato, invece per una persona come me che ambisce a quello, sembra davvero tanto. Oppure parlo di cambiare i pannolini, degli infiniti pranzi dai genitori, del pagare le bollette. Sono cose di vita quotidiana che io ancora non posso vivere e che prima o poi vivrò. Sono proprio quelli gli obiettivi, perché, al di là di tutto, secondo me, la parte più bella è proprio la quotidianità.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Sicuramente in primis che il libro viaggi e vada forte. Per ora sta andando molto bene, quindi ne sono contentissimo. Poi voglio continuare su questa strada, sulla strada della poesia. Questo è l’unico modo con cui riesco davvero a esprimermi. Voglio sperimentare, voglio parlare di tanti temi, di tanti argomenti. La poesia ormai fa parte della mia vita ed è il modo migliore per potermi raccontare.
Sei molto giovane eppure sembri avere un grande bagaglio d’amore. Sono cresciuto in una famiglia molto giovane perché sia i miei genitori che i miei nonni sono giovanissimi. Io e mia madre abbiamo una differenza di soli vent’anni, con mio padre di soli ventisette anni. La mia nonna materna lo stesso, con la figlia più grande ha una differenza di quindici anni. Quindi tutti in famiglia abbiamo approcciato l’amore molto presto, forse anche troppo. Questo mi ha messo di fronte, diciamo, a una corsa contro il tempo e un po’ mi spaventava. Sin da piccolino cercavo di comprendere l’altra parte, forse, alle volte, anche un po’ bruciando le tappe, ed è stato uno dei motivi per cui alcune situazioni non si sono mai evolute. Questo, però, mi ha permesso di avere un bagaglio d’amore molto grande e pur avendo avuto poche esperienze, a ventidue anni posso dire di avere un bagaglio tale da poter parlare d’amore in maniera vera e, con un minimo di presunzione, perché l’ho vissuto molto da vicino. C’è una poesia nella terza sezione, dove io parlo del mio cuore. Dico che è pieno di cicatrici, di ferite, pestato, perché è vero, perché ci hanno fatto di tutto; però lui è là e continua a battere, continua a pulsare e finché batte, va tutto bene. Piano piano le ferite diventeranno cicatrici e le cicatrici smetteranno di essere così visibili.
A volte darsi e condividere se stessi con gli altri è sentito come una cosa da non fare e anche come un qualcosa di sospetto. Per me dire bugie o usare la falsa modestia non serve a niente. Io, ripeto, ho scritto un libro di poesie che per me è bello. Perché ho raccontate me stesso. Ci ho messo tutte le mie speranze, i miei ricordi e ho deciso proprio di darlo in pasto alle persone, anche, ripeto, con un po’ di paura. Invece tutto quello che è arrivato dopo è stato bellissimo. Quindi io non posso che sentirmi onorato, accettare tutto con gioia. Perché è bello e io ne sono contento.
Grazia Loi questa persona che hai intervistato è sicuramente una persona speciale,profonda ,sensibile e buona che ha tanta voglia di avere accanto a sé una ragazza sensibile e speciale come chi hai intervistato ! È piacevole e scorrevole leggere e allo stesso tempo provare che ancora oggi fortunatamente ci sono ragazzi con immensi valori ! È veramente bello leggere e riflettere e poter dire Grazie Dio mio ci sono al mondo ancora persone Speciali ! E grazie a te Grazia Loi che ci fai conoscere queste perle preziose che hanno ancora un cuore semplice e puro!