di GIANMARCO COSSU
Il suo nome ormai è ben consolidato nel mondo della moda, la sua voce racconta tante esperienze maturate nel settore dello stile. Nel suo viso e nei suoi occhi, poi, c’è tutta la fierezza della Sardegna, portata in giro per l’Italia e per il mondo. Ilaria Cerulla, cuore ogliastrino e amore infinito per l’outfit, dove l’accostamento di colori e l’attenzione al mondo possono dire, a volte, molto di più delle semplici parole.
Classe 1987, una laurea allo Ied, dal 2015, e una lunghissima esperienza nel mondo della moda, come quelle con Christopher Kane e Frances Valentine, insieme alla creazione del brand calzaturiero di lusso “Amonamour”. Mica male per chi, prima di farne un lavoro, ha coltivato sin da bambina una passione, giocando a indossare le scarpe della madre e sognando importanti palcoscenici. E oggi, anche grazie al mondo social, fa conoscere il suo talento e regala alla Sardegna un altro tocco d’orgoglio per i suoi pupilli in giro qua e là.
Dal 2018 Ilaria è una stilista freelance del brand empolese “Salco”, giocando a tutto tondo coi gusti e gli aspetti del regno volubile della moda. “Sono concentrata principalmente sui capispalla per donna e piumini, occupandomi di tutto. Dallo stile al materiale, dai bottoni alla campionatura, insieme alla modellista. Così come la scelta dei colori, guardando sempre, nel lavoro di oggi, all’anno prossimo”.
Un lavoro in prospettiva, dunque, quello della Cerulla, dove i disegni e la scelta dei tessuti va fatta in vista dell’anno che verrà. Con cura e dedizione. “Questo non è solamente lavoro, ma tanta passione. La moda? Vuol dire tanto: uscire, fare viaggi, informarsi e scoprire nuove tendenze, anche se a volte questa strada può non sembrare facile”.
Una professione che porta Ilaria alla scoperta di nuove realtà e personaggi, sì, ma la Sardegna rimane sempre nel cuore. E allora, perché non raccontare la sua Santa Maria Navarrese nei suoi prodotti e nelle sue tecniche? Ecco fatto. “Nell’ultima collezione, ad esempio, nei ricami ci sono stati riferimenti alle tecniche della tradizione sarda. Allo stesso modo, nella sfumatura tie-dye ho scelto dei colori che potessero richiamare i mari dell’Isola”. La moda capace di raccontare il cuore dell’artista, dunque. Idee, progetti ed esperienze negli oggetti pronti quasi ad animarsi. “Ogni collezione ha un tema e questo deve essere espresso nei prodotti. Io racconto il mio percorso e chi guarda può riuscire a cogliere il mio messaggio”.
Sono tanti i sardi in giro per il mondo, Ilaria lo sa bene. “Ovunque ci vedono come persone affidabili, coerenti e concrete. Un po’ fredde? Forse all’inizio, ma poi capaci di aprire il proprio cuore”. Chissà se un giorno la giovane, un po’ cagliaritana e un po’ ogliastrina, non scelga un ritorno nella madre patria isolana. “Magari potrei insegnare allo Ied o creare un brand semplice sui tessuti sardi. Si vedrà”.