di STEFANIA PUSCEDDU
Alessio Cozzolino, 19 anni, di Terralba, è tra i 30 giovani ai quali il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito l’attestato d’onore di ‘Alfiere della Repubblica’ per essersi distinto nel 2021, con la forza della scrittura, nell’uso consapevole e virtuoso degli strumenti tecnologici e dei social network, anche in relazione ai problemi emersi durante la pandemia. Studente al primo anno nella Facoltà di Medicina di Sassari, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “per l’impegno e la competenza con cui affronta i grandi temi ambientali e il loro riflesso sulla coesione e la giustizia sociale. La sua attività di giornalista è diventata sempre più intensa negli anni del liceo, e ora è riconosciuta e apprezzata a livello di importanti testate nazionali”.
Alessio, giovane talentuoso, con impegno e determinazione, si è diplomato lo scorso giugno al Liceo Classico “De Castro” di Oristano, con il massimo dei voti. A settembre ha affrontato i test di ammissione per le facoltà di Medicina e Veterinaria, superandoli entrambi. Alla fine ha scelto di immatricolarsi nella Facoltà di Medicina senza però tralasciare la passione per il giornalismo arricchendo così, giorno dopo giorno, la sua preparazione scientifica e umanistica. Ha collaborato con varie testate giornalistiche, tra le quali ‘Il Corriere della Sera’. E’ stato una delle penne di “Pianeta 2021”, uno spazio del quotidiano nazionale dedicata all’ambiente. Ha creato persino un giornale online nel quale ha coinvolto diversi suoi compagni di scuola che hanno cominciato a scrivere.
Cosa hai provato quando hai saputo della nomina? Ho appreso la notizia mentre, in giro per Cagliari, il mio telefono ha iniziato letteralmente ad affollarsi di chiamate da parte delle testate giornalistiche. Non nego che la nomina ad Alfiere della Repubblica da parte del presidente Mattarella mi abbia riempito di soddisfazione. Rispetto profondamente il Capo dello Stato e, nella mia esistenza, le istituzioni democratiche hanno un valore specifico: assistere al riconoscimento del proprio lavoro da una carica così alta come quella del Presidente non può non regalarmi gioia.
Il complimento più bello che hai ricevuto? L’affetto della comunità terralbese mi ha piacevolmente sorpreso. Ho ricevuto migliaia di complimenti, di messaggi privati, di chiamate. Vi è stata una ondata di affetto mai avvenuta prima. Don Mattia Porcu, il parroco della Comunità che frequento (anche oggi faccio la spola tra Sassari e Terralba), mi è stato assai vicino. In generale, credo sia definitivamente smentibile l’assunto secondo il quale nei piccoli paesi domini l’individualismo. La collettività mi si è dimostrata vicina, partecipe del mio traguardo. E questo è ciò che conta.
Quando è nata in te la passione per la scrittura e il giornalismo? Ho iniziato a scrivere a 11 anni per un editore dell’editoria scolastica (la Pearson Paravia). L’esordio iniziale avvenne in un blog chiamato “Invito alla Natura” e il mio mentore fu il matematico prof. Gianfranco Bo. Pubblicai il mio primo pezzo intitolato “Verso gli accordi di Parigi”. Prof. Bo mi insegnò le tecniche di base della scrittura scientifica (la ricerca di temi significativi, la valutazione delle fonti etc.). Alle medie, ebbi modo di ricevere una seria educazione linguistica e intrattenni frequenti scambi epistolari con linguisti come Federico Roncoroni e Luca Serianni. La lingua e le abilità comunicative si apprendono tanto sui libri quanto mettendosi in contatto con le persone giuste. A 14 anni, iniziai una collaborazione al Corriere della Sera, curavo la rubrica “Dialoghi tra adolescenti”. Questa rubrica ha contrassegnato i miei anni liceali. Poi, tra il quarto e il quinto anno, ho iniziato ad occuparmi stabilmente di temi ambientali sempre per il quotidiano di Via Solferino. L’articolo che ho più nel cuore? La mia intervista a Samantha Cristoforetti.
Cosa consiglieresti ai giovani per proseguire i loro progetti? In primis, il consiglio resta quello di studiare. E di non smettere di meravigliarsi. Posso dare dei consigli limitatamente alle mie attività. Sono uno studente di Medicina al primo anno, ho ottenuto il diploma di maturità classica quest’anno. Per accedere all’università a numero chiuso (ho vinto i concorsi sia di Medicina sia di Veterinaria), occorre studiare. Per diventare giornalista, occorre studiare. E scrivere. Scrivere tantissimo. La pratica giornalistica è indispensabile per esercitare questa professione.
#nuovocammino